Archivi del mese: dicembre 2004

soprattutto fra la tenebre.

cominciamo la discesa verso Palermo

22.10 aeroporto Falcone-Borsellino.

(tocchiamo ferro)

Nico m’è venuto a pigliare – ci ha una bottiglia di Bailes – o come si scrive – in macchina a una curva vicino al monumento alla Mafia – prima c’era un gard-rail rosso laddove le bumme bum

ci si sbrodola e gluglù ce la scoliamo a metà da Punta Raisi a Palermo mentre scivoliamo sull’asfalto bagnato e la città Ã¨ triste e vuota , un copertone bruciacchiato sulla sabbia in riva al mare.

come entrare dalla porta di servizio, fra le stalle di un palazzo.

una donna avvolta in neri scialli  sugli scogli coi figli in mare e c’è marusu e soprattutto nelle tenebre lei aspetta e spera.

andiamo da A. – mi dice Nico, Gianfleur è lì e c’è pure M. che è uscito di nuovo poi è stato a Bergamo dall’altro vecchio porco ed ora sta da A.

– finchè non lo rimettono dentro (pensiamo entrambi)

a casa di A. c’è Gianfleur Delaforet et Delamer-aussi che mi abbraccia e mi regala un libro di Scespir (andrebbe scritto bene ma mi secca controllare l’ortografia e poi il primo grammatico fu il diavolo quando disse “mangiando dall’albero del bene e del male voi diventerete come gli Dei” così insegnò a declinare al plurale il nome di dio ed il paradiso fu fottuto).

A. guarda con apprensione M. sulla scala che mette le luci che Gianfleur ha trovato per strada su tutti i quadri e dietro la tenda e sembra di essere a Las vegas e mancano solo le ragazze pompin ed il can can e le slot mascin e mettiamo su mtv e occupiamo la casa della vecchia zia A. che si è fatto pure l’operazione che ci ha la gamba in TITANIO manco fosse l’uomo bionico abbiamo adeguate conoscenze tecnologiche- e ci fottiamo il casino e poi “mangiati e bevuti” la mettiamo a letto e lei dice che ahi la vecchiaia quando non c’è più la salute

la salute è importante-ci dico-soprattutto nelle tenebre.

 usciamo direzione Favorita -io ci ho voglia di scopare- manco fossi uscito ora. 

e il tempo mi scivola in un vortice ad ogni giro di lancette sul quadrante (ecco un particolare molto narrativo)

soprattutto nelle tenebre

come temesse un altro non ritorno ieri Bruxelles si è vestita d’azzurro e aspettava da me una promessa.

sul lungo lungo treno lungo un labirinto, attraverso l’orrore di  Scaarbeek in realtà pochi minuti d’orologio

qualcuno di noi due mente.

la campagna che circonda l’aeroporto di Bruxelles, la terra screziata croccante di bianco

nevischio mantello piumato grigio di muschio scuro come nei presepi con la neve a spruzzo.

ed io dico a bruxelles, ma belle, ma Babèle tu m’hai promesso tanto ed io 

te lo prometto di tornare

 qualcuno di noi due è spergiuro.  

§12

piove e non so più che ore sono

e non posso morire e fiorire di croci efiorire dicro ci 

ffrraaiiccrroocchhii

e fiorire di croci fra i crochi

 chissà dove

 chissà

dove

§ 11

la tana . ecco il mio petto

qui sarai protetto

il ragazzetto turco

ebbe rifugio

tremava un po’ e sorrise 

§ 10

la notte sospetto il mondo inadatto

a dismisura

(onaturaonaturaNatura disumana) 

§ 9

petrolio

 cigliate d’alba le vie

labirinti labirinti disumani

§ 8

domani dannato cielo

fa che sia prima.

§ 5

odore di sonno e farina

non ancora mattino

in un vicolo stretto

le gote rosette

non ancora gennaio

odore di pioggia sonno e pani

lievito e seme

un malacarne ed un garzone del fornaio.

§ 7

e tornò con fra le mani una treccina

zucchero a velo

§ 3

anima è luogo lontano

§ 4

piove su palermo smalta la strada si muove

petrolio

§ 2

notte

miniera di lutti

chissà quanti cieli

nel nero

tu celi

§ 1

 luce di fango dispera – satura l’atmosfera.

è sera

FINO A SVEGLIARMI

qualcosa di meraviglioso potrebbe ancora accadere,

(ho un segreto)

la pioggia stamani sulle macerie della place Rouppe,la pioggia macera ogni frammento azzurro polvere di luce molle e stringo gli occhi perche’ mi fa male quest’ombra, 

mi fa male

questa,

Bruxelles , ma belle

aujourd’hui

 ma belle, ma soeur, masseur offresi per massaggi mediterranei, ho messo una musica cobalto con uccelli e organi ad acqua, poi due cd posti sotto il fascio di luce degli spot in bodo tale che proiettino su un muro

un arcobaleno,

con due fasci di luce ho clonato il cielo e potei palare la tempesta,

e dirti ancora fiabe non la verita’ di

 questo  tipo con mano lesta e finto sensuale scosta l’asciugamano ed io vedo il tracchigio che fa e la sua verga con goccia annessa, polluzione senza emozione, il tipo avra’ 60 anni, nessuno sotto i 50 ha più quella goccia li’ _ricordo di quando eravamo repressi,almeno lo lessi in Busi, l’amore e’ una budella gentile,ogni tanto una fonte

 battesimale_

il porco  scosta la serviette e ttatata’ cazzo dritto come dicesse voila’ come un maniaco nei parchi _ ricordo l’Erotica che si lamentava che a Palermo non ci fossero più ‘maniacHi’

unni sunnu li maniachi?

eccolo, il tipo si acchiappa la minchia ed io mollo la coscia che sto massaggiando, trattengo il riso, e con faccia da nouvelle Justine dico/

m’sieur, s’il vous plait, faccio il massaggiatore non il prostituto,

e lui insiste che mi da un pourboir, e allora gli dico, ascolti, forzo il mio accento siculo, mi spiace molto ma sono etero ed ho una moglie;

e se ne viene senza manco toccarsi.

manco toccarsi,

 Ma io ho un segreto;

la pioggia stamani sulla piazza Rouppe, voi non potete vederla questa luce e’ trasparente

invisibile agli occhi

essenziale come

un arco che curva e trafigge le gocce di pioggia crollate 

da un cielo verdissimo e scalzo sopra le macerie.

 perché la comune ha avuto l’idea nefasta di rifare la pavimentazione , e quella di prima era meglio di quella di ora, ma sti belgi si fanno un dovere di abbruttire la citta’,

brussellizzatemi,

scosto una ciocca di capelli dal viso di Peter, il biondissimo olandese che ha dormito da me l’altra sera, non volevo dormire con lui ma era troppo tardi per farlo guidare sino in olanda, e nel sonno un cane e un’aquila io volo fecondo e morde il mio braccio, e do’ un colpo e mi sveglio e credo di averlo colpito ne sonno, mi scuso, mi dice che non e’ niente ma credo sia rimasto impressionato,

mi abbraccia vorrebbe carezzarmi il viso, cosa che odio,

l’indomani mi dice, per sdrammatizzare, voi italiani parlate sempre continuamente infinitamente anche nel sonno,

infinitamente anche nel sogno,

ho un segreto ,

a volte senza motivo

piango

fino a svegliarmi

infinitamente anche nel sogno