C’era una volta un bambino…
poi vennero angeli neri.
Palermo, ieri notte.
sabato , le grandi carceri del mondo si aprono. La gente in strada finge la gioia. Dimentica la catena.
Urlano il delirio di una vittoria per la città . e non vedete che ai vostri figli gli scoppiano la faccia con cinque colpi di pistola?
pane e circo.
poi passano alla zoo, a vedere noi , marchettari , trans e prostitute. L’oscenità è in loro. non in me.
Io adesso ha la parola.
e il porno è fuori da qui, bastardo il porno è fuori da qui.
siamo animali da circo, per il loro divertimento da sabato sera finito. e inutile.
le sbarre di questo zoo, che tanto ti diverte, credimi, sta imprigionando Te.
– andiamo a trovare Giovanni,
– a quest’ora? come sta?
–bene, sta morendo.
così, a secco.
a casa di Giovanni, quartiere Borgo Vecchio.
Giuseppe mi parla piano, Giovanni è nell’altra stanza.
siamo in cucina, sta preparando una pasta.
avete mangiato, piccio’ ?
dopo, su di una sedia sparigliata accanto al letto sgangherato. il corpo di giovanni. è un olocausto. Il sangue suo è marcio per il bisogno di una parola che neanche lui ha avuto mai diritto a dire.
su di una delle sedie sparigliate accanto al letto chiedo
come siamo, Giuva’, ti senti meglio?
mi sorride come le facce sulle icone delle chiese, da una distanza irraggiungibile , o dal sommo di un calvario.
ti trovo meglio , dice Gianfranco.
e lui sforzandosi : Sto aspettando quello che mi mette un cuscino in faccia.
così. a secco. senza piegare il sorriso.
con occhi cerbiatti, fissi.
non sono io quello che aspetti gli dico, mi spiace.
e allora già so come andrà a finire, in fondo stavamo aspettando solo quel momento.
vabbè malaca’ , allora cuntami ‘na storia,
e allora ti racconto la favola vera, quella nera.
una che provi a spaccare . che ogni parola è come vetro nel sangue.
e allora prendo la parola e ci dico.
c’era una volta un bambino, i bambini non sono nè buoni nè cattivi, viveva in una stanza con tre fratelli e la madre. Il padre era morto.
poi vennero gli angeli neri, ad assisterlo socialmente. se lo portarono via.
e invece bastava che la strega dalle mille cremine , vicina di casa, rinunciasse a due camicette versace all’anno , bastava questo e la madre del bambino avrebbe avuto di che sfamarlo.
ma il bambino non poteva saperlo, pensava che se l’erano portato perchè era stato cattivo. per questo mia madre non mi ha voluto.
e allora il sorriso è sparito. ha stretto il pugno, dio come faceva male, ma ha stretto il pugno e ha cominciato a picchiare duro.
e gli altri bambini della prigione, non lo amavano, avevano paura , lo chiamavano malacarne.
Giovanni mi guarda, finalmente piega il labbro , il suo sorriso è più quello dell’uomo, adesso.
La conosco sta storia malaca’…cuntaminni n’autra…
ed io riprendo la parola , non sarò mai stanco. e dico.
le mie parole siano per te l’eutanasia.
Commenti
ciao fratè… le tue parole, come sempre, sono intense e lasciano un forte segno. provo difficoltà a parlarti in questa veste. non vorrei mai dirti qualcosa di sbagliato o di sufficiente o di circostanza. raramente Anonymus rispetta qualcuno, ma quando rispetta…
Ti rispondo di qui, porto avanti la conversazione nel tempo, nei giorni e quindi anche nei commenti.
Anch’io, come te, ho visto la Morte (no,non posso scriverla in minuscolo, ma non posso nemmeno spiegarti perchè) consumare persone a poco a poco.
La Morte ci prende da Vivi, mi hai detto. Certo.
Ma a volte la Morte ci lascia Vivi. Ci hai mai pensato? Si può essere morti eppur continuare a respirare. Ad alcune persone capitano, di solito poi diventano Dark, come me.
Cmq sia, ancora una volta complimenti. Anche in una giornata come questa, dove il caldo mi sta sciogliendola pelle e quel poco che rimane del mio pensiero, quando leggo quello che scrivi sento freddo, sulla pelle, sulle braccia, sugli occhi. Un po’ come quando ascolti una canzone che ti colpisce così tanto a fondo da farti venire la pelle d’oca.
Da brividi…
sei “veramente” gay?
lacrima, volevo dire per l’appunto che non voglio che la “Morte” mi prenda già morto. e’ troppo facile. ho voglia di continuare a sbagliare. la Vita è tutto ciò che riesco a strappare al Tempo. Alla tua età (quella che immagino tu abbia) , ci si oppone alla stupidità del mondo coi mezzi che si hanno, il dark, il lutto esistenziale, è uno di questi. Poi dovrai fare una scelta (ora forse è presto) : prendere partito contro ciò che non ti va del mondo attivamente, oppure , tolto qualche piercing troppo vistoso, mettere il vestitino che la mamma ha comprato e non hai mai messo. Trust e Apart (dei Cure) è ciò che mi commuove ancora di quella fase della mia vita…(te la racconterò un giorno).
fratè, anch’io in effeti ho difficoltà a risponderti qui…ma abbiamo tanto spazio…;)
lefty333boy… la tua domanda è così complicata. I gay per me sono omosessuali ” integrati, discreti sensibili, confidenti delle donne, e roba simile, quelli che partecipano alla formazione di lobby , cioè gruppi di pressione economica sulla politica (avvocati, magistrati, architetti, designer, moda, etc.)…Quelli come me , invece , normalmente sono detti froci dagli eterosessuali e “marchette” dai gay. Pochi prostituti si definiscono gay, e meno ancora lo sono. Ma tu volevi dire, credo, un’altra cosa , se cioè sono così come mi racconto. Scusa , ma se dubiti di ciò che ho scritto finora, per quale motivo dovresti credermi adesso?
Vedi, malaca’, a volte la morte ci prende da vivi, certo, ma dopo non ci rende morti. Non del tutto, intendo. Continua a sbagliare, continua e sai una cosa? Fai benissimo.
Prendere partito contro ciò che non mi va del mondo a volte l’ho fatto. Ma poi, che vuoi che ti dica, le idee si urlano, ma nessuno sembra ascoltarle. Così cominci ad alzare le spalle. L’indifferenza al mondo ti sembra la salvezza. Ma dopo un po’ cominci ad essere indifferente solo alle cose belle, mentre continui a piangere per quelle brutte.
Chissà quante settimane sono che non faccio un sorriso.
Continua, continua pure e SEMPRE a sbagliare, soffrire, sorridere. Continua perchè è ciò che puoi strappare al Tempo, appunto.
sussurri di vento, LacrimaDiVuoto. p.s.:quanti anni credi io abbia?
Lacrima, sono andato in certi cortei , a volte, a urlare idee che nessuno “sembrava ascoltare”. Le cose (nella società , per i fatti personali è diverso)per cambiare impiegano tempi che forse non sono umani…Ma quello che ho imparato urlando quelle frasi era che facevano bene , prima di tutto, a me stesso. La Tua apatia è la loro vittoria, e invece devono capire che la loro coscienza è sporca come una fogna e NOI ce ne siamo accorti. Non lo capiranno però se ci limitiamo a “gridare” il dissenso, lo capiranno quando vedendoti impegnata concretamente in qualcosa di “socialmente utile” (una cosa qualsiasi, dall’aiuto anziani alla cura dell’ambiente etc.) noteranno una cosa : TU STAI SORRIDENDO , e loro, malgrado il denaro, il potere , il riconoscimento sociale etc. , invece No. Anche per me è difficile sorridere – puoi immaginarlo – non preoccuparti, ci vorrà del Tempo, ma sarà la tua conquista riuscire a farlo. (se ti capita di fare un sorriso in questi giorni, anche un solo istante, corri al pc e scrivimi ( qui o privatamente) semplicemente questo = 🙂
Mettiamola così, il sorriso me l’hai strappato tu adesso con queste parole…
Ma vedi, le cose sono un po’ più complicate. Un giorno forse ti spiegherò perchè.
Nel frattempo ancora mi devi dire la mia presunta età … Sono curiosa di sapere quanto trapela di me dalle mie parole.
…vedi ms privati 😉
mi sento sempre un po’ fuori luogo nel risponderti, credo che dovro’ limitarmi solo a leggerti… ciao dolce amico.
per “fuori luogo” intendevo dire banale…
Continua a parlare. Fottitene di quello che ti dicono. Continua a dire. Ne hai più diritto di altri⦠soprattutto di me.
è così nuovo per me… indescrivibile sensazione. La mia parola mai ascoltata per strada – io neanche esisto per molta gente – adesso suggestiona. Non temere di essere banale. Tutti abbiamo diritto alla parola. Ma se vuoi che sia viva deve essere Vera.
THE SWEETEST PERFECTION OF BODY AND MIND,
THE SWEETEST INJECTION OF ANY KIND….AND I,
I’LL BE THERE TO TOUCH….
YOUR SWEETEST PERFECTION….(D.M)
un soffio di saluto salato marino squagliato dal sole d’agosto gelato.