la carezza cercata nel palmo di migliaia di mani era sempre e solo la tua, l’unica ambita e mai ricevuta. Padre.
Il male lo ha corroso. Al suo capezzale cinquanta giorni, a intessere una conversazione con me stesso, a parlarmi d’amore.
neanche i suoi occhi mi hanno risposto. Coma vigile.
quante volte ancora dovrò chiederti perdono per ciò che sono? in sogno ciò avviene. Da desto mi libero. Assumo tracotanza. Niente da dimostrare. neanche a te.
Commenti
mi stupisce non vedere commenti qua. io sento un dolore al leggere il post. un dolore tuo. ma non sò se è così. è quello che s’intravede. potessi io, fare qualcosa, lo farei. ma la impotenza è l’unica cosa che mi riesce, e nulla cambia. solo il fatto che ti abbia scritto, diventa cosa diversa di un minuto fa, in cui, non ti conoscevo. mi fai grande tenerezza. e sono contenta che non sia tu tossicodipendente. Prendi cura di tè stesso, nel miglior modo che ci sia.E te lo dico col cuore in mano. Agnese
vengo al nostro luogo, per incontrarti. Mi fai sorridere piacevolmente: hai accettato due occhi che chiedevano cose difficili, con la medesima forma che da essi, fuoriusciva un gesto: una carezza. E mi fà felice che sei in grado di volerla, o di riconoscerla. Vuol dire tanto, cosa non scontata! Forse mi sbaglio, non lo posso sapere. Sono solo passata per vederti, salutarti, dirti ciao- Agnese
il fatto è che qui è un luogo in cui sono di vetro, ho accettato due occhi , non credo che potrei accettarne molti, troppe parole potrebbero frantumare…
piccolo. proteggiti allora. mi rende quasi fiera il tuo valore nel guardarti dentro, perchè ti ci ritrovi. Il pudore che non ammette piu occhi, mi conferma la bellezza che esiste dentro di tè. Pian piano la riconosci. Sai? sei tu, , quello che la porta dentro. Sono una donna, che s’intenerisce leggendoti, perchè mi commuovi. Non ho letto tutto, mi basta poco per capire inferni e ironie della vita. Mi basta poco per dar valore a queste tue due righe di riconoscimento per porgermi a tè, con occhi neutri, di solo rispetto nei tuoi confronti. Troppe parole non servono. Troppo pocche, neanche. Un beso. Agnese.
è uno spazio di dialogo infinito, sfiora silenzi e rasenta la luce degli abissi, dove forse posso toccare un minuto , uno solo, in cui mi ritrovo puro. la purezza di un bimbo nel limbo, la sua bellezza infernale. solo un istante dura, poi torno a sprofondare nel fango.
Un minuto solo. Oro puro. Io lo vedo. Dovresti vedere i miei occhi per credermi. Io non mi pongo obiettivi in quantità , in tempi, in kili, in centimetri, misurati. E come vivo la vita. Oggi, è questo. Arrivare a luoghi che desideriamo aggrappare e non mollare mai, è gia tanto. C’è chi non ha la capacità . Gli esercizi sono faticosi. Ma avvolte sono belli, se ciò che ottiene ti risulta raggioso, solare. Se ti dona pace. Non smettere di farlo. E che non t’importi se è un minuto o un secondo. Gioisci. Goditilo senza pensare a misure che ti frenino, perchè sono come i giudizi. Fregatene. Sii egoista in questo. E’ tuo. L’hai capito? E’ tutto tuo, quel posto bello. E cavolo, come faccio io capire che tè, ce l’hai??? E mi rispondo, che sei stato tu, a farmilo capire. ci torno tra qualche giorno. ti bacio pure.
potessi vedere il mondo con i miei occhi, ed io coi tuoi, e poi il mondo Dietro i tuoi occhi e tu al di là dei miei. forse lo stiamo facendo.
anch’io avrei voluto una careza da mio padre…e invece….
Sai? Io non sò cosa accade quà , quando ti scrivo o che tu lo fai per mè. Non ho la pretesa di riuscire a fare cose che non sò di esserne capace. Sò che sì, mi rompo in mille, se sò che quello che facio, è accettato, voluto. Senz’altro, tu lo fai, senza quasi rendertene conto. Io, magari nei miei messaggi, vorrei rilasciarti un po di mè, tanto come per dirti, ci sono, e ti seguo, anche se non ci credi. E’ come dirti, che credo in tè. Niente ci viene regalato. Ne a tè, ne a mè. Per diversi motivi. E senza saperlo, m’insegni, anche tu cose da non dimenticare. Darò i miei occhi in donazione,un giorno. Magari qualcuno potrà vedere il mondo attraverso loro, se servirà a qualcosa. Ti abbraccio. Agnese
grazie per il sostegno……
dankan è difficile parlarne oltre, a volte penso sia meglio rimuovere, ma poi il rimosso riaffiora, allora parlarne finchè ci si assuefà , ma neanche questo è possibile..lasciamo stare…
“In questa notte d’autunno
Sono pieno delle tue parole
parole eterne come il tempo
come la materia
parole pesanti come la MANO
scintillanti come le stelle.
Dalla tua testa,dalla tua carne,
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te,
Le tue parole,madre
le tue parole,amico.
Erano tristi,amare
erano allegre,piene di speranza
erano coraggiose,eroiche
le tue parole
erano uomini.” (Nazim Hikmet)
forse hai ragione tu ,parlarne non serve a niente,ma a 22 anni avere questo “acido” che mi corrode pian piano dentro e sapere che è solo l’inizio…….già ,perchè ora vengono i fuochi d’artificio .
cmq mi dispiace se ti ho ricordato cose poco piacevoli e se non ti và non toccherò più questo argomento……
A presto.
Ps:Grazie per aver creato il tuo sito.
Dimmi piccolo. Come si può parlare agli altri, quando uno è triste? Come si fà a dare coraggio a chi vuoi bene, se uno, oggi, di coraggio non ne ha? Dimmi tu, ora, che forse oggi, sono io in cerca di una tua carezza.
un abbraccio che ti aspetta quà . Lo prenderai quando vorrai.
il coraggio di darsi. sarebbe già qualcosa. dare quel che si ha, anche un palmo vuoto, le parole sono banali, non confortano abbastanza , non guariscono, ma almeno leniscono la disperazione. un abbraccio che coglierai anche tu quando vorrai…
Ciao. Vengo per dirti che ti ho pensato mentre ero a Palermo. Avevo visto per caso che sei lì. (Lo sai che non ti ho letto tutto.) Mi sono succese cose molto strane nella tua città . Sono in fase di cambiamenti forti. E nel fratempo, mi guardo intorno. Un grande abbraccio..
un beso
yo tambien;)
Dopo pause e mille eventi, dopo vita e non, vengo in punta di piedi, come sempre, per non disturbarti, non essere di troppo, neanche troppo poco. Un abbraccio te lo darei, sempre caldo, sempre ampio, puro e bello, anche se non lo immagini, ma io ci sto a dartelo. Abbi felice giornate, musicali, sfrenate, serene, confuse o limpide. Ma falle belle. Che siano tutte per tè. Agnese.
infine abbiamo braccia forti per abbracciarci da soli, la notte quando fa freddo e siamo in una valle morta. allora penso a chi come te mi dona il suo tocco virtuale, e mi sembra di sentirne il calore. grazie;))
e non posso smettere di amarti. malgrado ormai abbia smesso di cercare carezze in una mano sconosciuta. ora il mio volto è duro. ora il mio cuore è muto. ora il mio dolore muta. e si rinnova. eterno .
padre.
sveglio?…e romantico ‘ ? :-))
cosa non farei per un figlio?? Gli amori irrevocabili sono questi, come quello che covi ancora.. Sono quelli che non muoiono mai. Consolare lacrime di un figlio! Ad un figlio piangente in mezzo la notte gli racconterei delle stelle che brillano nel cielo, gli segnalerei la mia preferita, gli direi “guardala, che quella sono io, guardala quando io non ci sono, guardala per sentire le mie carezze, lo abbraccerei, baciandolo nel capo, le guancie le mani, le parpabre.. Tutti i suoi sensi.. Perchè non gli perda mai.. Perche sia sempre umano. Alcune cose, non si dovrebbero trasformare mai. Ti abbraccio, piccolo!
(scusami. volevo sapere se sei stato tu a lasciare un anonimo, una volta, da mè) risp. con mess. priv. se preferisci, grazie. (Insomma, ti pensavo) Grazie!
ti lascio un bacio!
grazie:)) non ricordo di aver lasciato segni anonimi in giro. sto cassetto segreto sta riempiendosi sempre più…
haaa… che ridereee!! sto cassetto.. però.. a mè piace sai?? besotes!! se invece a tè, succede all’inversa, tirami delle orecchie eh, anche con mess. priv. Ok? besos!!
è che col tempo tutto passa, e tutto ritorna- è bello ritrovarsi
besos;)
vedi. Io penso che ci sono cose che non mutano mai. Mi riferisco ad alcuni affetti. In questo, avrai opinione diversa, magari. Ma tutto si trasforma. Anche qua, tutto muta. Per mè ci sei sempre. Alcuni, invece vanno via, ma non lasciano il saluto. Non lasciano tracce. Non lo farei. Mi fa piacere sapere che ci sei! Agnese-da-fuori-e-le-altre
Non dobbiamo chiedere perdono a NESSUNO per quello che siamo. NOI SIAMO. E BASTA.
un besote, stanotte!
.. un beso, un abbraccio, di un Natale freddo, pigroso.. e affamato. Ho reso il mio blog privato, ma i mess.privati mi arrivano. Cucciolo, stai bene?
cosa è tracotanza? a kiss
ciao agnese da quando sto in viaggio son latitante, ma appena ho un po’ di calma riprendo le fila del dario, e devo pure aggiustare i link sono ancora splinder.it e non .com,che casino, buona vita