I

per questo olocausto espiatorio adornero’ il mio corpo di un balsamo in ghirlande

ho fatto un patto con la prostituzione al fine di disseminare disordine nelle famiglie

Col suo abito bianco a strascico nel sangue

col suo abito a strascico nel sangue

luna mater dolorosa

ho sete insaziata di infinito

e sulla lapide  queste parole:

non pregate per lui, qui giace un giovane morto di luce 

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Commenti

  • lefty333boy  Il Maggio 14, 2005 alle 10:12 PM

    TORno… volevo essere il primo…

  • lefty333boy  Il Maggio 14, 2005 alle 10:19 PM

    non pregate per lui, qui giace un giovane morto di luce

    —bello morire di luce…

  • lefty333boy  Il Maggio 14, 2005 alle 10:25 PM

    3
    ot- che fai ? non esci? è sabato.

  • lefty333boy  Il Maggio 14, 2005 alle 10:38 PM

    4

    A KISS

  • ladystardust  Il Maggio 14, 2005 alle 11:13 PM

    Mala, tutto a posto? Ti abbraccio con affetto.

  • MaestroStefano  Il Maggio 15, 2005 alle 1:02 am

    Non so…strano…avvolto da un’inquietudine mai provata….ma mi sento vivo……

  • MaestroStefano  Il Maggio 15, 2005 alle 1:10 am

    Mi sento vivo..leggo e rileggo…..

  • anonimo  Il Maggio 15, 2005 alle 11:56 PM

    II

    che parola sublime, nel divino nuvoloso, oggi rimpiango il rimorso di essere solo fuoco

    “qui giace un giovane morto di luce

    saboto’ la vita sua

    per paura di essere felice”

    un giorno saro’ cielo in questa notte

    in questa notte fitta

    trama di incanti

    in questa notte fitta trama d’incanti

    una prece

    una prece sconfitta

    invece qui giace

    un giovane ceruleo

    non era la mia carne trafitta

    e’ tutto atroce

    con abito bianco a strascico nel sangue

    una prece

    per l’olocausto di tutti i sentimenti

    sapessi farne luce

    dall’albero di giuda quanti frutti

  • zombieglam  Il Maggio 17, 2005 alle 7:51 PM

    consiglio solo una cosa.
    la distruzione. la fine. l’apocalisse.
    e non resterà nessuno a cogliere i lamponi maturi.
    solo allora, tutto avrà un senso.
    ho mal di testa. ho mal di vita. tutto quello che mi porto dietro sono solo ricordi di cose mai vissute. sto cominciando a scambiarle per realtà. è grave. penso.

  • anonimo  Il Maggio 20, 2005 alle 6:25 PM

    In un ebook di Francesca Mazzucato pubblicato dalla casa editrice KULT Virtual Press ci sono interi brani tratti da questo blog e spacciati per suoi.
    Volevo chiederti se eri a conoscenza della cosa.

    Tommaso

  • anonimo  Il Maggio 20, 2005 alle 9:56 PM

    un giovane morto di luce.

    😥

    e-bow

  • anonimo  Il Maggio 20, 2005 alle 10:03 PM

    qualcosa mi dice che devo andare a leggermi lautreamont…

    e-bow

  • lightshadows  Il Maggio 20, 2005 alle 10:16 PM

    Ho fatto un patto con la prostituzione per seminare il disordine nelle famiglie. Rammento la notte che precorse questo legame pericoloso. Vidi davanti a me una tomba. Udii una lucciola, grande come una casa, che mi disse: «Ti farò lume. Leggi l’iscrizione. Non da me viene quest’ordine supremo». Una vasta luce color del sangue, al cui cospetto batterono le mie mascelle e le mie braccia caddero inerti, si sparse nell’aria fino all’orizzonte. Mi appoggiai a un muro in rovina, per non rovinare io stesso, e lessi: «Qui giace un adolescente che morì di petto: voi sapete perché. Non pregate per lui». Forse molti uomini non avrebbero avuto il coraggio ch’ebbi io. Ed ecco che si distese ai miei piedi una bella donna nuda. E io a lei, con volto triste: «Ti puoi rialzare». Le tesi la mano del fratricida che scanna la sorella. La lucciola, a me: «Tu, prendi una pietra e uccidila». «Perché?» le dissi. Lei, a me: «Bada a te, il più debole, ché io sono la più forte. Costei si chiama Prostituzione ». Le lacrime agli occhi, la rabbia nel cuore, sentii nascere in me una forza ignota. Presi una grossa pietra; dopo molti tentativi, la sollevai a stento fino all’altezza del mio petto; la misi sulla spalla con le braccia. Scalai una montagna fino alla vetta: di là, schiacciai la lucciola. La sua testa sprofondò sottoterra a grandezza d’uomo; la pietra rimbalzò alta come sei chiese. Andò a ricadere in un lago le cui acque si abbassarono un istante, roteanti, scavando un immenso cono rovesciato. La calma riapparve alla superficie; la luce di sangue non brillò più. «Ahimè! ahimè! – gridò la bella donna nuda; che hai fatto?». Io a lei: «Ti preferisco a quella; perché io ho pietà degli infelici. Non tua è la colpa, se l’eterna giustizia ti ha creata». Lei, a me: «Un giorno, gli uomini mi renderanno giustizia; io non ti dico di più. Lasciami partire, per nascondere in fondo al mare la mia tristezza infinita. Tu e gli orridi mostri che brulicano in questi neri abissi, siete i soli a non disprezzarmi. Tu sei buono. Addio, tu che m’hai amata». Io, a lei: «Addio! Ancora una volta: addio! Sempre ti amerò!… Da oggi, io abbandono la virtù». È per questo, o popoli, che quando udrete il vento d’inverno gemere sul mare e vicino alle sue coste, o al di sopra delle grandi città, che, da lungo tempo, sono in lutto per me, o attraverso le fredde regioni polari, dite: «Non è lo spirito di Dio che passa: non è che il sospiro acuto della prostituzione, unito ai gravi gemiti del Montevideano». Fanciulli, sono io a dirvelo. Allora pieni di misericordia, genuflettetevi; e gli uomini, più numerosi dei pidocchi, pronuncino lunghe preghiere.

  • lightshadows  Il Maggio 20, 2005 alle 10:17 PM

    bel blog, comunque.

    Earl Cain
    Lord Ruthven

  • malacarne  Il Maggio 21, 2005 alle 10:41 PM

    salve tommaso, grazie dell’informazione, con la Massucato mi pare di aver avuto qualche scambio di vedute fuffanti nel 2003,era molto presente sul blog di Anonymus, non mi parve cattiva, e’ probabilmente una brava madre di famiglia che sa come sbarcare il lunario, prima si era data alla scrittura erotica, alla raccolta di risposte deficienti alle lettrici sulle riviste femminili (tipo “ditelo a zia Lucia”), poi alla collazione dai blog altrui; andro’ a dare un’occhiata a sta cosa, comunque é il rischio di scrivere online per tutti e senza copyright, diverte sempre sapere che il saccheggio di tutte le parole continua, poco importa in fondo,la risposta te la da lightshadows sbuttanando la fonte da cui deriva il mio epitafio, l’opera non e’ di nessuno: e’ di tutti tranne di chi la scrive, forse. Quando parlo della mia vita non posso che farlo con le parole che ho imparato , cercato sui libri,
    la differenza tra me e la mazzuccato e’ che io, quando non so dire una cosa , mi inchino alle parole di chi l’ha saputa dire meglio di me, ad esempio, qui, lautreamont. la mazzuccato si sarebbe dunque inchinata alle mie parole, se cio’ che tu dici e’ vero;

    grazie lightshadows se ti piacciono i rebus ci sono ancora chiavi da scoprire

  • anonimo  Il Maggio 21, 2005 alle 10:58 PM

    es. pag. 15 di “Smagliature” di F Mazzucato: “morire, tu splendore dei sensi sciolti” la trovate in [porno] del 20 gennaio di ques’anno; spero almeno che sappia che vuol dire questa frase, in che senso/i parlai di sensi…

  • anonimo  Il Maggio 21, 2005 alle 11:19 PM

    pag. 42 ibi addirittura se lo copia con tanto di rue Emile Gossart, il post del 20 gennaio…geniale, assolutamente geniale, come sempre, mi sa che si tratta di una operazione alla tzara, un copincolla da un certo numero di blog che le son piaciuti, comunque l’ e_book della Mazzuccato e’ gratuito lo si puo’ scaricare da “http://booksblog.it/post/smagliature-e-book-erotico”. Leggetelo e’ un utile rimario, nel caso in cui scriviate canzoni pop

  • anonimo  Il Maggio 21, 2005 alle 11:35 PM

    sempre più interessante, a pag. 44 ” Il danno”, si copia il post del 10 gennaio 2005 ” il danno e’ che ti prende la mente etc; in pratica interamente. diciamo che questo e’ amore e la perdono, ma perche’ cita la Santacroce e la Morante indicando la fonte e non me, o Neruda (“Confesso che ho vissuto”)…

  • orsarossa  Il Maggio 21, 2005 alle 11:56 PM

    ciao mala.
    questo giochetto copia-incolla l’ha fatto anche con elos..
    ne di ce alderano nel suo penultimo post.

    una vera zecca,questa mazzuccato.

    da venezia hard-core un abbraccio
    *O

  • anonimo  Il Maggio 22, 2005 alle 10:26 am

    L’ebook della Mazzucato lo trovi qui:
    http://www.kultvirtualpress.com/opere.asp?book=976
    Un resoconto della vicenda la trovi invece qui: http://tunga.splinder.com/
    Se ne parla anche su Nazione Indiana e sul forum di Fernandel.

    Dai commenti al blog Tunga copio e incollo questo due interventi che ti riguardano.

    “Elos, se ti può consolare non sei la sola a essere stata “saccheggiata”.
    Leggete qua.

    Poesia della Mazzucato dal libro “Smagliature”::

    “la notte negrissima soffiaviolenta epiove sopra il tetto che copre quello che ho afferrato con furia
    era una chance per sopravvivere per appartenermi e appartenere, per non sognare solo di partire treni macchine autobus senza cesso
    solo l’eccesso
    soffitta lussuosain rue Emile Gossart
    non cessa il gemito ed ilsussulto ogni qual volta il suo candido culo mi sfiora, di un toccamento furtivo mi onora
    non cessa il gemito nella notte negra, petrolio che unge, un pene che punge per entrare
    fa male
    fuori la notte giunge alla fine, la luce gocciola dai lampioni, rugiada su petali secchi, sottile sensazione
    un chant d’amour di coltelli e marinai per avere un’erezione,
    e capisco che questa e’ l’inizio della fine
    anche se esco fra baracche – latrine
    puttane bambine col corpo rovinato, col seno smagliato
    un vestito tagliato e le scarpe nel fango
    piango
    nel mattino che profuma di amori vomitati
    quello che anche noi siamo stati.
    avvolto in una sciarpa nera ed un giubbotto sporchi di fumo e polvere,
    ed era soltanto stamani, credo
    cenere alla cenere,
    ieri due giorni fa il giorno e la notte colano labirintici uno dentro l’altro tornano indietro,
    dormo e mangio poco è come un gioco
    sparire
    e sarà notte petrolio e sarà amore e potrò poi, forse, dormire”

    Poesia pubblicata sul blog “diario di un ex-prostituto” http://porno.splinder.com/archive/2005-01

    “la notte negrissima soffia violenta e piove sopra il tetto trasparente
    soffitta lussuosa in rue Emile Gossart
    saturo di se stessa pricipessa, sculetta, non cessa il gemito ed il sussulto ogni qual volta il suo culaccio alla viacolvento mi sfiora
    il tipo niger upper class con lenzuola versace home o etro o non so quale disfunzione anale non parla una parola di francese perche’ per cinque anni qui a bruxelles non ne ha avuto bisogno e non vede ragione, a culo a ponte cosi’ decisamente pricipessa che mi devo cantare un chant d’amour di coltelli e marinai per avere un’erezione,
    e capisco che questa e’ l’inizio della fine e poi vuole due coccole e gia’ dorme ed io mi alzo vado a pisciare, mi fumo tre tiri alla finesta tutto nudo sotto il giubbotto da neve
    e nel mattino croccante io sono andato avvolto in una sciarpa nera ed un giubotto sporchi di fumo e polvere, ed era soltanto stamani, credo
    cenere alla cenere,
    ieri due giorni fa il giorno e la notte colano labirintici uno dentro l’altro tornano indietro,
    dormo e mangio cosi’ poco che ho perso tre chili e tutto sembra leggero e trasparente (…)”

    Ed è solo un esempio.

    Molte altre poesie contenute nel libro della Mazzucato “pescano” a piene mani da immagini, parole e interi versi che si trovano nel blog http://porno.splinder.com/

    Ps: Ignoro se l’autore del blog sia la stessa Mazzucato (nel qual caso mi scuso con lei per il “saccheggiato”). Ma mi sembra di poterlo escludere visto che si firma “ex prostituto” e parla di sè al maschile.

    ********************

    Date un’occhiata a queste altre due poesie:

    “Danno” di Francesca Mazzucato – Smagliature

    “il danno é che ti prende la mente,
    come un requiem, una messa cantata, un ritornello da ossessione, una stupida passione, una malattia, febbricitante delirio, una sinfonia raccontata con un dito.
    e sfilano i suoi sette anni di strada, ondeggiano sulla sua voce, tossisce e pare abbaiare ma anche questo si potrebbe amare, il nostro incrocio, dove anche se parti ritorni, e vedi chi resta ed i nuovi; perché il viale é morto, modificato, dissolto, il sepolcro della mia infanzia, delle ciabattine da sposa, della storia che non riposa, della mamma avvilita per una calza partita, per la pancia smagliata, la mamma ormai è cenere, andata.
    il danno è che ti prende la mente e poi tace e acconsente.
    così eccoci lontano da qui: ecco il viale viola-blu, il viale arcobaleno, indicato dalla donna senza seno, con le calze perfette e le smagliature sulle tette
    sotto la pioggia a natale, cantiamo e immaginiamo di scopare in una delle nostre lingue di sogno perdute
    i nostri dialoghi in lingue immaginarie, tutte di vocali o tutte di consonanti, o prive di entrambe,
    perché eravamo angeli prima di Babele,
    venga il tuo regno, o signore non son degno ma ci voglio entrare in quel regno,
    so che quella é la merda e che potrei tornarci domani e che non ho niente da perdere qui né altrove e comunque quello che perdo qui lo perderei comunque altrove
    i miei anni adolescenti che non vogliono più finire,
    eppure infondo
    si scrive per rendere omaggio al sepolcro della propria infanzia, quella storia che non riposa, senza una rosa la mamma andata la sua calza smagliata la sua casa ben tenuta, la sua faccia svagata, la sua vita disastrata
    e questa antologia sa di sepolcro e fiori marci e smagliature e malati stralci
    (accettami oppure cancellami, o fa come credi, tanto in ogni caso i giorni in cui ho fame non fa molta differenza)
    si scrive e si muore, si sanguina dolore rappreso, si rinchiude un animale ripreso, unico compagno, si va in bagno, si canta e si rutta, anche perché si ha fame ma non per saziarsi
    io scrivo per sotterrare il cadavere del bambino affamato, di amore gelose, di amore mai nato, il bambino che ero che ero nel destino ormai nero, con istanti smagliatura di possibile sutura. una carezza di tenerezza
    perché sono una puttana e un marinaio e so di passare qualche guaio se mi allontano se non tengo la mano se non scivolo piano”

    Poesia pubblicata su: http://porno.splinder.com/

    “il danno é che ti prende la mente,
    come un requiem, una messa cantata, un ritornello rincoglionito, ho in testa in sottofondo Like a virgin, sentita tre volte in sauna, in tre remix diversi,
    diciamo cultura gay, ma potrei dire la qualsiasi,
    il messaggio del mio amico mi allarma, ieri notte, esito un istante, rispondo un semplice ciao ad un messaggio mandatomi da “Una_voce_nella_notte”, e poi chiamo X
    e sfilano i suoi sette anni di strada, ondeggiano sulla sua voce, il nostro incrocio, dove poi anche se parti ritorni, e vedi chi resta ed i nuovi, se ce n’é ; perché il viale é morto, via Daita é il sepolcro della mia infanzia ormai,
    cosi’ lontano da qui: ecco il viale viola-blu sotto la pioggia a natale, e non passa nessuno ed io e gianfleur cantiamo gingolo’ bell gigolo’ bell gigolo in mezz a way, in una delle nostre lingue di sogno perdute
    i nostri dialoghi in lingue immaginarie, tutte di vocali o tutte di consonanti, o prive di entrambe,
    perché eravamo angeli prima di Babele,
    venga il tuo regno
    oppure
    ecco il viale: cosi’ lontano da qui: fresco d’estate, cosi’ vago che gli orizzonti curvano e i dettagli sfumano persino nel pensiero e tutto sembra meno duro , quando so benissimo che quella era la merda mica come battere a nuova yorka
    invecchio, e non sono finiti i miei venti,
    so che quella é la merda e che potrei tornarci domani e che non ho niente da perdere qui né altrove e comunque quello che perdo qui lo perderei comunque altrove
    i miei anni adolescenti che non vogliono più finire,
    eppure infondo
    si scrive per rendere omaggio al sepolcro della propria infanzia
    e questa antologia sa di sepolcro e fiori marci
    (accettami oppure cancellami, o fa come credi, tanto in ogni caso i giorni in cui ho fame non fa molta differenza)
    si scrive anche perché si ha fame ma non per saziarsi
    io scrivo per sotterrare il cadareve del bambino affamato che ero in una palermo tutto porto , e nel mio nome é il mio destino
    perché sono una puttana e un marinaio”.

    Parti identiche (alla lettera!):

    “il danno é che ti prende la mente,
    come un requiem, una messa cantata, un ritornello”

    “e sfilano i suoi sette anni di strada, ondeggiano sulla sua voce (…) il nostro incrocio, dove anche se parti ritorni, e vedi chi resta ed i nuovi; perché il viale é morto (…) il sepolcro della mia infanzia”

    “così eccoci lontano da qui: ecco il viale viola-blu”

    “in una delle nostre lingue di sogno perdute
    i nostri dialoghi in lingue immaginarie, tutte di vocali o tutte di consonanti, o prive di entrambe,
    perché eravamo angeli prima di Babele,
    venga il tuo regno”

    “so che quella é la merda e che potrei tornarci domani e che non ho niente da perdere qui né altrove e comunque quello che perdo qui lo perderei comunque altrove
    i miei anni adolescenti che non vogliono più finire,
    eppure infondo
    si scrive per rendere omaggio al sepolcro della propria infanzia”

    “e questa antologia sa di sepolcro e fiori marci (…)
    (accettami oppure cancellami, o fa come credi, tanto in ogni caso i giorni in cui ho fame non fa molta differenza)
    (…) perché si ha fame ma non per saziarsi
    io scrivo per sotterrare il cadavere del bambino affamato”

    “perché sono una puttana e un marinaio”

    Tommaso

  • anonimo  Il Maggio 22, 2005 alle 10:34 am

    Su Nazione indiana se ne parla qui:http://www.nazioneindiana.com/archives/2005_05.html
    nei commenti al post del 18 maggio.
    L’indirizzo di Fernandel è invece questo:
    http://www.fernandel.it/forum/viewtopic.php?t=188

    T.

  • anonimo  Il Maggio 22, 2005 alle 10:37 am

    Di copyright e di diritto d’autore in rete, in particoare su splinder, se ti può interessare, si parla invece qui:
    http://www.giuliomozzi.com/
    nei commenti al post del 17/5

    T.

  • amarantide  Il Maggio 22, 2005 alle 1:22 PM

    penso che le ec-citazioni (ne hai parlato tante volte) da opere note, come fai tu, siano cosa diversa dal furto di opere di altri bloggers. tra l’altro, questa tipa mi pare proprio spudorata, o forse è solo bulimica: si ingozza di frasi altrui e poi le vomita in forma di e-book. che vuoi farci: i tempi sono duri e ognuno cerca di arrangiarsi come può per portarsi a casa il pane… tu puoi vendere il tuo corpo, lei forse no 😉

  • orsarossa  Il Maggio 22, 2005 alle 1:28 PM

    e no.
    amara.stavolta proprio non ti seguo.

  • anonimo  Il Maggio 22, 2005 alle 5:31 PM

    Malacarne, volevo segnalarti che oggi su Nazione Indiana Carla Benedetti ha aperto un post dedicato al “caso” Mazzucato.

    Tommaso

  • lefty333boy  Il Maggio 22, 2005 alle 5:42 PM

    fratellone ti hanno scopiazzato? hahaha-te si che SEI UN VERO SCRITTORE- ciao amara 🙂

  • anonimo  Il Maggio 23, 2005 alle 9:59 am

    No! Il malacarne è uno e questa mazzuccato è nessuno. Malacà difenditi!

  • amarantide  Il Maggio 23, 2005 alle 1:50 PM

    “Dal 2000, in base alla legge 248, tutti i testi che vengono pubblicati su internet sono automaticamente ricoperti dal diritto d’autore.”

    http://infouma.di.unipi.it/corsi/Simi/2004/progetti/derosa/norma1.htm

    potresti scrivere a
    http://www.kultvirtualpress.com
    per metterli a conoscenza del fatto, chiedere che l’e-book venga ritirato e riservarti di procedere legalmente.
    un abbraccio 🙂

  • lefty333boy  Il Maggio 23, 2005 alle 5:33 PM

    senti la amara come è cattiva:-) haha

  • lefty333boy  Il Maggio 23, 2005 alle 5:34 PM

    ma allora se è cosi a me mi mettono in prigione 😉 ( io faccio dei post prendendo 5 frasi diverse da 5 bloggers+1 mia..haha)

  • amarantide  Il Maggio 23, 2005 alle 5:55 PM

    ma tu, lefty, citi gli altri bloggers e poi non pubblichi degli e-books spacciando per tuoi i testi degli altri!

  • lefty333boy  Il Maggio 23, 2005 alle 5:58 PM

    io ODIO i e-books- non leggerei mai un ebook ( preferisco la carta sdraiato nel mio lettino:-) amala pena leggo i posts- figurati un e-book intero..

  • lefty333boy  Il Maggio 23, 2005 alle 6:00 PM

    pero a volte se qualcuno mi mette una frase che stàbene con il post nei commenti- la schiaffo dentro senza citarlo-.-) non sono mica come L AMARA .-)OK

  • anonimo  Il Maggio 23, 2005 alle 7:28 PM

    come si fa a contattare qualcuno che non esiste?mi domando.
    Francesca Mazzucato, io so chi sei e cosa hai fatto, silente come una serpe, strisciando fra le pagine della mia vita (www.porno.splinder.com)
    non si tratta di un furto letterario, a me non importa che tu sia incapace di scrivere e che quando tenti, mossa da aspirazioni velleitarie, ottieni esiti ridicoli,
    a me duole che hai introdotto nel tuo rimario di penultima categoria stralci della mia vita, quello che tu fai va aldila’ di un plagio, e’ meretricio delle parti della mia esistenza che ho deciso di salvare dalla prostituzione universale. Io so chi sei e cosa hai fatto, e d’ora in avanti le tue viscere mi attraggono come il luogo dove il mio odio puo’ trovare dimora;
    Francesca, tu non conosci l’odio, sappilo e trema, tu ignori che la tua colpa richiede una infinita vendetta, perche’ c’e’ qualcosa di peggiore della morte: ” c’e’ la mano del malacarne che ritorna nel passato sul tuo cadavere caldo, al fine di cancellare anche l’ultima traccia del tuo passaggio su questa terra; per te non omnis moriar non vale, ti condanni da sola al silenzio.

  • lefty333boy  Il Maggio 23, 2005 alle 7:35 PM

    non si tratta di un furto letterario, a me non importa che tu sia incapace di scrivere e che quando tenti, mossa da aspirazioni velleitarie, ottieni esiti ridicoli,
    a me duole che hai introdotto nel tuo rimario di penultima categoria stralci della mia vita, quello che tu fai va aldila’ di un plagio, e’ meretricio delle parti della mia esistenza che ho deciso di salvare dalla prostituzione universale.

    BELLO…

  • lefty333boy  Il Maggio 23, 2005 alle 7:36 PM

    stralci della mia vita—-appunto ..

  • anonimo  Il Maggio 23, 2005 alle 7:51 PM

    Malacarne, perché non vieni a dire la tua su Nazione Indiana? Si sta discutendo del “fattaccio” da due giorni e ci sono già una settantina di commenti. Il link è questo:

    http://www.nazioneindiana.com/archives/2005_05.html

    L’articolo si chiama “Copyleft?”.
    In fondo al post trovi il link “comments” dove puoi leggere o fare commenti.

    T.

  • anonimo  Il Maggio 23, 2005 alle 9:29 PM

    E bravo, anche tu cerchi pubblicità vedo!
    VERGOGNA

  • elos  Il Maggio 23, 2005 alle 9:56 PM

    ‘che muore di luci,
    solo
    chi ha occhi.

    empatica.mente, sole

  • anonimo  Il Maggio 23, 2005 alle 11:28 PM

    grazie Tommaso, sono entrato e ho lasciato un commento su nazioneindiana che mi pare non sia apparso interamente, chissa’ perche’, la mia dichiarazione di odio semiseria non e’ entrata;mi pare che nessuno stia solidarizzando con me, ammesso che ne abbia bisogno, non mi pare si sia accennato al plagio integrale del mio blog, comunque, che noia tutto questo, ho scritto un post per andare avanti…dal momento che io cose da scrivere ne ho un’infinita’…

  • ladystardust  Il Maggio 24, 2005 alle 3:34 PM

    Resta il fatto che l’originale di Mala è, come sempre, eccelso, mentre il plagio è da voltastomaco.
    conosco la rabbia che provi, ma cose come ‘prendo la mano e vado lontano’, appiccicate al tuo “perché sono una puttana e un marinaio” sono vette del trash che spiegano molte cose sulla ‘poetessa’ in questione. ‘Sta gente alla fine si strozza da sola, lo sai pure tu, è inevitabile. anto

    P.S. Questo post, non so perché, mi aveva fatto preoccupare. per fortuna era solo un omaggio che, nella mia ignoranza caprina, non avevo colto.

  • anonimo  Il Maggio 24, 2005 alle 4:23 PM

    ciao Anto, in effetti era un omaggio a Latreamont (infatti e’ tutto in corsivo;), , nessuna ignoranza caprina, milady, a meno che non la voglia condividere con me, ho cominciato a leggere il Maldoror solo ora, sono al primo canto, e solo perche’ mi hanno detto che gli somiglio, avevo letto solo la critica fatta da Blanchot a Laitreamont et Sade. In effetti dato che il periodo e’ quello che e’ avevo pensato di porre st’epitafio e chiudere per un po’, l’ho gia’ fatto altre volte, niente di preoccupante;). ora ho nacosto l’epitafio per farlo comparire un giorno che la pioggia sara’ tale da voler avvolgermi in un sudario di polvere di stelle ed aspettare , magari un altro cielo da respirare.Baci

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