Archivi del mese: marzo 2005

   bonus track

parlami della notte e non fermarti,

c’era una volta l’ orco cattivo

fuori dalla tua stanza

e vuole farti

 male

Accanto a me il tipo sogghigna in web cam a qualche altro come lui  dall’altra parte del pianeta, ed io  mi sento cosi’ inadeguato a questo posto, senza i miei fratelli, sto parlando a chi non mi somiglia, sebbene in nome di 

eppure senza qualcuno come

 fuori di qui , dietro place Fontainas, su rue de la Gouttiere, so che trovero’ le mie stanze, marchette marocchine per lo più’

non voglio  piu’ uscirne fuori  , e’ questo il vero, qui io sto bene, a questo vuoto sono uso, le distanze e le attese, nella notte gelida o amica,

nella notte gelida o amica, le attese  e le distanze,

juan carlos, faccia atzeca, "non avevo il coraggio di seguirti", mi dice, poi  lui  la succhia ma e’ attivo e anzi bisessuale e anzi non gli piace lo fa solo perche’ gli ho detto che  s’il suce pas, puo’ andarsene e che se vuole una capra non ha che da scegliere fra qualche milione di belgi

 andiamo a casa mia, non smette di parlare, e’ cosi’ nera la stanza, malgrado dalla finestra che ho schermato con carta entri la luce falba di un lampione aggrappato alla facciata,

ho cambiato studio, ora ho tre finestre ed una vasca da bagno; prima una doccia e molti topi;

quiero diser una cosa, las palabras , las palabras son feas, las palabras son bonitas, tengo ambre di palabras

quiero ablar contigo de la noche 

sette notti

tutto questo e’ solo l’eco di una parola irraggiungibile,

 vorrei non smettere mai di ascoltare e  mai di dire, infondo se non cesso di parlare e’ perche’ sogno solo e sempre di potere pronunciare quella parola proibita 

e allora nella notte che e’ gia’ un mattino del settimo giorno lui comincia a valanga: che il suo nome vero non e’ Juan Carlos e che non e’ sudamericano del Venezuela ma non so più se dell’Ecuador o Colombia, ed io penso che in tutto il pianeta i bisessuali hanno la stessa fobia paranoica che io mi faccia una cosa tipo 8/9 ore di aereo e vada in giro per _diciamo_ l’Uruguay in cerca di sua moglie sposata a 19anni-lei sedici, mi pare , e dei suoi 14 fratelli per il puro piacere di comunicargli che il loro figlio/fratello/marito me la ciuccia.

 poi che la prima volta lo ha fatto per soldi , non per piacere, proprio di fronte agli uffici dove rilasciano i passaporti, si batte nella sua citta’ sudamericana dal nome vago. ora vive con un travestito ecuadoriano ed un marchettaro brazileiro vicino la gare du nord, e le due figlie di uno dei due. e non sa se andare via in italia o chissa’, che siamo tutti uguali e ne ho visti come lui e come me , nessun posto ti vuole

e l’anima e’ un luogo lontano e ovunque la verita’ e’ che sei dentro la tua fottuta stanza d’infanzia e’ c’e’ un orco cattivo che vuole assaporarti , e tu  tremi perche’ sai ti fara’ male, ma infondo lo attendi e un po’ ne rallegri, e godi…

 

eccomi, lecco la luce grandiosa stamani al risveglio, apro il frigo bianchissimo fuori e dentro, poi il cielo tergiversa, piove , e sento che tutto mi appartiene, e che ho fame, ed e’ tempo di ricominciare la vita

La Vita

 sono io che creo il mondo con gli occhi, baciami il culo e trema , la mia vista e’ assoluta e notturna, sappilo e godi, nel sogno, quando mi accorgo di essere definitivamente dio, normalmente muoio e mi risveglio.

neon freddissimo sul bianco azzurro chimico del soffitto, in un supermercato per mortidifame tipo Lidl Discount roba cosi’ , carne andata a male, sto vivendo ad una velocita’ diversa, ci sono o forse credo di esserci, 

eccomi, tu non puo contattarmi, tu non puoi parlare con me perche’ io semplicemente non esisto

eppure ho fame,

vivo come in un sogno dentro un sogno 

1. Manuale del perfetto Malacarne: come vivamo adesso

Bruxelles 05

scivolo fra i banconi dei surgelati, prendo solo  i prodotti col marchio della poverta’ del supermercato, la miseria in due, penso per un istante,sarebbe poetica, la poverta’ in due e’ una stagione all’inferno, puoi pensare che infondo ti trovi persino nella citta’ buona e se avessi un complice  potrei affittare un bivani nell’edificio in cui Rimbaud fu ferito

e invece sono solo

come dio

Bobby si e’ smarrito in una notte diversa a NY, e ognuno di noi sta spalando la propria merda in due distinti continenti

poco fa, passando davanti l’edificio ho visto il cartello "affittasi" sulla porta,  sul muro una targa  ricorda che in quell "hotel Verlaine blessa Rimbaud d’un coup de revolver".

nel paniere vuoto a meta’ o pieno a meta’ _ filosofia da supermarket_ penso che ho un’etica e che mi dovrei sentire  orgoglioso contento e redento  perche’ da sette mesi circa  ho smesso di fare marchette  

e da sette giorni ho smesso pure di fumare perche’ troppo caro

factus verbum 

Vivo in una stanza da microbo con vista sul cortile interno e pecco mortalmente di arroganza fingendo di credere ad una morale da cartone animato,

la morale e’ quando il potente ti frusta a sangue per farti lavorare di piu’ e tu ringrazi

il contrario della morale e’ un piccolo porcodio di rivoluzione

se solo tu venissi o apocalisse 

Riempio a meta’ il cestino di essenziali futilita’, che poi di nuovo saremo arsi e neanche questo corpo mi appartiene,

siamo carne andata a male e siamo dio solo se e’ notte

e adesso e’ notte, quando ho voglia di sesso vado al parco cosi’ non spendo nulla o allo slave, pago una birra due euro dieci e mi porto qualcuno a casa, evito i belgi,e’ come ficcarsi una pecora;

2. essere belga

uscendo da qui, all’angolo con rue du Midi, stanno i marocchini a fare marchette,questi ragazzi sanno le stagioni, 

l’altra notte un tipo ripassa da place fontainas tre volte e guarda, si ferma in una strada laterale, io mi accosto e chiedo

ça drague ici?(si abborda qui)

ça drague et ça paye (si abborda e si paga)

risponde, il tipo e’ biondo sui trentacinque e decisamente ben fatto,

"di che origine?" chiede,

dico che sono siciliano, lui credeva arabo, "gli arabi, i siciliani, sono caldi" dice gia’ perduto nel suo fantasma,

mi chiede se voglio salire in auto,

ho di meglio rispondo; e lo porto da me, sulla place Roupe, a centometri da dove si batte hai casa?c’est pratique!Vagli a spiegare che e’ stato per caso, che mica lo sapevo che li’ si batteva, ma che certo il caso si traveste da destino,

e si trucca malissimo

appena chiudo la porta di casa e’ gia’ belgizzato sul ventre

cioe’ senza pantaloni , a quattro zampe e con un paio di dita in culo per prepararsi il buco,

penso che con qualche belga come questo potrei permettermi un monolocale più decente e mettere un annuncio sul Vlan come massaggiatore

essere belga, mi spiega l’altra sera Karim, il mio amico marocchino: e’ qualcosa aldila’ della passivita’,non e’ come essere donna, un belga non bacia , non succhia, non carezza non masturba, un belga e’ solo un buco di culo, io non li tocco mai i belgi mi fanno schifo, gli ficco dentro il cazzo e basta, e a loro piace, hai visto dietro la gran’ place  e tutto il centro, questa e’ Casablanca mica la capitale d’europa, e come credi che li hanno comprati i marocchini tutti i palazzi e i negozi del centro?con questo! e si tocca la patta

siamo nella backroom del Duquenoy,  di fronte a noi, appena vede il gesto di Karim, un tipo entra nella cabina con la slim  e si belgizza sul dorso (a gambe all’aria e culo aperto, schiena sul dondolo, si sditalina)