:
la storia della donna sub
[zop la iniziò…]
(pars V)
Lui la guardava spesso, a volte di nascosto, la sera, al tramonto.
Si sedeva sugli scogli fingendo di ammirare il Sole che scompare allâorizzonte dipingendo sul mare le sue strisce tremule di luce.
Ma intanto, in controluce, la osservava mentre lentamente indossava la maschera, si concentrava e respirava profondamente, per iperventilare i polmoni.
Quando faceva i suoi esercizi sembrava che si dilatasse come un pallone.
Quando inspirava si gonfiava a tal punto che certe volte copriva il Sole e improvvisamente gettava in ombra tutta la spiaggia. Poi espirava e si sgonfiava tornando esile e quasi invisibile dietro la luce del Sole al tramonto.
Infine la donna sub si tuffava con grazia dagli scogli, senza uno schizzo, quasi senza rumore. E si immergeva, approfittando di un onda.
Lui la ammirava e aspettava, con il cuore in gola, che riemergesse.
A volte aspettava a lungo, così a lungo che qualche volta si scoraggiava e pensava che non sarebbe più riemersa. Ma alla fine Lei riemergeva sempre, senza fare rumore, trasportata da un onda che come una mano la adagiava, con delicatezza, sugli scogli.
Lui si chiedeva come potesse rimanere così tanto tempo sott’acqua, senza respirare.
Lei, invece, avvolta dal mare, si chiedeva come avesse potuto rimanere tanto tempo fuori dall’acqua senza soffrire, e come avrebbe fatto ad uscire dallâacqua, a indossare i vestiti e a camminare asciutta tra la calca dei sobborghi egiziani.
I due vivevano mondi differenti e si potevano incontrare soltanto sulla battigia, là dove il mare, la terra e il cielo si incontrano.
Questa è la storia di Lui e di Lei, che era nientepopodimenoché la donna sub.
I due erano destinati a non incontrarsi mai più.
FINE
Qualcuno tuttavia racconta il contrario.
La storia fu raccontata al Malacarne sul limitare di due mondi inconciliabili.
Commenti
è una bella storia.
🙂
Surreale, molto bella.
anche a me piace , ma non è mica mia, è una storia che mi ha raccontato lo zop…..a parole sue..;)
Grazie per il messaggio,ne ho lasciato uno per te nello stesso post.
Ciao.
grazie.
parola di Zop: Questa è una storia da scrivere oltre che da leggere. Se ti è piaciuta falla germogliare, continuala, contaminala, riscrivila! Scegli un punto in cui inserire la tua continuazione, magari proprio questo, e continuala in poche righe in modo che abbia sempre un finale possibile, ma anche un link che riporti il lettore al capitolo successivo. Per inviare le tue continuazioni: http://zop.splinder.it
ciao malacà , mi sono preso il permesso di citarti nella frase che mi piace di più delle tue.
ci sono storie che infettano la carne attraverso gli occhi
malacà stasera c’è uno strano profumo nell’aria.. profumo di spensieratezza, di serenità .. magari sto venerdì 17 non porta sfiga come tanti (io compreso) asseriscono. Mi auguro che lo stesso vento arrivi anche da te. Bon soiree.. (che fa anche rima) ..
anch’io ora sto meglio, ieri un vento mutato in scirocco ha spazzato la pioggia e venato di sahara le strade ed i vetri, niente di nuovo sull’isola del continente africano più nordica. malgrado questa infetta perfezione o prefetta infezione che è il cielo.
grazie malacà !
sono tombeuse amoreuse de toi…
Semi di pianto.Germogliano fiori di dolore.Parole restano in gola.Un segno,per dirti che ci sono.Che amo la tua anima bambina.Che ascolto.Che mi lascio accarezzare dalla tua voce.Che.Che.Che.Lo sai.Monsieur Malachair, tu lo sai. L.
extraordinario Mala – lavoro non da tregua, rende liberi ma non di commentare.
extraordinario.
ehhm, ero io, klingsor-or