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se ti colpisco tu gemi di spasimi e diventi la donna picchiata che sogna di essere il tuo animo infetto. mi dici: malacà dimmi che sono la tua troia, e imiti una voce chioccia che ti sconoscevo, la voce di fondo. diventi una donna stuprata. quella dei tuoi sogni al mattino, prima di incravattarti ed andare nello studio dello zio l’avvocatissimo della mafia (adesso fammi fuori, forza, fammi fare fuori, coraggio, tanto io  sono  nato morto . sei tu che ha tutto da perdere: io nulla, perchè ho perso tutto quando caddi da un  cielo distratto o crudele o forse soltanto indifferente).

sparami in faccia mentre urlo il mio credo .

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