la tarde, nada de lluvia, solo una neblina borrosa,

en Bruselas

la marocana como siempre relajosa, esta boracha como un camionero y drogadicta,

chepa original por dio santito, que puta barata, y como grida coje una piedra la tira contro la puerta de el hotel de puteria

"hôtel de passes"

un burdel

La Fatwa grita contro una otra puta travesta que se fué con su cliente:

maricones infelices grita y la jente de la ventana mira y llama la politia

ya sabe la puta que tanto no pasa nada

el chulo la cuida de la esquina

vee el coche de lo tios que ya vira por hay

y la llama chucha apurate

y la coje por el brazo

como fuera una pareja feliz

Los policias para el carro y le pregunta si por se a caso saben

que pasa por hay?

 !Yo non sé nada! creo que es por allà!

Los tios miran la cara de los dos, puta y chulo,

el cabrón con su calentador adidas como un uniforme,

y entonces se hacen lo cojutos y

siguen su camino, cobardes como siempre

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Commenti

  • malacarne  Il Maggio 25, 2008 alle 1:20 am

    prima che venga la notte atroce; che mi velino d’oscuro e mi facciano tacere: testimoniare

  • anonimo  Il Maggio 25, 2008 alle 1:45 am

    pomeriggio, niente pioggia, solo una foschia umida a Bruxelles;
    la marocchina come sempre casinista, ubriaca come un camionista e mezza-tossica,
    figa originale, santiddio, che troia da quattro soldi e come grida,prende una pietra e la tira contro la porta dell ‘hotel a ore,
    “hôtel de passes”
    un bordello

    La Fatwa grida contro un’altra puttana travestita che se n’é andata col suo cliente:

    finocchi maledetti, grida e la gente guarda dalla finestra e chiama la polizia

    non le frega un cazzo

    il suo cornuto la sorveglia dall’altro lato della strada a distanza
    vede l’auto della “zia”

    e la chiama sbrigati cazzo
    a braccetto vanno via come una coppia felice

    como fueran pareja feliz

    La zia rallenta, chiede che accade:non so niente , c’é qualcuno che grida là davanti l’hotel
    la “zia” belga finocchietta impaurita guarda le facce dei due e prosegue
    lei ondeggia ubriaca lui dritto nella sua tuta adidas che usa come uniforme

  • anonimo  Il Maggio 25, 2008 alle 1:14 PM

    un panorama che mi ricorda il parlamento italiano nei suoi momenti migliori, cambia solo la quantità di soldi che girano, la coca credo sia uguale, fratuzzu.
    domani ti scriverei una mail 😉 remember

  • orsarossa  Il Maggio 25, 2008 alle 2:14 PM

    tu hai bisogno di stare nudo e che un amore ti accarezzi per tutto il giorno e per tutta la notte.senza parlare.senza chiedere niente .

    baci*O

  • malacarne  Il Maggio 25, 2008 alle 2:35 PM

    come una statua, un idolo sacro immoto e portentoso che con mani innocenti tu carezzi. A cui dare ragione soprattutto quando ha torto: come un dio che veneri nelle catastrofi che genera.

    Non so se ho bisogno di svenarmi e velarmi come nella sagra della fellatio del frontespizio del vizio, e farmi carezzare e amare e sdilinquire.

    Più che farmi amare vorrei smettere di Odiare e di fomentare apocalissi…
    Ho odiato DAVVERO nei mesi passati, lo dimostrano i “vuoti” nel blog: quando odi davvero non vuoi più neanche comunicare, non vuoi neanche testimoniare la tua umanità perché ne hai ribrezzo come del confronto con altre dis-umanità.

  • sempreinbilico  Il Maggio 25, 2008 alle 2:36 PM

    Incisivo e pregnante. Come al solito.

  • regulus21  Il Maggio 27, 2008 alle 2:41 am

    Caro Malacarne, l’odio è il motore del mondo quanto l’amore. Così come l’assenza testimonia che una presenza, sì, c’è stata.

    Sei importante, in questa melma, perché nelle parafrasi della tua vita ci fai cogliere il fiore e le spine.

    Grazie.

  • anonimo  Il Maggio 30, 2008 alle 10:13 PM

    C’è come una risposta alla domanda mai fatta nelle tue ossa di vetro, la “mala carne” fa trasparire tutto l’orrore di essere semplicemente umani.
    Ti hanno torturato forse per sviscerare i tuoi sogni e sputtanarli, come strapparti le viscere per epatoscopie su are da rebus, crocifisso al tuo mistero gridi aiuto e ti rasseggni al tuo martirio: ti credi un superuomo e sei solo un prostituto. Fingeranno di amarti come si ama il tacchino nel giorno del ringraziamento. Fragile e inutile, come incapace a vivere, ma a meno che tu sia un giovin signore che può torturarsi per la sua inconciliabilità e inadeguatezza al mondo sociale intascando il suo mensile o prelevando dal conto di papà: Smetti di odiare te stesso e porco cane REAGISCI.
    P;)

  • EnalayaDeNoir  Il giugno 4, 2008 alle 11:04 PM

    Hai la vita che pulsa, le carni che ardono, se più dio (minuscolo) di tutti noi.

    Malacarne leggerti è sentire la vita.

  • Gipris  Il giugno 14, 2008 alle 8:53 PM

    😦
    lo spagnolo non lo afferro…

  • anonimo  Il giugno 14, 2008 alle 11:04 PM

    il commento #2 é una traduzione del post

  • anonimo  Il giugno 27, 2008 alle 1:58 PM

    E’ ancora ODIO la tua assenza di parole, ora? Io spero che sia amore, invece…

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