la posso vedere mentre danza senza musica, con seni titanici volti ad un cielo immaginato oltre il soffitto.
e danza buia e sola nell’oscuro silente verde amaro di una stanza in cui e’ in prigione;
carcerieri invisibili;
PALERMO: LABIRINTI
la psiche:
nel silenzio dell’ascolto lei accoglie la mia alterita’, mi osserva e tace mentre svuoto la testa, e non osa parlarmi come se mi avesse letto davvero, ascritto ad una delle voci del suo dizionario di psicologia, bene in vista sullo scaffale della stanza nel centro di recupero di tutti gli sbandati di Palermo.
"ci ha le palle" mi dice giuseppe,"non e’ come gli altri psicologi o assistenti sociali del cazzo, questa Samanta e’ speciale”,
giuseppe parla con occhi che potrebbero essere innamorati , o forse e’ il metadone, chissa’.
"ha mandato a fanculo un lavoro di lusso che gli ha trovato suo padre, l’avvocato B., per venire in questo centro di finiti, e piglia una miseria, si vede che ci ha la passione";
Giuseppe dice che la ama, ma io penso che dura finche’ il metadone non gli sembrera’ acqua distillata.
Nella sua stanza la dottoressa Samanta B., dietro una scrivania, ed io mi colloco in una sedia da scuola elementare, vabbe’ vediamo sta tipa che ci ha di speciale, mi dico, e lei zitta un quarto d’ora dopo avermi chiesto di che voglio parlare, io non so, poi mi fa: perche’ ti chiamano Malacarne,
e se mi piace,
e allora io prendo la parola e comincio a raccontare.
in questa valle,
invento, mento, ricucio i frammenti , suturo ferite, tutto si tiene, tanto tutte le parole volgono al silenzio da cui nascono, e cio’ che non rammento non e’ mai accaduto, o forse in sogno, un’altra valle, in fin dei conti tutti i punti di sutura saltano e le mie stigmate piangono dalla mia mala carne,
la mia psiche e’ labirinto tutto di fili,
io sono in questa valle per dipanare.
giuseppe nel suo Labirinto
"penso che mi innamorai di Samanta, e lei pure mi vuole, solo che cia’ la dentologia professorale, e non puo’ mettersi con me"
"Io non sono frocio, anche lei me lo ha detto, e’ che ho cominciato a battere per avere i soldi per la roba, se non mi faccio mi fa schifo andare con gli uomini".
"Certo,gli dico," vai con gli uomini per avere i soldi per la droga che ti serve a dimenticare che vai con gli uomini per avere la droga che ti serve a dimenticare che vai con gli uomini per avere la droga che ti serve"
che dici?
Niente, e’ un mantra.
lui ovviamente non sa cos’e’ un mantra.
in questa valle;
Il Lutto
il giorno in cui Samanta smette di lavorare tutti gli sconvolti di palermo mettono in lutto;
Sono troppo coinvolta, mi spiega lei, dalla storia con giuseppe;
Samanta e’ tutta un transfert e controtransfert, io non capisco dove vuole parare, solo che parla dei tanti nomi atroci che puo’ avere la parola che altri chiamano amore.
cosi’ se lo porta a casa, al giuseppe, bello ripulito e pronto, recuperato, lindo e buono a fingere di trovarsi un lavoro-sposarsi-farefigli_buscarsi la pagnotta_cambiare l’olio al motore_le lampadine fulminate_tende alle finestre_votareadestra_state buoni state buoni
se potete;
in questo labirinto, quante segrete.
Sentenza della Notte sovrana.
al fondo della notte, cocci di vetro
Samanta si sveglia e’ quasi l’alba, e’ sola nel letto, nessun rumore in bagno
va in cucina, apre il frigo, cose cosi’, va al tavolo cerca un bicchiere
forse,
le cade
Giuseppe a terra sotto la finestra
e’ quasi l’alba
in questa valle,
quante segrete,
una siringa d’amore nei suoi occhi sbarrati,
che ora di certo vedono il volto infernale della Notte, e scruta sulle sue labbra per riconoscere la sentenza;
inappellabile
e riconeoscere se stesso nell’ALTRO INFERNO.
MUSICA COELI
al suo compleanno portiamo delle rose,
samanta aspetta molti amici,
IO Nico e Jean Fleur De Laforêt-et-Delamer-aussi, ma tutta la palermo bene leccaculo del padre avvocato voi-sapete-di-chi, ora e’ sparita, nessuno, nemmeno l’ex marito,i cugini,
perche’ Samanta e’ scesa nella notte. parla di dionostropadre e di cose che vede lei sola,
e solo noi tre le crediamo, perche’ abbiamo visto
beati coloro
Poi mentre noi mangiamo la quarta porzione di torta, beviamo vino di prima qualita’, lei si eclissa in cucina;
io la spio dall’uscio;
e’ nell’angolo in cui penso abbia trovato morto Giuseppe.
Samanta ha la camicia aperta sul petto, i suoi seni titanici transustanziati sfidano il mondo, oscilla i capelli e danza, abbracciandosi da sola, seguendo una musica che viene, sono pronto a giurarlo
dall’alto dei cieli;
con occhi di nubifragi lei balla nel buio ed oggi, chissa’ perche’ la mia parola grida il tuo nome,
Samanta, martire e santa.
Commenti
amarantide,meglio tardi che mai….
Certo, vai con gli uomini per avere i soldi per la droga che ti serve a dimenticare che vai con gli uomini per avere la droga che ti serve a dimenticare che vai con gli uomini per avere la droga che ti serve”
che dici?
Niente, e’ un mantra.
🙂 un mà ntra = in greco è la stalla 🙂
inchinarmi alla tua poesia mi sembra superfluo e fuoriluogo. Curiosità : ma la tua è storia o fantasia?
Yuki, molto critica dal punto di vista letterario, fan del blog.
fratuzzo, un giorno mi piacerebbe raccontarti la storia di F, sacra puttana impazzita d’amore per un notissimo deputato socialista ormai da tempo deceduto.
(no, non è bettino :-P)
:-*
grazie, non ci speravo più, ma è stato ancora più toccante leggere a sorpresa la storia di s.b.
“ed oggi, chissa’ perche’ la mia parola grida il tuo nome,
Samanta, martire e santa”…
ogni cosa e realtà e fantasia assieme. e solo pochi sanno il segreto. che fantasia è in realtà fantasia e realtà solo menzogna.
ringrazio sempre tutte le volte che vengo qui e leggo e un brivido mi scorre per la schiena. ci si sente vivi ascoltando il malacarne. anche a noi zombie.
e dio sa se ci proviamo a stare buoni. ma abbiamo nelle vene qualcosa che non è sangue. forse fiele.
un bacio al sapore del ricordo….:))
amaruccia,ho esitato tanto, ho cercato di inventare, invece e’ uscita quasi solo la verita’, spero S.B. non lo legga mai, e’ un post che forse dovro’ cancellare,potrebbe essere troppo doloroso, a volte mi chiedo se c’e’ un limite alla testimonianza,se non l’ho gia’ superato troppe volte, se non sarebbe il caso solo di parlare dei morti a cui nessuno e’ sopravvissuto. Mi chiedo dove finisce la testimonianza e inizia la crudelta’…p;s; il tuo aleph formicaio non mi fara’ dormire stanotte;)
dankan, i ricordi sono gatti che graffiano se li stringi troppo al cuore Zombie , le nostre vene sono mitridatizzate, sopravvivo al mio fiele come tu al tuo, pero’ a volte stilliamo sangue=vivo e chi ne beve non sempre sopravvive…baciamo le mani a tuttiquanti…
leftycino, in effetti la situazione di g. era piuttosto stallatica che “mantrica” (ammesso che si possa dire…
mes compliments!
Un po’ citrulla e un tantino biancaneve, molto molto sfigata.
Pretendere che un marchettaro possa cambiare-letende-l’olioalmotore-farelaspesalsupermercato, cose così. Uno che prova le marchette alle marchette torna.
Un copione che non si illumina.
Ma allora il mantra che lo reciti a fare? se non ti porta da nessuna parte?
Non è più parola illuminata, ma labirinto di catene e tu sei il Minotauro e Arianna non riesce a portarti fuori.
Che sfizio ci trovi, poi, a fare tutte le volte la stessa strada??
Boh! Magari sei autistico e non lo sai….
la crudeltà sta nei fatti, non nella testimonianza. e credo che, se S.B. leggesse questa tua testimonianza, si sentirebbe meno sola sotto quel cielo immaginato oltre il soffitto.
forse sì, qualcosa dovresti cancellare: quel _votareadestra_ non mi pare si addica ad una che “ha mandato affanculo il lavoro di lusso che gli ha trovato suo padre”.
p.s. il nastro di moebius è di escher, non mio 😉
Quanto costa ? 😉
allora? 😉
…
amarantide,S. e’ diventata forzista…ha fatto pure campagna gratuita su un quotidiano locale palermitano…
non tutti migliorano con la FOLLIA…
questo non me lo avevi detto, prima 😦
però è fuori di sè, possiamo perdonarla?
hai letto la mail?
io l’ho gia’ perdonata,
sono tornata mala.qui respiro bene.non soffoco.la tua stanza e’ stretta e senza finestre eppure ci sto bene.
e mi pare di vederLa.
bellissima foto, grazie
è sempre un piacere leggerti…
baci kekka
ti porto a Monte Athos :-O
Mi piace il tuo blog, sa di vita vissuta.
Ed io, la vita vissuta, l’adoro, pur se ormai me la sono lasciata alle spalle.
Anyway, ti metto tra i miei link. Il che non conta un cazzo, ma temno ad informare quando lo faccio. Magari uno non vuole, e mi dice ‘oh testa di cazzo, toglimi dai link del tuo blog di merda’, ed io allora provvedo. Ok. Mi sono spiegato.
A leggerti presto:-)
[Neubauten]
ed oggi, chissa’ perche’ la mia parola grida il tuo nome,
marin putain,
fratello nella voglia di fuggire.
Conoscevo una, molto bella ricca e ‘perbene’, che se non erano tossici, impicciatissimi eccetera, non se li prendeva. Più gliene facevano passare, più li amava. Dopo anni è finita a farsi pure lei, di brutto. Leggendoti ho finalmente compreso il suo Amore, pur contando le volte in cui essendo anch’io, al tempo, mezza zombizzata, ho pensato fosse solo una cogliona. Mi ha fatto molto bene.
Baci, e facci sapere del volo su Parigi. Abbagliali tutti! anto