puoi toccarmi dove vuoi gli dico all’inizio, mentendo, al biondo buccoloso olandese che si chiama P’ter con una i impercettibile, e ci tiene.
ma io già so che mi farà cagare, che non ho voglia di dividere il mio letto con le sue stronzate di giocare coi cazzi e poi mi dice:
e tu non vieni sotto la doccia?
(ma va a cagare)
giocherelloso ed ha trent’anni, giocherelloso come fossi fanciullo ignaro della morsa gelida d’inverno entro nella doccia e faccio finta di essere Normale come tutti e calin calin, come fossimo fanciulli ignari della morsa gelida d’inferno come fossimo fanciulli ignari e petit pucet in corsa a snocciolare sogni rime e come se il mondo alla nascita ci avesse accolto con un sorriso
ignari che non c’è più tempo,
che più veloce,
che posso vivere solo alla superfcie del mio viso
adesso senza fonte e senza foce, come se non fossimo nati in un abisso che é un vuoto ben camuffato,
un vuoto -ripeto- ben camuffato,
e lui vuol dormire con me e tenermi stretto come se avessi avuto carezze da bambino come se fossi nato per amore come se fossi normale e non in croce, come se
avessi avuto carezze da bambino anziché
lui non sa che sono molto malato che HO VOGLIA DI GRIDARE E NON POSSO,quando mi passa una mano sul viso e mi dice per favore posso dormire a casa tua puis-je rester chez-toi s’il te plait
chez moi, pas de chez-moi
io non ho casa, la mia casa ha pareti di asfalto
io non ho casa, la mia casa ha un tetto cangiante
e segue le stagioni,
e cambia con la luce
e le latitudini e non ho casa,
solo macerie,
ed é ancora gennaio, al mio calendario vitale al mio diario notturno manca un mese intero di lutto.
amen,
oppure,
un’ambulanza presto che mi muoio per eccesso di me stesso (mi sento cosi’ solo se ho qualcuno nel letto)
puoi toccarmi dove vuoi gli dico , ma non in faccia,
mi passa un dito sotto il mento ho voglia di ucciderlo ed é l’alba, sopra una nuvola bianca sbiadita di nebbiolina opaca e nebbiolina opaca e non ho tempo, devo ripensarmi e provare ad essere me stesso
per essere se stessi occorrono anni di esercizio perché l’artifizio risulti naturale,
allora lui mi dice che vuole restare e ti prego restare a dormire da me vuole restare e dice
qualcosa
io non lo ascolto più, altrimenti non mi resterebbe più il tempo di vivere,
Commenti
senza parole… così si rimane davanti allo stupendo.
almeno nel tuo inferno, fa più caldo che a Milano
applaudo.
mi accodo.
a volte i nodi si sciolgono da soli con il tempo, ma quando diventano soffocanti bisogna GRIDARE. puoi farlo, almeno qui!
ciao biddrazzu, finalmente ce l’ho fatta a fare un giro dei miei bloggamichetti. Spero che le cose t vadano bene… ma dov’è che stai, tipo in belgio? Minchiaufriddu, per non parlare del fatto che quando sono stato a bruxelles mi ha lasciato un tale grigiore dentro che mi stavo suicidando (a parte quel locale…goupi le fou o qualcosa del genere…c’ho preso una sbornia galattica, bellissimo) e le donne belghe sono quanto d più sciatto esista, ma questo mi sa che a te te ne fotte poco eheheh….stammi bene compare, magari se torni giù fammi sapere, chissà che non riusciamo davvero a vederci
e io piango.
riesce a lacrimare un solo occhio.
metà volto imperlato.
l’altrà metà brucia sentendo freddo.
Ti Voglio Bene
ciao mitico!!!
parole sussurrate che stanno appiccicate in gola
e possono strozzare meglio soffiarle
cantano i CSI
non ricordavo il peso delle tue parole,mi fai pensare l’anima
RANCID
anch’io odio essere toccato, ma solo certe volte..
sei un grande.. bella sta cosa, bella davvero..
attendo qualche tua rottura di cazz..
baci..
c’est genial ce blog la
.
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