siamo a piazza garibaldi, arrivati col bus da Avellino, avellino vuol dir sempre avanti avellino vittoria vuol dir, dove il C.A.R non vuole finire , sto con giuseppe ed elia , giriamo un po’ per la città fino al Maschio , tanto entriamo gratis (ma poi non mi ricordo di niente che ho visto, solo il mare sul terrazzo ed una bella porta enorme appoggiata al muro tutta intagliata e che temo possa cadere in rovina come i muri di pompei ed ercolano, tenuta in piedi da un qualche segno irrintracciabile, un segreto legame, è tutto così bello e caduco , così eterno perché caduco, che potrei sondare il cielo coi miei occhi e vedere il vero volto della luce universale ma poi scendiamo e torniamo in centro, la Galleria comesichiama a me sembra più bella di quella di milano, ma poi forse ricordo male e poi è che odio quella città , il tumore sulla pianura, e allora scivoliamo che voglio vedere una istallazione di luce a piazza del plebiscito ed infine siamo ancora in piazza garibaldi, tutto in cerchio, aspettiamo l’auto bus per tornare in caserma, giuseppe è un po’ ciccio e stremato dal marciare io ed elio belli freschi e pettinati, va bene stai con me noi due , lui rientra, fa elio, noi ? mi chiedo, cos’è che spalanchi abissi impronunciabili come se fosse possibile ancora un noi quando già mettere insieme uno straccio di io, lasciamo stare che non so spiegare , ma poi l’ultimo bus è troppo tardi arriveremmo dopo il contrappello , e giù punizioni al c.a.r cominciamo bene, ed il treno arriva troppo distante dalla caserma mi dicono, in realtà non vedrò mai la stazione di avellino, arrivo sempre a salerno e poi il bus. mangiamo una pizza coi bordi di ostia in una trattoria da militari, tovaglia di carta, la differenza fra la pizza sicula e quella partenopea devono essere i bordi , i nostri sono cicciottelli e unti d’olio, quelle mangiate a napoli avevano bordi secchi e trasparenti come ostie, ma poi a me i bordi non mi piacciono tanto e invece elia se li piglia dal piatto e il suo nome musicale elio o elia o tutti e due, suona nelle arterie, a salerno invece in un ristorante decente elio mi offrirà una pizza assurda coi porcini che credo ci dovrebbero dare un premio a sto posto, ma questo sarà dopo nel dolore sarà dopo nel dolore del dopo giuramento lo giurate voi? domanda , L’ho duro, 500 ragazzi in coro, nel dolore del post giuramento che non ci vedremo mai più promettiamo il contrario al tavolo davanti una pizza ai porcini, ma sappiamo, io e elio, che sarà così, e comunque ora aspettiamo a piazza garibaldi sta corriera per avellino vuol dir sempre avanti , e siccome giuseppe ed elia ci hanno lu maluchiffari cominciano a passeggiare fra borsaioli e venditori di cellulari , io siccome riconosco le facce pulite dei truffatori, e le mani effeminate dei borsaioli, dico ai due di andiamo dentro la stazione, in realtà ci ho voglia di farmi fare un pompino prima di rientrare in caserma ed allora l’unica è andare nei cessi, ci sarà certo qualche frocio che certo davanti a giueseppe è meglio che io ed elia non facciamo niente. ma quelli cominciano a perdere tempo con venditori di cellulari 50mila un ultimo modello motorola, siamo nel 2001 , lascia perdere, gli dico, t’incula, il tipo mi guarda male, il tipo truffaldino prestigitatore di telefonini, e fa occhio agli amici suoi, insomma cazzi loro, io te l’ho detto, e vado alla stazione ma prima di andare elia mi chiede di prestargli 30 mila che deve comprare una cosa, gli dico non venire a piangere poi e non mi dire che non ce li hai in caserma che ti scanno, che lo so che ti vuoi fare impaccare , e lui, ma che dici, no. gli dò i trenta e vado nei cessi. quando esco i due li trovo che ridacchiano furbetti. meravigliosi, dicono, un affare, me li sono fatti mettere nella scatola, c’è la polizia? mi fa elia spaventato, e lì capisco che non c’è niente da fare, che lui è un fessacchiotto e non potrà mai essere quello che lui vorrebbe, non per me, e allora entrano in una di quelle cabine per fare le foto ed aprono le scatole dove hanno messo i cellurari , tutti scantati , perchè credono di avere comprato roba rubata, i venditori dentro i pacchi, sono curioso di sapere cosa hanno messo: una bottiglietta d’acqua. giuseppe sta quasi per piangere, porcodio porcodio poercodio , si è incantato , io ridacchio, gli hanno fregato 40.000 a testa. ma gli dico sull’autobus , non li vedete i film, coglioni e ve l’ho detto pure , loro non capiscono quand’è che hanno cambiato il pacco , sotto i loro occhi, sono professionisti i napoletani, mica sprovveduti come voi , scimuniti di guerra. mi fanno giurare sull’amicizia che non dirò a nessuno sta cosa , dirlo in caserma , dove li avrebbero presi per il culo certo non lo faccio, più che altro per elio, e siamo rientrati. ora direte che ho tradito, ché l’ho raccontata sta cosa, raccontare è tradire sono un traditore caina attende
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Ma noooooooooo, non ci posso credere che si siano fatti incartare da quei tipi loschi e meschini!!! No no no!!! Ieri a Piazza Garibaldi c’ho vomitato 😦 Salerno … la mia città .. mitica! Dove hai mangiato la pizza ai funghi porcini?! 🙂
sei un traditore? sul serio? vedi? io non l’avrei detto.
era un posto dove siamo arrivati tramite un cartello “pizza anche a pranzo” è in stile strano tipo tutto legno casa in montagna , dei tavoli massicci , un bancone da bar accanto alla cassa, non ricordo il nome, bello il lungo mare si salerno , lo ricordo in un giorno di gennaio e c’era il sole … livefast temo di sì…
mi piace questo blog
io direi che va bene così, però mi sa che ti diverti troppo a modificare i post!ci sono segreti e segreti, questo è una “minchiata”, una storia capitata a centinaia di sprovveduti. e poi non hai mica fornito le generalità complete dei due tipi, no?o ci sarà un messaggio criptico in quella frase? sarà legato al Traditore dell’altro post? chissà …
azzo, un post tutto partenopeo. è bello leggere ste cose in codesta sede.. bello, bello.. sarà “il meraviglioso contagio” di cui chiacchieravamo qualche tempo fa, ma anch’io ho scritto una cosa in malacarne style. tranquillo, me ne accorgo sempre dopo. 🙂 bonne soirée, gâtéeviande..
Bello questo! Un po’ di relax……a meno che non ci sia qualche crittogramma sotto!
ma quale traditore! Tu con questo post sei stato più utile di mille campagne pubblicitarie mirate ai ‘ggiovani. Hai solo fatto un’opera di divulgazione.
ma l’hai fatto tu sto flyer? E’ fantastico…
amletuccio, l’ha fatto livefast quello di benzina (lo trovi nei link, ma credo che vi odiereste) exteban ciaobello wow sono pedagogico! ehehe in effetti mica volevo mettere in guardia qualcuno, anzi , se ci penso bene tifo più coi prestigiatori di telefoni che coi tipi impaccati , sai perchè, perchè non è una vera truffa o uno schifo tipo lo scippo, un tipo ti vende roba e ti fa capire che è rubato che non devi farti vedere dalla polizia e per questo gioca con la tua paura lo mette nel pacco fa le cose di nascosto e può cambiare il pacco, e tu vuoi fare il furbo pur sapendo che è reato la ricettazioe o comesichiama , è sulla avidità del cliente che si fa leva, su chi vuol fare il furbo e prendersi l’ultimo modello di cellulare con pochi soldi, insomma ben gli sta, viva i pacchi napoletani! hilde non ho ancora cominciato a modificare , minchia pensavo di pornografarlo, dici no? ehehe il crittogramma eheheh no, non c’è nessun messaggio nascosto che ho trà dìto;)))
mi piace leggerti, ma cazzo, un punto ogni tanto!
‘raccontare è tradire’… vedi, l’hai detto tu…. voglio dire, (torno su un argomento che so che hai già affrontato, ma volevo dirti la mia), i tuoi sono racconti, non capisco il discrimine con un ‘resoconto’, ogni racconto è – sempre – un’invenzione. Raccontando traduci una presupposta realtà che non ha alcun rapporto, alcun nesso col linguaggio, e così facendo la tradisci. Tradire è inventare. Inventare è raccontare (l’inventio della retorica), e il circolo è chiuso. Insomma, a me i tuoi racconti piacciono molto…
il link a livefast mi da il 404… ma perché dici che c odieremmo? 😉
non ti seguo perfettamente , Alderano, pensavo che l’ inventio fosse il trovare e raccogliere argomenti, e non ho capito cosa intendi dicendo che non c’è attinenza tra le realtà accadute ed il linguaggio con cui si esprimono, non conosco esperienze che non siano già tramate di linguaggio quando avvengono, se non la realtà di un albero che cade in una foresta senza che nessuno sia lì a constatare il fenomeno ( questa è l’unica verità oggettiva- segue post mi sa;) , l’unica che non c’entri col linguaggio , finchè non se ne parla , infatti, non esiste (almeno per l’uomo) . Comunque se dici “racconto” nel senso di raccontare va bene, in pratica dici racconto ma intendi resoconto ; è nel senso della composizione letteraria che tradizionalmente va sotto il nome di racconto, che non mi sta più bene, non so se mi spiego, è un po’ complicato, provo: per me il racconto è quel componimento che narra eventi eccezionali sottratti alle forme del tempo giornaliero e al mondo della realtà e verità consueta e forse di qualsiasi verità (M. Blanchot). ehehe ma davvero dobbiamo parlare di sta cosa? insomma un racconto focalizza un incontro, un acmé , un punto centrale attorno a cui muove tutto il resto, un Evento che è l’origine della narrazione, ( a differenza del romanzo in cui sono le peripezie ad avere più rilevanza della meta). Non riesco a capire se tu chiameresti racconti le pagine di Anna Frank o dei diari di Kafka, io li chiamo resoconti perchè credo che si chiamino così le singole “giornate” di un diario ( o di Memorie) , magari mi sbaglio, a prescindere dal fatto di quanto siano sincere o credibili. Poi li chiamo resoconto perchè fanno il resoconto di un evento accadutomi realmente e non vorrei passare invece per uno di quelli che si definiscono scrittori o poeti sul blog e fanno letteratura. Non riesco proprio a spiegarla sta cosa , mi arrendo, deve essere un limite mio se ci provo da una decina di mesi senza successo;)). In parte concordo sul fatto che narrare sia tradurre dal silenzio un evento (che però è già tramato di linguaggio per essere concepito) ma anche tradirlo (perché lo falsa dalla obiettività assoluta, la RE-ALTA’ dell’albero di cui sopra, il segreto svelato perde il suo valore oggettivo e sacro , in pratica appena racconti una cosa reale anche il più obiettivamente possibile la tradisci perchè la soggetivizzi, dici la tua versione insomma) ma il cerchio cui mi riferivo io era tradimento-traduzione- tradIzione : in breve ciò che mi accade io lo traduco con parole mie così facendo l’ ho tradìto (ho tradìto la sua obbiettività ), ma l’ho anche trà dito , cioè affidato ad altri , consegnato.
amletuccio, dicevo per dire, non so ho avuto st’impressione, avete un umorismo simile un certo tono sprezzante che vi accomuna, una certa intelligenza , solo che a lui lo definiscono un neoconservatore , forse a torto, il link lo trovi qui :
Un saluto da Napoli,
ciao,
Luciano
in fondo è solo questione di parole…;) e le parole di blanchot hanno un certo peso… (tra l’altro, nel senso che tu citi, blanchot disse che il più grande racconto del 900 è stato madame edwarda di bataille, autore mia icona). con le mie parole, però, posso convenire sul dividere l’insieme di ciò che chiamo ‘racconti’ (la biblioteca di babele…) in racconti e resoconti. ma nemmeno così riesco a dire i tuoi ‘resoconti’. citi anna frank. ora, io l’ho letta alle medie, ma credo che avesse un valore essenzialmente in quanto documento storico – insomma in quanto rimanda a un al di là del libro – prima che come testo in sè. (ma può essere che ricordi male). dopodichè, è vero, ogni libro è anche frammento di un altro mondo, che evoca un al di là indicibile (sacro, tu dici), come fa il monolite di odissea nello spazio… ma laddove leggo un testo senza chiedermi se ciò che viene narrato è reale oppure no, ecco che la distinzione resoconto/racconto viene meno, per come la vedo io (probabilmente è determinante anche l’intenzione del lettore in questo, lector in fabula). un vecchio nell’osteria che ti racconta delle storie, mi affascina al di là del fatto che quelle storie siano ‘realmente’ accadute oppure no. è il modo, che conta, è lo stile. e lo stile fa il testo, e il racconto. ora, leggendo i tuoi racconti non mi viene da chiedermi se si tratta di fatti accaduti ‘realmente ‘ o no, tu mi dici di sì, e va bene, ma io li leggerei comunque, non è quello che mi importa. e in ogni caso è il ‘blu ispido’ delle sirene che conta… chi ha mai visto un blu ispido ‘davvero’? direbbe un critico di mia conoscenza. io l’ho visto, le risponderesti, e ci credo, ma tu l’hai visto al posto degli altri, e lo racconti, e sta qui il valore del testo…
insomma chiamali come vuoi 😉 Bataille lo devo leggere – me lo riprometto da mesi – soprattutto sta madame Putain che mostra la figa al cliente e dice: guardami sono dio (l’ho fatto anch’io una volta, ma non mostravo la figa ehehe;), leggere critica letteraria fa malissimo (a parte il fatto che istiga alla prostituzione chi già non lo fa), in particolare sto blachot fotte il cervello ma certe volte è geniale…
credo che bataille ti ‘spalancherà ‘ il mondo che già ti si è aperto davanti…;) non c’è solo edwarda, tra l’altro: la ‘storia dell’occhio’ è una folgorazione divina…e poi, ‘l’ano solare’
Raccontare \ tradire… In effetti… ?___? ! Penso che tu abbia ragione…
ciao fantasma insanguinato 😉 sei inglese? grazie skaccomatto Vittima nolente me li sono dimenticati stavolta i punti succede, sotto li ho messi a caso, ogni due parole un punto, ora mi hai fatto venire gli scrupoli di coscienza appena ho tempo lo scrivo meglio (però poi hilde dice che rimaneggio, niente non siete mai contenti;) lusomma mi potevi postare una cartolina da Napoli però 😉
era meglio andarli a visitare prima di rispondere ..sì sì…allora blody fantasma non sono riuscito a leggerti perché blocchi il tasto destro (e già questo non lo sopporto) metà delle cose sono poco legibili, quindi con tutta la buona volontà non potendo neanche “selezionare tutto” non si capisce na mazza (scrivi rosso grigio-nero , non vuoi essere letto? non scrivere) insomma non è un blog è un bunker!
grazie skaccomatto una volta entrato nel tuo blog come si fà a scorrere verso il basso?
Vittima nolente me li sono dimenticati stavolta i punti succede, sotto li ho messi a caso, ogni due parole un punto, ora mi hai fatto venire gli scrupoli di coscienza appena ho tempo lo scrivo meglio (però poi hilde dice che rimaneggio, niente non siete mai contenti;)
lusomma mi potevi postare una cartolina da Napoli però 😉 , ora te la rubO dal blog (Chissà che direbbero i tuoi figli, per non parlare dei nipoti se sapessero che sei entrato in questo blog ehehehe)
come diceva cristian : oggi sono così antipatico che non mi sopporto io stesso. notte
Il giorno giusto per venirti a salutare dopo qualche giorno di (finta) lontananza. ‘notte.
weeeeeeeeeeeee papà , finalmente potrò fare il coming out e te mi capirai 😉
ciao lisuccia , ehehe, per fortuna non ci siamo incrociati ieri, oggi sono normale, ma ieri prorprio mi veniva da sputarmi allo specchio di quanto mi stavo sui coglioni figlio di LuSomma meglio tardi che mai ehehe coming out a 40 anni e con figli è dura (quando si dice i danni della poesia;) ma di più quelli di raccontare i cazzi propri sul template)
Sputare su uno specchio? Naaaa, poi puoi pulire.Sputa verso l’alto! Come dice il proverbio, prendi due dei con una fava.
Malacarne, appena finisco di dare una ripassata all’ultimo capitolo scritto, tocca a te,
reg due dei con una sputazzata? uno sono io e l’altro? eheheh;)) neuronipalpitanti è giunta la mia ora? ma sei sicuro? a proposito devo passare da atarax a chiedergli che fine ha fatto quella cosa che gli ho dato;) sai com’è , perdo pezzi in giro per il web;))
http://www.angelfire.com/music/Jayde/midis/lullabye.mid piace canzoncina??? Per quella cosa che mi hai dato: purtroppo non lavoro più per quella rivista, io comunque all’epoca inoltrai tutto il materiale e se vuoi puoi chiedere a quel sito… baci baci!!!
anyway, linkato
Dammi l’indirizzo dell’ospedale che il sei sono da te. Pensi che mi voglia perdere la scena?!! Mi hai fatto ridere come una matta oggi. Immagino ancora il tipo che ti dice “sale, sale e non fa male”! E poi ci chiediamo perchè non riescono a curarci. 😀
Buongiorno Minchiataro…
Adorabile PaZZo…
Uazzzz zzzz zzz
per un attimo mi era sembrato che ai miei amati Yes fossero venuti i crampi alle mani…
Coi colori del sangue e dell’oro… nell’attesa di forti destini sempre intatto conservi l’alloro!
1 mese in quel inferno, “non vi è sosta se non sulla cima” ma dov’era?
C’era solo quell’enorme piazzale che avrò girato e rigirato per ore ore sotto le gridate….
Passo Passo, a destra marc a sinistra marc
Ciao Lorenzo!