inutile fare l’albero quest’anno
non c’è niente da mettere sotto.
Parola di madre. L’ultimo natale. Palermo 198?
nulla da festeggiare, io so bene quel che rimane.
nulla da festeggiare. dovrei tacere per sempre.
rimuovere le macerie e seppellirle.
rimuovere le macerie.
ma poi mi avvolgo in una trama inessenziale e prendo fiato.
respiro forte aria di grandine stamattina e ricomincio a scavare.
l’ultimo natale, ed ecco ritorna la voce di mia madre:
fare l’albero quest’anno? non c’è niente da mettere sotto, e non c’è niente da festeggiare.
mia madre che sosta in una terra di nessuno da mesi, dal quel 28 agosto.
poi tatuai quella data sulla caviglia da ragazzino con aghi ed inchiostro sotto un letto di istituto, alla luce degli accendini.
prendo fiato.
poi cancellai col fuoco quella data sulla caviglia ed ora ho un segno sulla pelle, una cicatrice su uno strato di pelle sottile che fa male quando cambia il tempo.
mia madre, dicevo, una voce che viene da lontano, mi parla sempre meno, allora, ha poco da comunicare. ha un cartello conficcato nella mente: attenzione questa è zona rimozione.
io ho sei anni e lei dice soltanto : da festeggiare, niente, niente da mettere sotto, niente albero.
Io forse ho imparato quel sorriso di taglio, che ora è il mio ghigno, in quel momento.
il sorriso per niente.
sono ancora un bambino : sei anni.
poi viene la vigilia. io non posso farne a meno. prendo dallo sgabuzzino la scatola degli addobbi, lei non se ne accorge.
ostinato , la santa ostinazione dei bambini o dei martiri , prendo dalla scatola le sfere di luce di plastica sottile, capelli d’angelo stracciati, trovo un’altra scatola promiscua di luci , tiro fuori una scopa spelacchiata verdastra conficcata a testa in giù in una base di plastica: il mio albero, lo porto a spalla, come una croce, in salotto.
mia madre è in cucina , io sento che cuoce nel forno qualcosa, forse non è panettone, non sono dolci, forse sono solo castagne.
va bene lo stesso. sorrido di niente.
bisogna accontentarsi, imparare il prima possibile [chepoi\dinuovosaremo\arsi/nell’inesoratonero(catarsi)]
dalle scatole promiscue estraggo fili devastati , alcune palle multicolore, comincio ad appendere alle fronde.
rami straziati cui appendo senza criterio quello che trovo, così come lo tiro via dalle scatole polverose.
io sorrido, seienne, splendente.
nelle sfere d’argento colgo il riflesso del mondo , è più morbido sulla surperficie curva , deforma la foto sul tavolino lì accanto all’albero, c’è un uomo – mio padre – che si ingigantisce, sembra di potergli correre incontro,
che possa corrergli
in braccio.
un rumore afono continuo alle mie spalle, un rantolo che cerca di uscire da un petto. e cresce.
è mia made che fissa l’albero con occhi esorbitati, muove le labbra non so cosa dica.
infine urla e lacrima: che cosa stai facendo , che cosa stai facendo.
stride e piange e dice una cosa che allora , non posso capire, impiegherò degli anni a capire:
tuo padre è ancora caldo nella tomba e tu fai l’albero: non c’è niente da festeggiare, niente. levalo – urla -levalo!
ha un dito che accusa di omicidio l’alberello sintetico che
trema e si stringe nelle spalle e vorrebbe scomparire o morire.
e non può. vorrei e non posso.
(attenzione: questa è zona Rimozione).
succede qualcosa.
(non sostare: zona Rimozione).
l’albero è a terra. ci sono macerie . la stanza stessa è tutta rotta.
gli addobbi hanno raggiunto il lampadario, la foto di mio padre ed il vaso di fiori di campo davanti sono a terra da qualche parte, il vetro è ovunque.
io ho sangue dalle mani , pezzi di plastica sottile confitti nei palmi . (thewoundsinyourhandsneverseemtoheal)
tremo e mi stringo nelle spalle e vorrei riapparire. lei non mi vede.
mia madre è a terra, occhi esorbitati. e non mi vede. qualcuno suona alla porta insistente.
qualcuno suona alla porta ma non viene per salvarci.
avranno sentito le urla ed il fracasso , i vicini.
io non ricordo chi è andato ad aprire la porta.
questa è zona rimozione.
Poi tu sei stato un bambino cattivo vennero angeli neri ed ora tu muori all’inferno. .
Commenti
Se potessi, toglierei IO STESSO la possibiltà di fare commenti su questo post, solo su questo.Nessuno può *sostare* in zona *rimozione forzata*.
HAI VISTO che freddo fà ?? porcoSplinder..Mi han detto che la felicità èdietro l’angolo, tu dimmi solo in quale isolato. ..AUGURONI..
io non ho fatto e non farò nessun albero, per natale. Ma secondo me da qualche parte c’è un bambino di sei anni che dovrebbe farne uno, identico a quello che descrivi. Per quanto mi riguarda brinderò anche a quel bambino
regulus, scusa: commenti per non far commentare? Che coerenza è?
ti auguro un buon Natale …. a.
Ho scritto “se potessi”: la mia coerenza arriva lì, caro amelehT.
Palermo 1983 ?
.
non mi interessano le luci, i pacchi, i doni, la festa “religiosa”, non credo in Dio, né al fatto che siamo tutti più buoni. ma vorrei farti dono dell’albero che ho qua, blu e oro, con tante palle e luci bianche splendenti, che ti brillassero negli occhi, come brillano negli occhi di mio figlio.
Ti mando due arance profumate e un messaggio privato.
L’albero è momentaneo, undici dodicesimi dell’anno viviamo senza questo parafulmine. Sefosse, donagli/mi/ci un sorriso: parafrasando, “un sorriso è per sempre”.Carissimo et stimatissimo Malacarne, ti porgo i miei più cari auguri per questo Natale e per il 2004 imminente (o immanente?). Sogna e realizza ciò che sogni perché, come disse qualcuno sicuramente più in gamba di me, non si può realizzare di più di quel che si sogna.
io sono nato il 28 agosto. buon Natale malacà . la magia è dentro di noi.
Complimenti? è inutile che te ne faccia, sai già quanto ti apprezzo. E non è solo la tua capacità di scrivere, che già è incredibile, ma il dono che hai di saper trasmettere sensazioni. La tua è musica in parole. E’ pittura in prosa. Puoi immaginare quanto riesco ad entrare nel tuo mondo quando parli? Un abbraccio.
che BELLO–FRA 24 ore potrò tornare ad essere Cattivo…!!!!!!!!
“La tua è musica in parole. E’ pittura in prosa.”che bel commento, polemiko! io umilmente sottoscrivo queste frasi e ti faccio i miei piu’ sinceri auguri, fratuzzo malacarne!
mi hai fatto prendere un colpo—la prima foto con
quella angolazione non ce l ho…haha–love u–
buone feste maestro! Baci a profusione
anto (per quest’anno abolizionista del natale)
noi due ormai dormiamo e ci svegliamo insieme.. cozza ti ho mandato una email e mi è tornata in-dietro–
non ti preoccupare mon cherrie.. ne ho scaricato delle altre interessanti.. :-))
ho scelto alla fine di svegliarmi a metà . riesco persino a vedere l’essenza delle cose senza fermarmi al mio malato distorcere ma fa freddo e questo genera dolore perchè il freddo è forte e le fonti di calore sono poche, rarefatte, lontane, i miei fantasmi circolano nella casa rettangolare che abito come abusivo prigioniero, un albero di natale che hanno attrezzato loro, io non potevo neanche volendo, forse ho ancora sei anni e mio padre non c’è più, ma è accaduto soltanto cinque anni dopo…
mi piace osservare il circo della vita a volte, finchè non vengo malmenato, a volte sono abbastanza masochista da ridere quando vengo pestato io, è solo follia tutto questo e la soluzione da trovare è ancora lontana.. un buon venerdi per te, malacarne
ok–baby–SMOKING//NOSMOKING: Quando da bambino mio nonno bruciava le foglie del giardino io rimanevo incantato dal crepitare delle foglie nel fuoco. Mia madre mi racconta che quando dovetti spengere la prima candelina cercai di prendere in mano la fiammella sopra la candelina della torta. La prima sigaretta invece me la dette mia nonna. Mi ricordo Alda Merini seduta in macchina di mio padre che parlava delle sigarette: diceva che il fumo bianco era il latte materno, che ogni adulto cercava ancora la suzione del latte materno e non trovandolo, lo sostituiva col divino fumo di sigaretta.
ciao malacarne, sono contento che ti piaccia. Io e la Merini condividiamo qualcosa, non proprio il manicomio, perlomeno la stessa forma di schizofrenia (nel suo caso accentuata dall’età e dalla laparatomia): ha un nome preciso ma non me lo ricordo… la mia email è atarax7@yahoo.com, se mi scrivi ti vorrei mandare una cosa… poi capirai…:-)
si chiama depressione maniacale ..ATARAX– CIAO PORN..
Buon complevisita! Sei a quota 40000. Per me ormai una tappa fissa e una delle mie Stelle Reali. Un abbraccio.
BACI E ABBRACI.DI CUORE.NON FACCIO IN TEMPO A LEGGERE IL POST MA A GENNAIO RIPRENDERò REGOLARMENTE.:*
sig. malacarne ho letto soltanto adesso il tuo mex provato. m fa piacere che laccio emostatico ti abbia lasciato qualcosa. rimedierò al più presto per quanto concerne la spedizione del testo. un abbraccio affettuoso!
ehi. :o)
http://www.thevisionis.it/absinth/Carla%20Bruni%20-%20L%27amour.mp3
è Natale..è Natale…la nebbia è nelle valli e il paese è a festeggiar…è Natale..è Natale…la nebbia è nelle valli e il paese è aè Natale..è Natale…la nebbia è nelle valli e il paese è a festeggiar… festeggiar…è Natale..è Natale…la nebbia è nelle valli e il paese è a festeggiar…
mi manchi tanto….
io non ho ragione di essere se non tuo testimone.
E’ davvero una frase intensa e stupenda. Salut.