nero sguardo.
Palermo. ieri.
ingollo intrugli alcolici preparatimi da Caterina, nel suo buco vicino largo Cavalieri di Malta.
il tipo: due occhi bastardi che mi guardano attraverso lo specchio. che cazzo vuole? non mi pare uno che paga. è un coglione di quelli con polo col colletto alzato, uno sbruffone. mi osserva dal riflesso e fa un sorriso di taglio.
dove ti ho visto mai? trangugio . sottomettere il mio sguardo . lo sostengo per tutto il tempo in cui bevo. esco dal baretto asfittico e vado a sedermi sui gradini con il terzo whisky in un bicchiere di plastica. Gianfrancesco sugli scalini rotola tabacco condito . aspiro qualche potente boccata , fumo grigio azzurro in cerchi , e parliamo dei cazzi nostri.
il tipo viene a sedersi accanto. chiede dove possiamo trovare fumo.
Gianfrancesco lo squadra , poi mi lancia un’occhiata chiarissima . e vuoi vedere che sto tipo è un fottutissimo sbirro?
meglio sgombrare , Caterina è già stata dentro per spaccio.
più tardi sul viale. la terza auto che si ferma, la sua faccia , sguardo figo e nero. facciamo un giro?
sto lavorando.
andiamoci a prendere da bere. io sono fuori come la luna, questo fottuto satellite esploso un giorno in cui nessuno stava a guardare. sarà che sono curioso di vedere dove andrà a parare sto coglione o forse che poi il whisky me l’ha messa un po’ di porca voglia di stare ancora al mondo, salgo.
passa da Tantillo, sono le due e mezza. prende da bere e risale in auto. alcol e bende per le nostre ferite. poi ci fermiamo a bere dietro la pompa di benzina chiusa. dice che non può farsi vedere in giro. racconta un po’ di minchiate , la ragazza che lo ha lasciato ieri l’altro, e lui che pensa: vado a ubbriacarmi ma come dio comanda, e poi gli viene una voglia e vuole andare a puttane , o travestite, infine ha visto me e gli è salita come la curiosità . le solite cazzate dei repressi . ti sembro una curiosità ?
abbassa il sedile dell’auto.
il porno comincia ora.
fuori di qui.