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… non ho ancora finito con te …
non temere.
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sottomesso sbatte la faccia sul cumulo di foglietti propagandistici con la faccia di un tiranno in seduta odontoiatrica.ti farai legare e pisciare la prossima volta. e prenderai più botte. perchè tuo è il regno dei cieli dei mari e del petrolio. tuo il mondo
ed hai ragione su tutto anche sul motivo che ignoro , sulla tua colpa oscura. quella che senti in fondo e brucia e impazza. la colpa cancerosa dentro quell’aborto d’anima che ti ritrovi.
e celebro te che muori, stanotte, soffocato dalla gabbia sociale che ti stringe solo perchè tu stesso la rendi sempre più piccola, ingombrandola di inutili feticci e moralismi di terza e quarta mano.
liberati da solo se ce la fai , coglione, io urlo solo per tenere sveglio me stesso. se puoi capirmi è perchè sei già sulla mia strada.
e andiamo insieme. e allora parlerò solo in sussurri.
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ho l’animo di una ballerina schizofrenica contaminata con quello di un delinquente. oso parole celesti solo nel sogno. ma adesso devo stare sveglio. con occhi sgranati sull’incubo che cinge il mio battere
perchè se deve battere è meglio che batta per nulla. abusi di un cuore di troppo .
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non parli, malacà non dici niente? dimmelo che sono la tua troia, dimmelo ancora. la tua voce di fondo ora è emersa. è la sgradevole femminea parodia di tua madre? non sai prenderla in culo come un vero uomo. neanche quello sai fare. perchè non te l’insegnano alla Cepu, non ancora.
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se ti colpisco tu gemi di spasimi e diventi la donna picchiata che sogna di essere il tuo animo infetto. mi dici: malacà dimmi che sono la tua troia, e imiti una voce chioccia che ti sconoscevo, la voce di fondo. diventi una donna stuprata. quella dei tuoi sogni al mattino, prima di incravattarti ed andare nello studio dello zio l’avvocatissimo della mafia (adesso fammi fuori, forza, fammi fare fuori, coraggio, tanto io sono nato morto . sei tu che ha tutto da perdere: io nulla, perchè ho perso tutto quando caddi da un cielo distratto o crudele o forse soltanto indifferente).
sparami in faccia mentre urlo il mio credo .
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stai fa-ndo scense pollitike a Milano? o no scusa, giurisprudenza. viaggi per dare gli esami, perchè la milano t’annoia, t’ingoia.
ingoialagioia. fai bene hai ragione la legge è importante , studiala bene, per farla anche tu a tua immagine e somiglianza.
hai ragione, il Nome che ti dà Garanzia di Preparazione, hai ragionevolmente ragione, hai ragionevolmente cepu.
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voglio rendermi sgradevole. perchè possiate sgravarvi la coscienza e liquidarmi con poco, con un’alzata di spalle. questo fuoco mio, non lo ignoro, non accende niente, fa ridere. è solo un fiammifero per la vostra sigaretta. sono niente. sono solo un fiammifero gettato acceso per terra.
ma stante attenti. non sono ancora finito.
un fiammifero vi apre un porcodio di incendio stanotte , e nel sogno tornerà per non lasciare in piedi niente,
spazzerò anche la cenere.
ed i sopravvisuti a scavare le macerie. quel che rimane forse è solo l’amore.
perchè parlare altrimenti se non in suo nome?
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il mondo è un porcodio che strepita diluvi dai pulpiti , e mai celebra amore. perchè siete bastardi e avete stuprato anche il dolore e la morte a vostro uso e consumo , e il vostro dio è a immagine e somiglianza del potere.
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avete ragione voi, lo ammetto.
avete sempre ragione. a migliaia di migliaia una ragionevole ragione. almeno fichè non cambieranno i costumi. allora li indosserete comunque. fossero pure con interni di carta vetrata. purchè lo facciano anche glialtri. la vostra ragione è sempre collettiva.
non è mai conforme a Ragione.
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perchè la tua meraviglia non inficia nulla?
urlare classici, altre epoche, chiarire e ragionare ed impazzire. tutto è vano. psicanalizzare la tua paura di me che rappresento
la tua faccia oscura, da rimuovere. ma senza questa faccia sporca non sta su, credimi, la maschera.
non ha più appigli.
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la mia centuria di rabbia. crollare le strutture per riedificare. smontare i tramonti. e non mi posso fermare. avanti
alla foce.
io mi sono più veleno in vena che l’apocalisse.
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quanti sono i gay a Palermo? chiedi , e che ne so io, saranno un centinaio, i froci ancora meno, forse due , uno nessuno.
non esistiamo. siamo tutti maschi bianchi eterosessuali comunitari no-filo-comunisti, no-effemminati astenersi passivi e perditempo. gradite divise, atleti superdotati. generoso e ospitale . max riservatezza, quando la moglie è in vacanza.
amante piedi scarpe da ginnastica. anche sudati.
pagami.
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voglio svegliare l’aurora domani, e scoparmi il cielo.
spaccare le catene all’arcobaleno, svenarmi di oceani infiniti essere il sogno dei pazzi.
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sono consapevole diessere sgradevole. talvolta mi travesto da cigno. ma poi da qualche parte il travestimento cede, e dal becco mostro denti aguzzi. o forse avviene il contrario?
e voglio il tuo sangue, anche se marcio.
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“non dici quel che pensi”, sostiene
“non pensi quel che dici” ribatto.
e la conversazione crolla per sempre, negli attimi postorgasmici in cui torni a dirigere il gioco, perchè , stupidamente, non ti ho chiesto i soldi primi. se provi un’altra volta a tirare sul prezzo dopo che anche tu hai sborrato ti faccio fuori.
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hai voluto la lunghezza della mia erezione , del mio cazzo punitore, ben esibita sulla faccia sei chic, non c’è che dire, figlio di una puttana con tre cameriere, sai valutare bene gli antipasti.
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ogni bambino riceve molti carillion nel corso della vita. QUALCHE DONO MORFINA LA MENTE.
se rompi il gioco al bambino , lui non capirà che violenza
ognuno deve farlo da sè.
la distruzione è , a volte, istruzione . polemos pater.
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e ho capito che era meglio sentire la musica. gli altri bambini avevano sogni d’icanto ascoltando il carillon, e sorridevano sempre.
IO . tenendo gli occhi squarci sull’incubo che mi includeva, ho capito che era meglio imparare a dimenticare, essere come tutti.
troppo tardi: avevo occhi inchiodati sull’incubo. il suo alito di omelie alle mie spalle.
tradito per sempre
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saprei divertirmi a parlare di te
il tuo background (il retroterra delle sciampiste “dentro”) è evidente.
le tue parole mettono in croce le mie perchè non ho un cristo d’oro sul petto.
nè stigmate di rubino.
io sono santo e beato in quanto uomo. e martire perchè vero.