XXXVII
nei film che vedono col cazzo fuori dalle brache vistosi padri di famiglia dentro i cinema porno di Palermo mentre attendendo il frocio di turno che lecchi le loro sborre, puttane mai satolle ribadiscono il concetto fallocentrico, datemi un cazzo vi solleverò il mondo.
e così li invito ad uscire dall’auto appena mi si accostano, nello spiazzale del Foro Italico.
vi voglio vedere ben duri, dico, arrivati vicino agli scogli di cemento.
e armeggiano con le cinture, sono solo in due stavolta, pazienza. il cazzo gli si smoscia in mano appena estraggo dallo zainetto nero l’occorrente.
vorrei urlare una cosa da film, tipo in ginocchio sacchi di merda o vi faccio saltare le cervella, ma il colpo parte da solo dalla piccola pistola a tamburo, che pare un giocattolo, che Giani mi ha prestato in vista di questo giorno di gloria.