c’era una volta un bambino…
poi è nato.
Palermo. La metà del giorno.
la voce al telefono. non la riconosco subito. E’ Giuseppe che dice: se n’è andato stanotte.
ed io che penso: dove?
poi il cuore più veloce dice. Giovanni.
poi gli occhi che marciscono d’acqua e tuttavia non piangono.
IO NON PIANGE MAI.
la voce al telefono mi parla e mi dice.
oggi c’è il sole. di certo sarà un bel funerale.
nel loro vicolo di Borgo Vecchio. Il sole arriva solo a mezzogiorno.
mi parla al presente, Giuseppe: e allora quando c’è il sole a mezzogiorno io prendo le sue ossa , leggero come un lenzuolo lo siedo sulla carrozzella a Giovanni lo chiamo il mio bambin
e lo porto fuori nel vicolo al sole. ci ha la nostalgia del sole della luce, ma mica me lo dice. io lo capisco.
vuole che ci vestiamo di bianco al funerale. perchè eravamo angeli prima. poi siamo nati morti.
precipitati.
testimoniare. Giovanni non è
fu qui
32 anni. era un angelo prima.
io gli raccontavo favole nere, quelle vere. lui spesso le conosceva, allora dovevo ricominciare. perchè le parole fossero l’eutanasia.
occhi marci d’acqua non piangono.
TRAMANO NEL BUIO LA LUCE.
e la luce fu.
chissà se dove sei piove o c’è il sole.
magari anche lì è mezzogiorno ades
Commenti
un abbracio ai miei fratelli, torno al silenzio. avrò la forza di riprendere la parola. lo so. Per ora testimoniate che il malacarne è stato qua
Torna.
idem, come ameleht
BLOGANONIMO RESPECTS
…
questo l ‘ho letto tutto..attentamente..e’ mi piace..ma non ho capito…dove vai????
Andartene proprio adesso??? Secondo me è una cazzata. Ma enorme! Non puoi tornare al silenzio. Non gli appartieni. E lui non ti appartiene. Tu devi parlare. Urlare. Gridare. Qualsiasi cosa ti passi per la testa. QUALSIASI. Ma se questa è la tua decisione, la rispetto. Ma posso confidarti una cosa? Mi dispiace. Davvero. E forse mi mancherai. Ma sono sicuro che tu continuerai ad ESSERE. Anche se non ti vedrò. Anche se nessuno ti vedrà . La gente non vuole vedere. Il mondo è cieco. Ma chi Eâ davvero vede. E vede bene. Come te. E come me. Ed io ti vedo. E tu mi vedi. Conta su di me. Per qualsiasi cosa. Sinceramente. Francesco
Ho visto un corpo morto addormentarsi sotto il sole del sud. Era un caldo pomeriggio di novembre, e da allora ho smesso di contare il tempo ed i miei anni. Ed era un corpo che mi apparteneva, e che era me. Un bacio e poi sono andata a cercarlo fuori, e non c’era, e ho camminato, finchè i piedi hanno preso a sanguinarmi, e ancora, ancora adesso cammino, cercando, qualcuno di voi signori ha visto passare un uomo i cui occhi somigliano al crollo di una diga? Nessuno. Cerco il nulla. E il nulla mi schiaffeggia. Cammino. Morirò camminando. Avrò vissuto cercando.
non torni? 😦
–
—
delle volte il silenzio vale + di mille parole… ma le tue parole spaccano il livello del suono… torna a spaccare…
spaccare la roccia del silenzio perchè ne sgorghi la parola. le mie braccia hanno coominciato a picchiare sulla pietra. Mi ci vorrà del tempo.
—
io sono qui.
Cielo cobalto
e la tua parola risuona nell’orecchio
mani sorelle sorreggono grumi di sangue
pesanti come piombo
su ali spezzate.
La Parola
seguimi la Parola
e seguimi.
NonFermartiAdesso.
nel mio silenzio l’essenza. e in fine dalla roccia sgorgherà ancora. Parola.
nella mia essenza la presenza. e infine sgorgherà di nuovo la parola.
—-
Senti? Le cicale nn fanno che chiamare.
andate a lavorare nelle miniere
andate a sentire il sudore della fatica nello spaccare la roccia delle buie miniere