on/
dalla finestra socchiusa
clacson e sirene e le grida multilingue,
i lampioni aranciano sbilenchi i sassi sconnessi della stradina biforcuta,
questa strada di turisti ubriachi di anonimato che pisciano contro i muri di questo centro storico
ma io non ricordo di quale città e di quale storia.
sarà che persi il dio, mentre quest'alba scherza ad apparire.
le trame si ingarbugliano e dal gomitolo di strade e nomi e rime e ore esce un fantasma di vita.
la mia, per il momento
turn off/
ed io sento la tipa che dice all'amica:
questa notte ho la figa calda,
e ridacchiano poi si allontanano verso i disco bar e club di questa zona rossa dove abbiamo trovato tavola e quartiere.
turn on/
sorrido, poi con un calcio allontano il mio cliente che si rincantuccia un momento prima di chiedere "ancora" che lo colpisca in faccia vittorioso con le mia Nike air (che ho dovuto comprare apposta per la sessione con lui, ma tanto sono iniziati i saldi e questa prosa mi uccide).
accendo una sigaretta presa dal suo pacchetto di Davidoff rosse poi ricordo che ho smesso di fumare anni fa e non ho voglia dunque la spengo sulla sua mano sudata.
turn off/
il giorno che comprai per la prima volta le Davidoff lo feci per il disegno del pacchetto cosi' elegante, avevo 15 anni ed era come fumare un profumo con la puzza sotto il naso dandosi arie di malandrino.
turn on/
mentre il cliente assapora la suola delle mie scarpe troppo nuove che sanno di gomma dice deluso io esamino il pacchetto di sigarette tra il riverbero delle due candele accese e la lamella di luce arancione che fa capolino fra due tende nere animate dalla brezza notturna.
mentre il cliente si riveste – ne sono quasi certo – da quella fessura di luce é entrata in questa tomba un po' di vita.
da troppi giorni vivo la notte infinita immemore e sono crocifisso a questa ruota
off/