Archivi del mese: settembre 2004

ora passiamo ai fatti; la follia del giorno carne al fuoco il tormento del  vuoto che prende tutto e poi ricominciamo dai fatti del giorno, che arrivo alla gare du midi , bruxelles la capitale d una europa che non esiste ancora, che non sa se questo e’ il tempo di aprire o di chiudere

e fra i due tempi é il tempo

suggestione e fu sera e fu mattino, la piccola  proviniciale diviene miss europa

prima sera/ dormo a casa di Markus, conosciuto a Berlino, lui era assistente sociale per giovani prostituti, ora lavora alla comunita’ europea,

 in fondo non aveva voglia di redimere nessun diciottenne polacco per inviarlo sulle impalcature della west berlin, smettere di guadagnare bene alle spalle del capitale e farsi schiacciare sotto una macchina operatrice, che é cosi’ che é andata, mi dice, che aveva trovato lavoro a barth e quello poi é morto cadendo da un’impamcatura,

et alors merde et puis merde et la morale Ã  la con  qu’on a reçu qu’ aille se faire foutre quoi, j’en avait marre , me dit-il

 et la premiére soirée chez markus,en parlant de ça et de n’importe quoi,

 mais apres une semain je trouve un studio sur la place rouppe

 et alors

et alors que tout ça a commencé,

  un bohemien etero con lunga coda di cavallo il proprietario di casa,oppure un frocio hors milieu é strano a vedersi un misto di ultramacho e checca sfranta, l’arci-gay fatta persona, che decide di dare lo studio a me e non alla coppia tres calme sans enfants, morte agli etero,penso , alla scritta sul muro di fronte l’exit a palermo, rossa sulla scritta nera che cera sotto morte ai gay,

e li che tutto comincia,

spades for our , bruxelles; il proprietario di casa é il responsabile della sauna , non so come cio’ accada ma questo é il film;

lui mi dice se hai bisogno di soldi io posso farti entrare come massaggiatore, hai tre giorni per imparare

e fu sera e fu mattino;

vivere per raccontarlo, non posso più fermarmi;

e  pensai di non tornare mai,  tornare mai più in questa gent turrita di vento; in questa citta’ con troppi nomi:

e non posso più fermarmi: non ancora;

spate4our, e qui che bisogna cercarmi;

la miglior parola è quella che non si dice,

quando è stato già detto tutto e non resta che ricominciare;

perchè ho voluto dimenticare il passato ed è per questo che sono condannato e ripeterlo;

a ripeterlo,

e ancora;

 la targa che indica l’ hotel dove Rimbaud fu ferito da Verlaine, e che il tuo verso sia leggero e che il tuo verso sia potente; che valichi tutti i tempi;che arrivi a scuotere il mistero che mi possiede, 

e che il verso sia 

che possa portare l’eco di quella parola; di quell’unica parola che non pensavo  aver diritto a pronunciare

e la parola è amore;

 la scrivo senza tremare;

la scrivo davvero senza tremare su questo clavier che suona tasti fiamminghi e sono troppi gli errori ortografici

 e son troppi gli errori biografici, e vorrei abbracciare tutti ,

e vorrei dirvi che infondo sono morto e risorto e quando il tempo mi darà la forza scrivero’ ancora,

essere sincero mi uccide,

spade 4 our,gand gent,

spade 4 our bruxelles,

la carne abita qui,