questa volta non c'é la Ferseherturm, non ci sono rovine di muro affrescate, le pareti graffitate dei collettivi di squotters, alexanderplatz aufwiederseher, alcun anelo all'essere nel mondo, niente grattacieli a Potzdamerplatz niente di sogno.
Berlino 2011
siamo in un appartamento in Kreuzberg, le spalle pesano di croci, Lello-24 vuole che esca, la poca luce dei lampioni pesca sulla strada gelata viscida di sputi biofrost,
invece io permango, nella durata sono Divino, sono sogno e sono nebbia.
sono, soprattutto, la prossima parola.
abbiamo sniffato coca tutta la notte col cliente che vuole essere fistato,
fist and cola and house music.
sfondato a bracciate,
e il navigar m'é dolce.
nella poca luce pesca dei lampioni ieri arrivo giusto a prendere un durum dal turco qui all'angolo, il tipo, mi accorgero' dopo cena, somiglia drammaticamente all'attore porno del cazzo-film mandato in banda continua sul pc tutta la notte, l'attore giustamente é un turco che vende durum e pitta, si masturba dietro il bancone e sborra nella salsarosa del durum.
Non partliamo mai di Johnathan e della sua banda né dell'ultime tragedie brussellesi, con Dan, gli dico fratellino chiodo schiaccia chiodo, poi dimentichi e infine il mondo gira e girano le pagine cadono le foglie e le solite cose che si dicono in questi casi per riempire silenzi impotenti negli intervalli fra i singhiozzi.
Dan e Lello24 hanno fatto un numerino il primo giorno che siamo sbarcati qui, e Dan di colpo ripete una scena di gelosia giornaliera al povero Lello che dice: che cazzo ci ho nella minchia le ventose per le pazze?
Lello24 ha 26 anni, 24 sono i centimetri.
porno cuore su carta millesimale.
Dico: Lello che cazzo ci hai nella michia le ventose? mentre il cliente in coca e col mio braccio in culo gliela succhia, e Lello sganascia dalle risa, nel belmezzo della performance, io cambio guanto, il cliente sniffa un po' chiede: was is loss? perché non capisce che succede, ma poi riprendiamo il porno.
Il telefono squilla silenzioso s'illumina per meglio dire e vedo sul display che é Dan che ci chiama, dalla cucina dove ci eclissiamo quando la stanza da letto é occupada per un cliente, dal momento che la sala col divano letto dà direttamente sull'ingresso.
Il cliente fistato e felice alla fine vuole trasformare le due ore preventivate in overnight, diciamo ok e ci accordiamo sul prezzo.
Vado in bagno, dice il cliente mentre io vado ad avvertire Dan in cucina, ma non faccio in tenmpo a costatare che non c'é che sento il cliente urlare dal bagno.
Corro e trovo Dan col tubo della doccia attorno al collo, occhi e bocca sbarrati, respira a pena il coglione.
Lello lo guarda schifato e va a calmare il cliente che nel frattempo si é rivestito: é tutto ok, é solo scena.
Ma ovviamente le 800 a testa pattuite sono finite nel vortice dello scolo della doccia come in psyco.
Stamattina le valigie pronte, io torno a Bruxelles e lascio Dan colla sua collana rossa d'amore.