Archivi del mese: febbraio 2011

questa volta non c'é la Ferseherturm, non ci sono rovine di muro affrescate, le pareti graffitate dei collettivi di squotters, alexanderplatz aufwiederseher, alcun anelo all'essere nel mondo, niente grattacieli a Potzdamerplatz  niente di sogno.

Berlino 2011

siamo in un appartamento in Kreuzberg,  le spalle pesano di croci, Lello-24 vuole che esca, la poca luce dei lampioni pesca sulla strada gelata  viscida di sputi biofrost,

invece io permango, nella durata sono Divino, sono sogno e sono nebbia.

sono, soprattutto, la prossima parola.

 

abbiamo sniffato coca tutta la notte col cliente che vuole essere fistato,

fist and cola and house music.

sfondato a bracciate,

e il navigar m'é dolce.

nella poca luce pesca dei lampioni ieri arrivo giusto a prendere un durum dal turco qui all'angolo, il tipo, mi accorgero' dopo cena, somiglia drammaticamente all'attore porno del cazzo-film mandato in banda continua sul pc tutta la notte, l'attore giustamente é un turco che vende durum e pitta, si masturba dietro il bancone e sborra nella salsarosa del durum.

Non partliamo mai di Johnathan e della sua banda né dell'ultime tragedie brussellesi, con Dan, gli dico fratellino chiodo schiaccia chiodo, poi dimentichi e infine il mondo gira e girano le pagine cadono le foglie e le solite cose che si dicono in questi casi per riempire silenzi impotenti negli intervalli fra i singhiozzi. 

Dan e Lello24 hanno fatto un numerino il primo giorno che siamo sbarcati qui, e  Dan di colpo ripete una scena di gelosia giornaliera al povero Lello che dice: che cazzo ci ho nella minchia le ventose per le pazze?

Lello24 ha 26 anni, 24 sono i centimetri.

porno cuore su carta millesimale.

Dico: Lello che cazzo ci hai nella michia le ventose? mentre il cliente in coca e col mio braccio in culo gliela succhia, e Lello sganascia dalle risa, nel belmezzo della performance, io cambio guanto, il cliente sniffa un po' chiede: was is loss? perché non capisce che succede, ma poi riprendiamo il porno.

Il telefono squilla silenzioso s'illumina per meglio dire e vedo sul display che é Dan che ci chiama, dalla cucina dove ci eclissiamo quando la stanza da letto é occupada per un cliente, dal momento che la sala col divano letto dà direttamente sull'ingresso.

Il cliente fistato e felice alla fine vuole trasformare le due ore preventivate in overnight, diciamo ok e ci accordiamo sul prezzo.

Vado in bagno, dice il cliente mentre io vado ad avvertire Dan in cucina, ma non faccio in tenmpo a costatare che non c'é che sento il cliente urlare dal bagno.

Corro e trovo Dan col tubo della doccia attorno al collo, occhi e bocca sbarrati, respira a pena il coglione.

Lello lo guarda schifato e va a calmare il cliente che nel frattempo si é rivestito: é tutto ok, é solo scena.

Ma ovviamente le 800 a testa pattuite sono finite nel vortice dello scolo della doccia come in psyco.

Stamattina le valigie pronte, io torno a Bruxelles e lascio Dan colla sua collana rossa d'amore.