Archivi del mese: agosto 2008

Nudo e vergine all’altare io feticcio meticciato col desiderio di morte;

 comincio a caricare casse, ho solo le scarpe da ginnastica e  una teca trasparente in mano, e dentro una strana lucertola imbalsamata,

Il tipo vuole un fantasma di caricatore nudo la schiena sgocciola dopo un quarto d’ora e il suo atelier a Porte de Clichy olezza d’olio e formaldeide e naftalina e alcool e merda.

la mia sulla tela

Le pareti chiazzate di rosso raccontano troppo  o troppo poco ?

 

 Sposto le casse piene di quadri e mostri imbalsamati lucertole con code di volpe e volpi con denti di giaguaro e pezzi anatomici di ceramica smaltata.

Il cazzo barzotto di  viagra perché il grosso porco artistoide imbalsamatore abbia una chanse di prenderla in culo ;

nel fondo del suo culo d’artista quotato

c’est de la merde bon sang, te rends pas compte, conard? 

Le foto scattano flash di me ombra nella notte le finestre schermate e la porta blindata e il capannone industriale abbandonato adattato ad atelier d’artiste;

 Il servizio fotografico me lo paghi a parte :

 

In una c’é solo un piede, nell’altra un orecchio

Mi sta vivisezionando per puzzlelarmi con altre vittime 

 

La  notte semina misteri ed io svengo di lava in vena

 vengo fluido e spesso sulla sua tela bianca

anche quest’opera é esposta

anch’ essa  gratuita e con un prezzo nascosto altissimo

 come la vita

 

 

Parigi  lungo il sedicesimo le facciate sontuose dicono amami, poi arrivo al 17 e salgo su per i cinque piani a chiocciola di legno fradicio e nella micro-stanzetta otto metri quadri col cesso alla turca sul pianerottolo da cameriera nubile vestita a lutto nei giorni di festa, guardo le case sfacciate di lusso della puttana borghese e dico

Parigi val bene una messa

e che mangino croissant

Che non sia quella del mio funerale.

en ce cas-là 

adieu, bande d’enfoiré