per la quarta volta stanotte arrivo all’ hotel a ore, Venus, e Anversa piovischia e tergiversa una luna fatiscente mentre il cielo cambia ancora chiarore e vira al rossastro,
io respiro forte uscendo dall’auto del tipo e lui con mano tremante dice qualcosa in versi sciolti ma in una lingua tutta di consonanti ed io mi sporgo a vedere che armeggia con uno spray sul sedile su cui stavo seduto,
suoniamo al campanello della reception che in realtà é un casotto la cui parte superiore si apre come una finestrella o come le mezze porte delle case al pianterreno nei quartieri popolari di Palermo
ed io ho nastalgia di quella luce per un istante
solo uno
il tipo alla reception mi riconosce e non sorride quando gli dico gooden avond cercando di inventarmi l’olandese
il cliente prende la chiave con due dita e quando arriviamo al terzo piano con un lembo della camincia si aiuta ad abbassare la maniglia, mi dice non toccare nulla,
ed esce dalla ventiquattr’ore una specie di pareo, che pone sul letto ed io penso mioddio se si mette sto coso o peggio vuole che me lo metta io attorno alla cintura saro’ costretto ad ucciderlo.
si spoglia e resta solo in calze e scarpe, i suoi vestiti ben ripiegati e posti sul pareo sul letto, e mi dice di fare lo stesso
montami sulla spalle mi dice, e allora gli salgo sulla montagna di grasso e peli che si sparpagliano sulle sue scapole e dal collo a macchie scendono maculandogli il dorso, a cavalcioni e lui nitrisce un minimo e con una mano mi tiene le braccia attorno al suo collo in modo che non scivoli dal suo dorso e con l’altra si masturba, e poi un ultimo nitrito e sborra nell’istante in cui scivolo giu’.
this is most safe bareback I ‘ve ever done, dico e lui non ride affatto, ovviamente quando ironizzi sulla perversione altrui é come ingiurargli la madre, l’ho appreso in anni di marchette, ma non credo mi prenderà di nuovo, non ho la chiave di lettura del suo enigma.
con fazzoletti imbevuti si pulisce il corpo con cura e getta tutto nella pattumiera, apre la porta, e mi dice non ti spiace se non ti riaccompagno, e resta davanti la porta guardandola come se da un minuto all’altro dovesse aprirsi da sola,
l’hotel é poco distante, e poi resto un minuto a lavarmi per bene, gli rispondo lo saluto e per torglielo dall’imbarazzo e togliermelo dalle palle gli apro la porta e allora lui mi guarda e dice mi dai il tuo numero?