gente di dublino
a turno in ordine gerarchico prima il vecchio che pensavo fosse il proprietario della sauna ma poi- mi dice- é solo un capo barman, poi il biondino austriaco che mi aveva spiegato che la placca dorata appesa al muro era in memoria dei tempi andati dunque belli e dannati in cui la Boilerhouse era una palestra, infine l’uruguayo finito nei guai in europa in cui con tanta speranza post lauream era giunto for impruving inglisc, ci seguono me e JC su perché vorrebbero svuotare le palle anche loro ma noi siamo in post coitum e poi mi importa più sapere se i loro clienti apprezzano i massaggi e se sono interessati commercialmente parlando sono una macchina da soldi se mi girano le palle e divento cosi’ misantropo (dunque molto gentile e buono e sorridente solo perché lo schifo e l’odio per l’umanità che m’includerebbe se in questi momenti mi sentissi meno disumano, prendono il sopravvento e non vedo altra vendetta possibile se non quella di dar ragione al mondo sempre e comunque e vedendo approssimarsi arsi l’apocalisse canticchiare un ritornello sanremese facendo finta che tutto va bene e magari votare segretamente giusto per sadismo leganord)
L’austriaco mi dice: Die bleiben hier drei tage am Wochenende und sie drinken nur ein Glas Wasser.
L’acqua la danno gratis in bicchieri di plastica come tutto, da qui capisco che i 20 euro d’entrata sono gli unici che si vedono da queste parti e che più di quel che si é guadagnato qui non si potrebbe e che i massaggi non sanno manco che sono.
Frankies guest house mi spalmo sul letto e abbraccio JC nel sonno a quanto pare lui dorme e cosi’ ci svegliamo alle tre del mattino senza un motivo plausibile se non che non abbiamo veramente dormito nelle ultime quarantottore e poi alle tre del mattino ci svegliamo a causa del rumore sulla stra avvinazzati sbirrazzati andiamo sulla sedicente terrazza e ci beviamo un te’ perché l’unica cosa che abbiamo in camera sono giustamente due tazzine della nonna due bustine di te porzioncina di latte e di zucchero e cqua dal rubinetto che scaldiamo nel bollitore tanks Frankie for tea and milk and still water waiting for your big irish breakfast, il fatto é che con quello che chiede per una minchia di stanza avrebbe potuto darci pensione completa Frankie goes to London with my 100 euro cash instead of 110 with credit card so it taxfree or whatever,
Jose nata a Denver ma colombiana o chessoio di origine é rientrata barcollando la sento armeggiare con le serrature sotto, dopo un po’ appare in pantaloncini t-shirt ampia a nascondere i seni credo e si siede sul corincione della terrazza a gambe larghe, io gli chiedo hola que tal, me parece que te emborracciaste muy bien,
e lei che é proprio una di quelle lesbiche butch camioniste in terzafila con tanto di bandana in testa tipo malavitoso sudamericano de bandas:
hombres me mataron los amigos toma aqui toma aya me bridaron todos y ahora estoy muerto ciuccia su puta madre que los pario’ pero hombre soy feliz é hecho una conquista
come dire porcatroia gli amici del bar Club di quartiere quando c’é il derby
e prende il telefonino ultimo modello tipo protesi fallica per lesbiche pentite alla nascita, e cerca a quanto pare la foto della sua conquista e poi si avvicina a noi barcollante ed io cerco di distinguere i tratti che immagino graziosisi di questa tipa ma poi guardo bene e la foto che faccio controllare a JC interdetto mostra un uomo:
chiedo come se llama tu conquista
Brian
la camionista lesbo si chiama Jose e forse é sempre stata un uomo, ma sarebbe il primo gay a definirsi tale e tagliarsi le unghie su di una terrazza in pubblico. Si risiede a cosce larghe accanto a noi – piu’ tardi dovremo scenderla a spalla io e JC giù nella sua stanza al pianterreno, ma per il momento ci limitiamo a guardarle le mani piccine la t-shirt larga e le cosce con pochissima rada peluria e un pacco tra le cosce.
scendendo le scale con Jose in spalla io e JC ci poniamo la stessa domanda, stendendolo sul letto, JC vorrebbe controllare il suo mistero, svelare il trucco se ce, ma lo trascino via
come se per un istante avessi intravisto dio e mi fossi coperto il viso con la toga per evitare la tracotanza
l’orrida Ybris