Archivi del mese: aprile 2005

e le traveste vestirono a festa, e tutti quanti portarono fiori,

Bruxelles, ieri.

Tanti colori a casa della "Loca", sembra di stare in Ecuador, mangiamo mango dopo il chancho e l’aros y papas, cose semplici cosi’, a casa della Loca tanti fiori, i cuscini  tigrati, e lei che corre in tutte le direzioni ed ogni senso e’ vietato e urla eccitata entusiasta e senza sosta: "mi sobrina , mi sobrina".

Il corpo svelto, fa qualche convenevole di rito, mi presenta  a due maricos hombratos, due froci che si vestono e muovono come fossero uomini cioe’, gli unici a parte me, il resto dei maschi sono i maritos – cabrones di tre  maricas trasformistas, poi tutte traveste e qualche puttana con figa originale, tipo la Sandra che e’ "lesbiana" e sta con una travesta di cui non ricordo il nome. e la Loca stessa, che pensavo fosse un transessuale invece e’ donna e "si pone bravissima" perche’ spesso  la scambiano, si puo’ incazzare quanto vuole,  ma davvero sembra una marica.

chissa’ se si e’ operata davvero la mujer di Karim, lui dice di si’, fa il maschio, che ipocrita st’arabo, ma io so che e’ stato col marito della Cina, che e’ stato con me, detto tra noi. 

c’e’ un’amore più segreto di quello fra una puttana e il suo magnaccio: e’ l’amore fra due magnacci.

come una sfera d’oro il lampadario oscilla , troppo vento di danza, e la "Cina" si scatena.

ho sete tomo cervezas, JC tambien, e’ nervoso che’ un paio di traveste sparlano gia’ e chiedono di sua moglie -donde esta tu mujer, si e verdad – per davvero che si e’ ritirata, se invece non lavora in sudamerica come dicono altri , e chi e’ sto amico italiano, que quieres casarte commigo?

yo quiero casarme por plata, si no tienes papeles, 12.000 euro si quieres, esta bien?

e c’e’ un amore più segreto , che brilla di coltelli, e vedo che Karim e il marito della Cina parlano fitto e in questo spazio che li attornia entra solo luce,

l’amore fra due magnacci, e’ fatta di segni irrisolti, un tempo ci si toccava l’orecchio, poi uno come me ha sbuttanato i segnali e le parole segrete, 

pagherai per questo sappilo e trema

in spagnolo per sapere se ci stavi un uomo diceva ad un altro "intiendes", a Palermo, "sei dell’ambiente?" 

e so che paghero’ il mio sublime tradimento , e i nomi e le cose e gli eventi e quante vite

offerte in sacrificio per voi. 

la "Cina" la chiamano cosi’ perche’ ha occhi da orientale, ma sembra coreana e invece e’ sudamericana come un lama;

e mi raccontano la verita’  sulla  prima battona sudamericana  che si sposo’ qui a bruxelles, che  ancora la polizia la cerca, questa qui, perche’  accoltello’ una travesta che tutti odiavano;  e la polizia ancora non sa se si trattava di una donna o di un travestito , ma questa e’ un’altra storia.

su sedie pieghevoli da giardino, stiamo a festeggiare l’evento;

che la "sobrina" della Loca oggi ha quindici anni ed e’ diventata signorina,

le figlie del dominicano ed altre adolescenti vestite da damigelle tutte pastello come nei film, e sbuffano di pizzi e fiori tra i capelli

e finalmente appare la nipote della Loca "mi sobrina mi sobrina!" , bella guapa con pelle cannella,adolescenti gambe di gazella, corpetto di pizzo e vita stretta, gonna di tulle che sfiora il pavimento con passo lento di petali di rosa, agile su tacchi bassi, e seni acerbissimi di ormoni.

la sobrina della Cina , nata Miguel, oggi ha 15 anni e ben presto fara’ il suo primo versamento in dollari per dar da mangiare ai suoi 4 fratelli in Ecuador. 

ieri e’ nata di nuovo. 

Sono in procinto di erbire, scopro allo specchio due occhi anoressici cigliati di aghifogli, due bacche lucide scure di pupille, e vi sprofondo.

E timidamente temo questa sia solo la  mia faccia piuttosto che l’anticamera dell’apocalisse.

Sparami  ancora e liberami da me stesso, perche’ sono in procinto di erbire e traspirare linfe e rugiada e timidamente temo che in turbini vuoti e liquidi come petrolio IO sprofondi senza fine nel bosco dell’infinito niente, e cio’ che mi sgomenta e’ che non ho paura perche’ questo niente e’ un posto che conosco.

Non ho un cuore eroe, solo eroina.

Non ho un cuore eroe, solo eroina; qui finisce il firmamento, preziosissimo di stelle, ed e’ di nuovo mattina, credo sia il vento, invece

sento lupi ululare alla porta

  e la mia ferita sanguina ancora

e li eccita

L’ennesimo cliente squilla al mio secondo telefono, alle 9.30 del mattino, da quando ho messo l’annuncio sul "vlan" famelici belgi domandano misure e intensita’

che’ essere un buco molle e’ dura se non hai vent’anni,

l’altro ieri: il cliente arriva con un’ora di ritardo, domando se preferisce che lo massaggi sul tappeto o sul letto

pongo due asciugamani bianchi presi in prestito dalla sauna sopra il letto e la musica fuma incenzo.

in un istante molto intenso tutto evapora poi si condensa in una domanda: fai anche massaggi erotici?

Stamani: apro gli occhi al mondo quasi marcescente e tutto e’ finto e sotto la luce partoriente scopro che e’ brutalmente posticcio il quadro poster alla parete e le tende alle finestre sono solo stoffa barocca sovrapposta alle tende vere, lacere e sporche, e tutto e’ un dramma di pagliacci in un circo itinerante di provincia.

l’annuncio sul Vlan: Massage mediterraneen par JH Italien, GSM 0495… …  etc. 

Sono in procinto di erbire, l’edera ha invaso il mio petto e strangola il cuore

o cio’ che ne fa le veci

nel bosco dell’infinito niente: qualunque chiunque ovunque tu sia

prendi la mia mano e seguimi oppure

cancellami 

che i lupi stanotte alla porta li sento ululare eccitati annusano odore di sangue

dalla mia ferita

irrisolta

e poi accade qualcosa

le cose cominciano ad accadere

succede che accade

erbisco

e

una giostra di luci e di pioggia e di voci entra a valanga nell’appartamento, 4 dominicani sottopressione, uno "graffiato" per benino al braccio,

 suonano alla porta mentre  noi stiamo vedendo un film qualunque , A. manda le figlie in cucina ed apre,

l’alba pioviggina in centro, un defile’ d’auto fra Rogier e la Gare du Nord, quartiere a luci rosse opache, scialbe,quartiere generale dei dominicani

non posso dirvi dove 

qui a Bruxelles, citta’ semi-saudita:

sulla strada sotto di noi, io guardo fuori dal piccolo balcone e ascolto le voci nella stanza, c’e’ ancora qualche auto della polizia in giro; e teniamo uno "graffiato" ma davvero di striscio, e non facevano sul serio, forse

le figlie di A., il dominicano che divide " il piso" con Juan Carlos portano birre, puliscono le tracce dei graffi del "Gordo" poi spariscono a nanna, la 14enne dice al padre prima di eclissarsi, all’orecchio, ma cosi’ forte che possa sentirlo "son guapos los italianos"

Io, il  marito della Carla, e 4 dominicani scalzi, tutti adrenalici a casa di Juan Carlos e A., storia di raccontarsi la prodezza di esta noche,e nascondersi un poco finche’ finisce il "cabaret" giu’ in strada: "allora nel bel mezzo della rissa fra domenicani e marocchini una diarrea di poliziotti","il cuciglio il cuchillo il coltello u cuteddu", i dominicani fanno una "ola" vestiti come rapper, non capisco tutto, a parte che i poliziotti erano due poi tre poi trenta e il coltello del tipo era una sciabola, poi e’ uscita una pistola, i marocchini scassano il cazzo ma e’ pur vero che loro qui ci sono nati e che Bruxelles e’ una citta’ araba e un po’ di ragione ce l’hanno, parlo poco o niente perche’ non mi esprimo veramente in spagnolo, solo due tre parole e per il resto metto un paio di esse e cambio le "o" con "ue" e puedo ablar un poquito, e poi io non c’entro un cazzo in tutto questo e mi trovo proprio per caso in questa merda.

ovviamente mento, per civetteria coprofila

che odore di

 pioggia se solo apro la finestra un istante e apro gli occhi un istante e apro la mia mente e tutti quanti gli orifizi i pori e

un solo ssitante se solo tu potessi respirare insieme a me

sorella morte  

 

hanno preso la Carla, l’altra notte, era l’alba, la deportano a Lille, e da li’ in Equador, e suo marito ci ha paura perche’ in Francia ai mariti delle puttane li mettono dentro,

e ora non sa come tornera’, bisogna che la mandino a chiamare, per ricongiunzione familiare, ma la Carla ed il marito mica sono sposati, perche’ lei, la ragazza dai capelli come piume di corvo, e’ nata uomo,

questo era ieri: il "marito" della Carla e’ stato nascosto due giorni – ché ci aveva paura -a casa del Jose , il nuovo novio della Naomi, que guapa la chica, Jose’ dice che per lui e’ come  non avesse l’uevo fra la cosce: una vera mujer,

e poi sono  andati a prendere le cose, Jose e il marito della Carla, e i soldi e tuttoquanto a casa e non c’era niente, 

nada de nada,

e non sa se e’ stata proprio la Naomi o quell’altra, la brasiliana, che si mise d’accordo con un arabe , un tipo che si vede sempre a Rogier e alla gare du nord, per fargli l’appartamento,

Bruxelles:oggi,

A cosa servono le donne

il cuore cessa il battito, la luce accecantissima infine si allonta, una trama si sfibra, si dipana, io corro a mio agio sulla ruota e mentre muoio di fatica , il cuore esplode, io ti sorrido

Io e V.stamani, nel mio studio tutto bianco, apro la finestra e le tende ondeggiano mentre stiamo abbracciati e susios, 

dovremmo bagnarci, mi dice, intende fare la doccia , il nostro seme germoglia sulle lenzuola e sulla pelle,

non sa, mi dice, e’ tutto nuovo per lui, e’ la prima volta che sta con un uomo cosi’ tanto tempo, e ci ha trent’anni, di cui sei passati con Anna, che prima era puttana a Parigi ed ora e’ tornata in sudamerica e possiede un negozio, e se lui torna se lo riprende, perche’ lei lo ama e lui ci ha la riconoscenza, che l’ha preso nudo e crudo dal paese e lo ha portato in europa,

ed ora ci ha vergogna perche’ non ha abbastanza denaro, e lei non voleva che lavorasse a preparar da mangiare alle traveste, perche’ poi si sarebbero divertite alle sue spalle, se non poteva mantenere il marito con le marchette

marchetta in sudamerica si dice "punto"