eppure doveva esserc…

eppure doveva esserci una porta fra quelle due pareti. una finestra da dove entrava il giorno. io non ricordo.

c’è sempre la stessa luce, malgrado sia scesa la notte?

Gianni mi  appare brillante, io lo chiamo Giovi, i suoi occhi due pianeti in orbita. fuori come il mistero. e scruta pauroso negli angoli. e calca la mano nella mia. e poi ad ogni auto che spunta all’incrocio sobbalza . tutte le ombre stanotte gli fanno segno. il cielo è una valle di pestilenza. i suoi occhi rintracciano nemici in ogni topo che sbuca dai tombini.

Malacà, mi cercano , mi vogliono ammazzare. Non ci si taglia un orecchio ogni giorno.

ma che minchia dici? cu è ca ti voli scannari?

Giovi è tornato da un mese da Bologna. ma non tutto, a piazza del Nettuno rotola ancora la sua testa.

stanotte la chimica  scava nella tua luce mille grotte,  fratello, scava caverne nella  tua testa.  

poi scopro che parla dei suoi genitori, impossibile seguire tutte le trame. e poi nessuno qui vuole legarsi ad una storia.

Mi drogano – spara – mi drogano con le cose che gli dà Bartolo, quel bastardo, e pure le lesbiche – parla delle sue amiche- sono d’accordo , si telefonano con mia madre. Ho alzato il telefono e sentito che dicevano non si preoccupi lo controlliamo noi.

e poi mi mettono le gocce nel mangiare. mi sono svegliato ieri e manco sapevo che eravamo a febbraio.

siamo a marzo infatti, gli dico. Ma poi mica è grave, quelli come noi, non tengono conto dei giorni. è sempre la stessa stagione anche se passa il tempo.

ed anche gli orologi sciolgono coperti d’insetti.

Mio padre mi spia dalle scale mentre dormo. era lì che mi guardava ieri . Giovi dorme in una specie di cantina, credo , cui si accede da una rampa di scale.

e poi ieri mi sono accorto che non c’era più.

io non lo seguo. lascio che parli. lascio che renda la sua testimonianza.

tuo padre non c’era più?

no, la porta.

c’era una porta che saliva in cucina , ho due lucernari che danno sulla strada. quelli ci sono  ancora. ma non c’è più la porta.

mi hanno murato vivo.

è uscito dal lucernario, dice. deve essere ancora ricoglionito dagli psicofarmaci. ho dormito alla favorita stanotte, e sono andato da Biagio Conte a farmi dare una brioscina.

porcoddio, hai mangiato? andiamo a prendere qualcosa, dài. Non gli chiedo se vuole dormire da me. è iniziata la pestilenza. quando il cielo piove apocalissi, piove su tutti.

fanno parte di una setta, sussurra. chi? ah sì i tuoi. ma non erano testimoni di geova?

è una copertura. taglia corto.

quando il cielo comincia la pestilenza piove sui giusti e sugli iniqui.

chissà se tornerai da me fratello.

 Giovi frequenta l’accademia di belle arti. e con due stracci e un po’ di terra e colla una volta ha clonato un paradiso. inabitabile.

cambio discorso. ti ricordi di Vienna?

a Vienna mi ha fatto un ritratto nudo con matite colorate , poi ha arrotolato il cartone e lo abbiamo perso da qualche parte, forse al Leopold museum , credo che lui lo abbia lasciato lì per assecondare il suo delirio artistico. poco male, l’europa è piena di foto mie che non mi appartengono. perchè appena fatte già non sono più io. le butto tutte perchè non mi piace tenere cadaveri in casa. cazzo come ci siamo popperizzati al Leopold! e tu che mi assicuravi una autentica sindrome di Stendhal , ma io ci avevo un fottuto malditesta che poi mi ho vomitato verde nei cessi. Mi guarda come parlassi di un altro . e tu ti sei sparato una marchetta da ottanta in una sera bevendo gin tonic da un dito al Why Not, ladri e tirchi , mi pare si chiama così, come quello di Anversa, vabbè lo sai le finocchie, fantasia zero. Al Boyzone e al cafè Reiner i rumeni e gli ungheresi incazzatissimi. ci volevano ammazzare vero quella volta. i tossici alla fermata di Kettenbruekegasse, te lo ricordi l’inferno?

all’Eagle nei cessi ho fatto una delle migliori scopate della mia vita. quando uscì  dal cesso tu eri scappato.

ah sì, minchia se mi ricordo, me n’ero andato perchè un  tipo appena sono entrato in dark- sbeng – mi ha picchiato. io li attraggo questi qui. e poi ce l’hanno tutti con me. ora mi vogliono morto.

niente da fare. ricomincia. Vogliono buttare via tutti i miei quadri, me l’ha detto mia madre. lei dice che il regno dei cieli e tutte le puttanate della sua setta. e poi mi drogano.

quando si ferma un’auto ci accostiamo entrambi, sale Giovi. Ne riparliamo dopo.

ma poi lui non torna , io lo aspetto fino alle sei del mattino. c’è sempre la stessa luce malgrado sia finita la notte.

eppure c’era una porta là dove ora c’è un muro.

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Commenti

  • lysandracoridon  Il marzo 4, 2004 alle 9:18 PM

    Cazzo! Questo post mi ha rallegrata. Devo essere completamente fusa. O__o
    Sei biondo tinto. L’ho visto nelle foto che hai buttato via, arrotolate insieme a Giove nel tubo, nel Leopold Museum. Lo sai che la statua di Nettuno, a Bologna, sembra avere un pisello in erezione? Dipende dal punto dalla quale la guardi. Boh, pazienza. Tra un po’ arriverà anche il mal di testa. E dire che è solo vino. I care for your door. Kizz. Lys.

  • inconsapevole  Il marzo 5, 2004 alle 3:28 am

    perchè appena fatte già non sono più io. le butto tutte..

  • anonimo  Il marzo 5, 2004 alle 4:15 am

    Allora dovresti buttare anche queste fotografie fatte di parole. Hai collezionato un intero cimitero di cadaveri in questo blog. O questo è il cassonetto per la tua memoria? Almeno ci troviamo qualcosa di buono, noi cani notturni che rovistiamo nella spazzatura! Saluti da un randagio senza nome.

  • malacarne  Il marzo 5, 2004 alle 11:54 am

    siamo randagi, è sempre la notte dei presagi. è un cimitero di cadaveri la mia testa eppure non vedi? fanno luce. voglio che tu veda che tu veda che fanno luce diffusa senza raggi, una luce illusa C’è sempre lo stesso chiarore malgrado sia scesa la notte? lucore di miraggi. forse minacce. è il cassonetto di un cuore irrisolto quello in cui rovisti non voglio essere assolto voglio mostrarti il mio volto non voglio essere amato accolto voglio trovare un segnale un senso , clonare il paradiso col pattume inabitabile e farne carne sangue forse un lume.

  • Dankan  Il marzo 5, 2004 alle 12:33 PM

    Anche i ciechi percepirebbero la luce ed il calore che si sprigiona dal tuo cuore e dalla tua testa.E’ una fiamma accesa sotto un ponte,dove gente si ritrova per sentirsi un po famiglia.Un soffio di vento caldo e doloroso che fa bene nel freddo della nostra società.E’ un’urlo infinito,fino a che l’ultimo rantolo di voce può essere emesso e quando finisce la voce ci sono i pensieri non detti,velati da parole bucate.
    Sei grande Malacà.Dankan.

  • malacarne  Il marzo 5, 2004 alle 1:04 PM

    grazie Dankan (ho letto l’e.mail:)inconsapevole, mi sa che hai capito a cosa alludevo:)) una volta fatte non sono più mie, e non sono più io…sono foto segnaletiche, sono le prove che ho vissuto.

  • Ameleht  Il marzo 5, 2004 alle 2:09 PM

    grazie per il tuo attento e intelligente commento… stasera mi (ri)leggo il tuo post (ma che fine ha fatto ‘sto povero gianni?), con calma.

  • Exteban  Il marzo 5, 2004 alle 2:30 PM

    picciotto, se continui così mi fai venir voglia di entrare nella stessa distrazione. Gesù gesù, che non se ne parli più…

  • Exteban  Il marzo 5, 2004 alle 2:37 PM

    comunque avevo postato una delle mie filippiche al riguardo (se ti va di leggerla sta nel mese di febbraio 2003 del mio blog). A Proposito, devo ancora mandarti quella canzone dei Fandango. Baciamo le mani.

  • regulus21  Il marzo 5, 2004 alle 3:14 PM

    1 picture found: La persistenza della memoria – Eugenio Salvador Dalì. :)))))))Secondo me ciarraggione il l’anonimo randagio. Anche queste sono testimonianze, sono prove del delitto. Sei vissuto e l’hai scritto qui. Evidentemente tieni più in considerazione quello che esprime la tua mente che l’espressione del tuo corpo.E’ il miracolo di ogni giorno: volere bene, amare platonicamente Malacarne. Succede solo qui, o no?

  • regulus21  Il marzo 5, 2004 alle 3:15 PM

    Ah, quasi dimenticavo: probabilmente hai ragione anche tu. Perché rovinare 9 anni di silenzio?

  • Dankan  Il marzo 5, 2004 alle 6:43 PM

    ….”sono solo dei moderni ghetti”……..

  • MartinaDegliSpecchi  Il marzo 5, 2004 alle 10:15 PM

    Leggimi

  • PaganPoetry  Il marzo 5, 2004 alle 11:49 PM

    ricordi l’inferno?

  • PaganPoetry  Il marzo 5, 2004 alle 11:50 PM

    a volte, sì. ad::intermittenza::

    [correnti alternate]

  • malacarne  Il marzo 6, 2004 alle 1:31 am

    io troppo spesso, ma mi sto attrezzando per i paradisi inabitabili;) regulus: solo qui. (sarà un simposio?), ehehe mi hai sbuttanato pure l’iconografia..una volta mettevo le immagini per fare capire cosa mi era saltato in mente (sono malato, questo si sa) mentre scrivevo, ora mi siddia, però se almeno uno l’ha capita va bene uguale;)) amaleth ma chi fai mi rici puru grazi, ma chi semu stranei? ma levati va, ni canuscemi ri quannu eravami picciriddi nichi…ehehehe

  • malacarne  Il marzo 6, 2004 alle 1:36 am

    p.s ameleht… cu tuttu ca un semu stranei ancora sbagghiu a scriviri u to nomi , minchia ma un putivi scegghiri nautru, chi sacciu, malavoglia, zuppiddu, pippineddu, malacarni, un nomi comi li cristiani , chi è stu nomi danisi , al massimo unu siculu miricanu, jecchi lametta, jo piscaturi…vabbuò vasamu li manu…

  • Ameleht  Il marzo 6, 2004 alle 2:04 am

    eheheh chi ffà, ameleht un ti piaci? … dentro c’è la chiave per capirmi (o per non farlo, perché in fondo le due cose coincidono spesso e volentieri) …

  • MartinaDegliSpecchi  Il marzo 6, 2004 alle 2:38 am

    Ti ringrazio per il consiglio.

  • regulus21  Il marzo 6, 2004 alle 8:26 PM

    Più volte, i primi tempi quando ci “scannavamo” su questo blog, t’ho chiamato amelehT, diciamo che sbuttanare le cose è il mio hobby! :))))

  • regulus21  Il marzo 6, 2004 alle 8:27 PM

    Malaca’, secondo me sei bellissimo. Non so… ho questa sensazione.

  • anonimo  Il marzo 6, 2004 alle 9:31 PM

    Gli eroi son tutti giovani e belli 😉 F.G.

  • klingsor  Il marzo 6, 2004 alle 9:57 PM

    mala te recuerdo in questi tempi cupi – baci

  • anonimo  Il marzo 6, 2004 alle 10:03 PM

    sei bravo lefty_b, non come il fratellino malacarnazza ma insomma… :-)))

    klingsor alle 21:52 del 06 marzo, 2004

  • zombieglam  Il marzo 7, 2004 alle 12:16 am

    ‘u tempu sta finennu na’n ci pinzari macari aceddi sunu stanchi di cantari
    su tempu… mi l’aia passatu tra pemi e turmenti li peni di lu’nfernu nan su nenti

  • Ameleht  Il marzo 7, 2004 alle 1:15 PM

    regulus nn preoccuparti per lo “sbuttanamento”… anche perché io con crowley ho assai poco da spartire…

  • malacarne  Il marzo 7, 2004 alle 2:03 PM

    zombie belle parole, ma che lingua è?;) lefty che vuoi farci, non siamo uguali (per fortuna mia ehehe:))) klingsor, lo nuestro se acabò e te aripenteras de avere puesto fin a un ano de amor se haora tu t’en vas pronto descubriras che los dias son eternos et vacios sin mi…dunque recuerdami :)) non mi piace perchè zoppicando tra il dubbio e la verità si diventa The Lame fratuzzu Ameleht;) martina prego l’ho dato col cuore;) F.G hai ragione gli eroi da cartone animato sicuramente;))… regulus io non riesco a immaginarti invece …ma se scendi a Pa magari ci si vede;))

  • polemiko  Il marzo 7, 2004 alle 2:30 PM

    Malacà, F.G. sta per Francesco Guccini… è un pezzo de “la locomotiva” …
    (comunque l’anonimo che ha scritto il commento non ero io)

  • malacarne  Il marzo 7, 2004 alle 5:02 PM

    e.c. (che non sta per Enrico Coveri, ma per errata corrige:)): F.G. ha ragione: gli eroi da cartone animato sì;)

  • zombieglam  Il marzo 7, 2004 alle 5:45 PM

    “zombie belle parole, ma che lingua è?;)”
    scemo :p
    bah è battito. un tuo compatriota no? lol

  • zombieglam  Il marzo 7, 2004 alle 5:45 PM

    battiato volevo dire ^_^’

  • Ameleht  Il marzo 7, 2004 alle 6:12 PM

    io veramente speravo di diventare, in un impeto fallocentrico, “The Male”, inteso proprio come “U’ Masculu” ;)… cmq anche “The Lame” nn è male… [thelema (θέλημα) vuol dire “volontà“, non “verità“, ameleht è riferito all’ Hamlet di Shakespeare, che non era solo “essere o non essere”… il discorso è lungo, prima o poi butto giù qualche riga in proposito]…

  • malacarne  Il marzo 7, 2004 alle 9:09 PM

    zombie , ah ecco che lingua era ..era catanese…non è mio compatriota per gnente , come ti permetti , sugni di paliermu io, e non direi mai nan anzicchè nun ..chissà in nisseno come si dice eheh…ma poi Guccini, Battiato, ma la finite con sti regali cantautorali… ma per chi m’avete preso per Milva?thelema-alétheia , io preferisco The Lame ehehe;) , è più confacente allo stile teoria e pratica in otto agevoli lezioni del mio nome lesson #1. pseudonimia e bellettrismo , #2 anagrammi palindromi e rebus, #3 simbologia dei nomi #4 elucubrazioni morbose sullo storpiamento delle vocali nei nomi propri per adattarli ad un concetto parafilosofico, # 5 pratica di variatio sul nome Ameleth ( Ameleht, amleto , amuleto, ame-Lete, OTELMA , The Lame , The Male, me = Tale , tame let etc.) , #6 teoria della ridondanza dei nomi. #7 l’importanza di chiamarsi Ameleht, confronto sull’uso dei nomi propri fra il teatro elisabettiano e quello vittoriano #8 aspettando Amleto, ovvero sulla metafisicizzazione di qualcuno che non VIENE mai …;))eheh

  • malacarne  Il marzo 7, 2004 alle 9:17 PM

    p.s. A Motel ehehe

  • Ameleht  Il marzo 8, 2004 alle 2:05 am

    Eheheh… mi pigghi ppù u culu? Oggi t’a pigghiosti cu’ mmia… minchia cchilla facisti longa, ma cchi tti fici u me nicchinèimmi? Cmq, a questo punto consentimi una replica 😉 : #1 Minchia “bellettrismo”… e meno male che sono io quello che non parla “cristiano”… #2 Abbi pazienza malacarnù, ma “Ameleht” non è palindromo; palindroma è una frase o parola che al contrario si legge identica, come per esempio “era troppo sopportare” o “In girum imus nocte et consumimur igni”. E’ semplicemente il contrario di thelema #3 quali simboli? #4 Su “morbose elucubrazioni” (che in effetti ho in continuazione) e “concetto parafilosofico” (che mi prendo ben volentieri, dato che io nn ho alcuna pretesa di fare filosofia… ) sono d’accordo, ma veramente il mio nick non storpia una cippa, caso mai si tratta di una assonanza (forma di rima imperfetta) con Hamlet #5 Hai dimenticato la più gettonata: “omelette” 😉 #6 Sarà ridondante, ma tu per dirlo c’hai messo 10 righe, e allora che te lo dico a fare… #7 E perché non parlare dello stravolgimento della figura del “villain” dei morality plays in Amleto? 😉 #8 Io preferisco “ameleht così è (se vi pare)”… 😉 buonanotte, malacarnù…

  • malacarne  Il marzo 8, 2004 alle 12:27 PM

    prendere per il culo è il mio modo di amare , non so se mi spiego eheheh, viri ca babbiava! ma chi si assittatu in pizzu oi eheh…cmq c’è pure Thelma (lesson #9: escapismo muliebre in coppia su una cabrio) (ora ti incazzi perchè pensi che oltre che a prenderti personalmente per un palindromo ti prendo anche per una donna in fuga dal bellettrismo;))

  • Ameleht  Il marzo 8, 2004 alle 12:57 PM

    ora che c penso, c sarebbe pure, con pronunzia calabra, “lethame”, ahahah…

  • inconsapevole  Il marzo 8, 2004 alle 4:58 PM

    a me piace Ameleht come nick.. 🙂

  • BrutaEtKativa  Il marzo 8, 2004 alle 8:02 PM

    .

  • lysandracoridon  Il marzo 8, 2004 alle 8:06 PM

    Buona festa delle tonne (che ci azzecca qui? boh!)

  • malacarne  Il marzo 8, 2004 alle 9:57 PM

    fratuzzu in effetti ci avevo pensato ma non osavo tanto eheeh lys buona festa a tutte le donne, spero che vi LIBERIATE tutte e possiate correre verso il vostro destino…(quando accadrà fammi un fischio in modo tale da chiudermi in casa per non essere travolto eheh;)

  • lysandracoridon  Il marzo 8, 2004 alle 10:24 PM

    Le donne apprezzano la crudeltà più di ogni altra cosa. Esse conservano meravigliosamente gli istinti primitivi. Noi le abbiamo emancipate, ma esse rimangono schiave, obbedienti egualmente al loro padrone. Esse amano essere dominate. (O. Wilde)
    Naturalmente è una provocazione ma con un gran fondo di verità. Come si spiega altrimenti che gli uomini trattino come schiave le donne? Non sono forse le donne a tirare su i figli e a insegnare loro il rispetto? Com’è possibile che questi figli, crescendo, diventino tanto maschilisti? Le donne hanno un potere enorme in mano e non sanno far altro che sprecarlo per stupidità e masochismo. Meditate gente, meditate.

  • lysandracoridon  Il marzo 8, 2004 alle 10:25 PM

    Ehm, oggi mi sono liberata un paio di volte ma non nel senso che dici tu! #^__^#

  • malacarne  Il marzo 8, 2004 alle 11:23 PM

    una cosa che hanno in comune le donne ed i gay: negli anni settanta volevano la rivoluzione , parità di diritti, abbattimento della fallocrazia, etc. oggi gli basta avere il culo di trovare una minchia dura e punitiva. (sai com’è quando togli il potere al maschio non gli si rizza più, insomma stiamo meglio noi che non ce l’abbiamo mai avuto il potere, almeno ci funziona), un paio di donne che ho conosciuto (una di queste è la tipa che mi ha chiamato “stella” , com’era suo uso cogli amici gay e ho decurtato automaticamente dall’agenda telefonica), una tosta di estrema sinistra , e poi un bel giorno mi ha sconvolto confessandomi che da quattro anni era innamorata di un palestinese o giordano che fosse e che era andata a trovarlo sotto le bombe, e che la sua famiglia aveva avuto riserve sulla sua moralità (sotto le bombe). e mi ha detto che avrebbe abbracciato lo stile di vita “orientale” per lui (formalmente anche la fede, tanto era atea), insomma quando si dice il potere di una minchia…se vinco la lotteria giuro che mi metto a regalare vibratori così liberiamo un po’ di checche (dei due sessi), (ora anche questa è un po’ na provocazione…ma…;)

  • lysandracoridon  Il marzo 8, 2004 alle 11:27 PM

    Ci siamo capiti 😉

  • Ameleht  Il marzo 9, 2004 alle 1:18 am

    pensierino della notte: la donna dovrebbe emanciparsi innanzitutto da sé stessa

  • Iahve  Il marzo 9, 2004 alle 2:02 am

    Malacà, io non ho trovato nemmeno un muro dove una volta c’era una porta. P.S. Abbracciami, stanotte ne ho davvero bisogno. E non chiedermi nulla in cambio.

  • atarax7  Il marzo 9, 2004 alle 7:01 am

    ciao! sono contento che almeno il post l’hai letto! mi dispiace che non ti piacciano i titoli in inglese (sinceramente il titolo in inglese è uno stratagemma/stilema che adotto anche nei testi che ho pubblicato in versione cartacea, soprattutto negli ultimi). Più che di un vezzo si tratta di un sistema/codice comunicazionale prestabilito. Anche visualmente credo dia una sorta di continuità a tutto il resto. Probabilmente quello che trovo impeccabile per un testo pubblicabile può invece non andar bene in un blog, dove le cose sono invece più informali. E se abolissi per sempre i titoli dei post? Non so, a me servivano soprattutto per una questione di catalogazione e di concentrazione e aderenza al tema (titolo e sottotitolo di solito precisano l’argomento e il tono, almeno per me…) bon, consiglio ricevuto e messo al vaglio della redazione…. 😉 tu come te la passi? spero bene. baci baci

  • anonimo  Il marzo 9, 2004 alle 9:48 am

    … Vienna…

  • Ameleht  Il marzo 9, 2004 alle 1:11 PM

    io i titoli delle mie cose li metto sempre alla fine. Chi legge non sa affatto cosa lo aspetta. Non voglio dare “chiavi” pregiudiziali per la lettura, quello che voglio è lasciare il lettore in balia delle onde, solo in mezzo alla tempesta

  • malacarne  Il marzo 9, 2004 alle 1:57 PM

    anch’io non li metto , ma perchè non è un racconto il mio ma un resoconto di quel che mi è successo, metto un finto titolo in medias res (in neretto) che poi riporto solo per comodità nell’antologia… atarax non vedo nessuna continuità nel fatto di mettere in inglese il titolo, a meno che tu non abbia scritto chessò quindici racconti di cui ognuno con un verso di Eliot, per esempio, o Poe, e allora avresti ragione, l’impressione è che il fatto stesso di essere gay presupponga di parlare mischiando all’inglese, non so se hai mai letto quelli di Tom, mi dà sui nervi, non si accorgono di aver valicato il senso del ridicolo, anche loro mettono titoli in inglese a post in italiano, se fossero citazioni colte azzeccate, potrei capire, ma si tratta proprio di titoli a cazzo, ma scriverli in inglese sembra nobilitare, fa chic come averci un barboncino in bocca, a me sembra di offendere la nostra lingua (in cui scrivi molto bene), e la nostra intelligenza. Definirlo stilema mi pare eccessivo, dato che lo condividi con qualsiasi gay (e non solo) abbia mai postato due righe in un post, mi spiace che lo abbia fatto anche su cartaceo perchè corrobora una superstizione, che scrivere FOTTUTO AMORE non sia un titolo degno di comparire su un libro stampato e FUCKING LOVE sia na cosa trascendentale ( a me invece fucking love sa di miliardi di ballate metal mentre Fottuto amore sa di Testo vero), insomma tu hai pubblicato in italiano, se sei il primo a non credere alle possibilità espressive della tua lingua non ti stupire che la lingua muoia)

  • zombieglam  Il marzo 9, 2004 alle 2:34 PM

    “non è mio compatriota per gnente , come ti permetti , sugni di paliermu io,”

    ecco lo sapevo. no dicevo semplicemente che è africano anche lui come te (eheheh)

    p.s. siccome so che adesso qualche imbecille penserà che sono leghista per aver fatto una battuta desidero rovinare ogni suspance e dire che quella era una battuta. punto. e se il solito imbecille tira fuori questioni psicanalitiche o che cazzo ne so dico che la minchia mi piace e non stia a rompere il cazzo. la minchia siciliana soprattuto. non so. deve essere qualcosa che mettono nell’insalata (ammesso che lì in africa cresca ancora hihihi).

  • zombieglam  Il marzo 9, 2004 alle 2:35 PM

    p.s. FOTTI L’AMORE

  • malacarne  Il marzo 9, 2004 alle 7:36 PM

    certo che cresce l’insalata e pure le minchie, che notoriamente sono migliori se africane eheh (sono contento che il concetto che la sicilia sia l’isola più nordica del continente africano e non quella più a sud del continente euroasiatico stia prevalendo), spero che al più presto rientri nei manuali di geografia scolastici questa elementare verità, io sono estremamente orgoglioso di essere africano (anche perchè ad essere italiani c’è poco da essere orgogliosi;)))

  • Ameleht  Il marzo 9, 2004 alle 8:16 PM

    Io ho sempre pensato che la sicilia fosse, in miniatura, un continente a sé. Non siamo abbastanza africani per poter essere definiti “africani”, né siamo abbastanza europei (o italiani) da poter essere definiti tali. Siamo il confine fra il nord e il sud del mondo, una specie d “equatore socio-culturale”, schiacciato fra due emisferi estremamente diversi e paradossali. In parole povere, un’simu ni ccarni ni ppisci, o forse siamo entrambi, ed è per questo che c sentiamo “isolati” dovunque.

  • lysandracoridon  Il marzo 9, 2004 alle 8:37 PM

    E io cosa ne so?!! Non sto più in piedi, passo tutto il tempo in bagno (e non per truccarmi). La testa mi scoppia, ecc. ecc. Se è una malattia originale devono darmi l’oscar per la migliore sceneggiatura (o sceneggiata!) 😉

  • malacarne  Il marzo 10, 2004 alle 4:21 PM

    lys, mi spiace che tu stia così male, ma non hai mica i sintomi del male originale, tu, i sintomi del male originale sono : improvvisamente gonfia lo stomaco e brucia , poi caghi sangue. dalla colonscopia agli esami di sangue nulla, appena ti arriva il referto medico il male scompare perchè si vergogna del fatto di non esistere veramente, ma dopo qualche tempo (una settimano o un mese o anche più) ritorna, fai un altro esame , il medico guarda i risultati e ti dice : guarda che sei sano come un pesce da quand’è che non ti viene una febbre? tu ci pensi e dici: da prima del militare…e lui: ma vatinni, và ioca o palluni! l’avissi io a to saluti… ame, in realtà scherzavo, in realtà credo che dell’africa non abbiamo niente a parte forse l’appartenenza alla stessa placca tettonica (ma poi è solo una teoria), è vero che io non mi sento italiano ma siciliano ed europeo, nel senso che ho il mio retaggio etno-culturale siciliano , che non stimo granchè , ma è il mio e non posso farci nienter, cui si è aggiunta la cultura europea (per lo più francese e tedesca), sicuramente più ricca . la sub cultura italiana non mi interessa. troppo arretrata. lenta, noiosa.

  • neuronipalpitanti  Il marzo 10, 2004 alle 11:44 PM

    sei semplicemente un grande.

  • anonimo  Il marzo 11, 2004 alle 1:58 am

    perche mi hai-sedotto-e abbandonato- ?????

  • lefty333boy  Il marzo 11, 2004 alle 4:27 am

    ….Ho un solo cliente estanocches che mi obbliga a quardare i filmini porno …” Non fare caso ” gli dico… – (mi ha visto scrivere prendere appunti sui spazi bianchi vuoti dei flyers porno-pubblicitari ) -CAZZI E CULI Giganteschi 2 metri x 3 sull maxi schermo…Avete mai visto un buco del culo grande 2 metri?? – ” non fare caso” gli dico…” tutto ok..cosa dicevamo?? “…..

  • malacarne  Il marzo 11, 2004 alle 12:32 PM

    certo che l’ho visto un buco di culo di due metri lo chiamano la “caverna greca”…chissà a chi appartiene…;)) (mi farò perdonare lefty del mio cuore, postando una tua foto rielaborata da me…ehehe )

  • lysandracoridon  Il marzo 11, 2004 alle 1:38 PM

    Ahah! La caverna greca! Mi ci sono persa per sbaglio un giorno. Quando ho gridato per chiedere aiuto non ha nemmeno fatto eco. Era pieno di gente come me che si era persa! ;)) Prima di uscire ci ho trovato anche due cd degli Abba e un cappello rosso da cowboy.

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