XXXVIII

quando il bastardo sacco di merda si avvicina credendo trattarsi di un giocattolo forse, sul suo ginocchio si apre un forellino  che immagino bruciacchiato,  un guizzo scuro sputa da lì, una sborrata di sangue. ma non c’è abbastanza luce per godersi questo tramonto. sia accascia urla, porcodio come urla, mentre l’altro si paralizza un istante e poi tenta di scappare, proprio quando lo raggiunge la catena dei miei dolori.

mandamene ancore signore, mandami la malsania, stile  mia moglie è crollata danzando, con tutto il pavimento e sotto le vesti sontuose scopro un cilicio.

la  v o l u t t à  assume le forme più elaborate.

siamo nel medioevo. venga il Tuo Regno.

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