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Tutto questo delirio, io non l’ignoro, è perchè il tempo ci uccida inavvertito?
perchè passi come le conserve, scada. La nostra vita.
A Place Fontainas non é rimasto che qualche rumeno, un bulgaro e un algerino sdilinquito che rulla una canna umida, sotto un cornicione.
poi cessa il diluvio e scendo dall’auto.
BRUXELLES / come viviamo adesso
Manuale di sopravvivenza per malacarni.
mette su due condom riempiti d’acqua e gelatina di quella comprata per fare dolci e le intasca nel reggiseno, per correggere due tette adolescenti d’ormoni scaduti;
la parrucca bionda perché ieri ha rubato ed aveva i suoi capelli rossi,
e un trucco più pesante, tipo troia norvegese; tacchi grattacielo coi quali trapezista scende dalle scale di casa.
L’accompagno in auto sino al posto di lavoro, nella piazza trans e donne si mescolano, ipocritamente;
un posto conquistato con catene e pezzi di bottiglie. e prima di scendere dall’auto mi paga il viaggio.
Passo dal piazzale gay, a vedere i pochi supestiti: ormai si lavora solo su gayromeo o chat erotiche o annunci sul web;
Il bulgaro lo conosco appena, abbiamo scambiato tre parole in un idoma di gesti e tre parole tedesche.
posteggio dietro la piazza, fra la luce di pozzanghere argento arancio respiro piano;
auto
sporadiche
appena il cliente si accosta al bulgaro questi mette un braccio nell’abitacolo attraverso il finestrino, poi mi osserva da lontano e mi fa cenno colla testa di raggiungerli;
una babele che cerco di coordinare, il cliente é fiammingo e parla inglese, il bulgaro neanche quello; alla fine si decide per una cosa a tre e dico ok perché ho voglia del bulgaro più che altro.
e vorrei aprire
un miracolo di tramonti fra le sue natiche.
Nell’appartamento alle porte di Bruxelles, già in terra straniera fiamminga, ci spogliamo veloci, nemmeno una parola, meccanici eseguiamo,
starnuti di pioggia vecchia, umidità dalle scarpe da tennis macere,
all’ingresso una consolle con uno specchio antico in cui mi guardo
lo specchio più bello
benché più sporco
in cui mi vedo tale e quale
é quando esco dall’appartamento non ho voglia di parlare né di scendere in strada,
riprendo l’auto nuova di seconda mano e giro nella città vuota di speme
le strade lucide come lo specchio più prezioso
così sporco
così bello
Respiro; posteggio di fronte un parco
come fossi nella macchina dello sconosciuto
il primo e l’ultimo che mi ha fatto salire in questa
vita
così preziosa
così sporca.
siamo abissi segreti nel doppiofondo del delirio.
l’hanno sequestrata – urla dalla punta estrema della strada la Pelata:
la camionetta bianca passa davanti la zona delle puttane e sfreccia
sulla camionetta bianca tipo quella dei film dell’orrore e i vetri tremano dei suoi pugni appare il viso della Musa come un urlo di Munch su uno schermo piatto
le traveste restano un attimo in silenzio, scompigliate
gridano che hanno sequestrato la Musa, per violentarla e farla a pezzi
e corrono dietro la camionetta, si tolgono le scapre e emettono l’urlo di battaglia
"TODAS"
tutte smettono di fare quello che fanno tette al vento o colli di bottiglia o civettare e corrono coi tacchi in mano e lanciano pietre e bottiglie dietro l’auto che ha svoltato l’angolo e sbanda
questo buio dei lampioni in rue Saint Jean é un mantello d’ali di pipistrello
violenza dell’animo e fisica
sempre un po’ la stessa
in un universo frattale
La Musa fottuta in vena
alcolica
con mani di girandole
contro le nuvole.
si butta giù dall’auto in corsa alfine
arriva alla piazza in sangue
alla piazza in sangue spiega
quest’universo frattale
sempre lo stesso
il maniaco l’ha riconosciuto dall’odore
appena salita in auto lui ha chiuso le portiere
poi ha detto qualcosa di strano una frase che nessuno ha mai capito
e quell’odore di spirito
di spirito alcolico
di mani di girandole
contro le nubi
per dare un senso alla tragedia
di respirare.
La Chavo ubbriaca:
guarda come lo spavento, questo idiota ci sta filmando, é uno di questi del comitato Alhambra, il solito arabo omofobo di merda.
Ci vogliono buttare via , cacciare di qui, lanciano pietre, uova se va bene.
Grida la Tabata in spagnolo: ma noi qui restiamo razzista di merda.
La Chavo comincia a gridare: ehehehehhe
si toglie i tacchi e corre contro il tipo che é solo e spaventato senza palle scappa via.
E’ già mattina le sette ormai, oscillano ubbriache e senza scarpe, qualcuno nella notte ha tirato pietre e ha colpito la Chavo sulla fronte,
Gatta ha rotto una bottiglia e l’ha agitata in aria verso i balconi e le auto, non sa da quale direzione sia giunta pero’ mostra il coccio alla Chavo le dice
fai un taglio sul bernoccolo, perché il sangue non si coaguli.
Ma sei pazza?
Dopodomani parto per Guayaquil, vuoi che arrivi con una cicatrice?
Ho solo sonno, ho bevuto troppo e ho mal di testa andiamo a dormire é ormai giorno.
<!–
–>
La Chavo borracha:
mira el hijo de puta,que nos estas gravando, esos del Comitado Alhambra, racista arabe de mierda,
nos quieren botar de aqui, nos tiran la policia, nos tiran agua y piedras
mira como lo asusto
y entonce la Chavo empieza a gritar / ehehehehhe
se sacca los zapatos y el arabe asustadito, como siempre cuando estan solos
sin cojones
cuando estan todos juntos si’ que se siente fuertes,
Y la Andrea que le cortaron la cara, por envidia de su rostro de mujercita y la tabata atras de ella
Son la siete de la madrugada, el arabe se paso’ la noche morbosiandolas en cambio que irse a dormir
ellas se quitan los zapatos
estan desmasiado borracha para ir con 15 centimetros de tacones
lejanos
la tarde, nada de lluvia, solo una neblina borrosa,
en Bruselas
la marocana como siempre relajosa, esta boracha como un camionero y drogadicta,
chepa original por dio santito, que puta barata, y como grida coje una piedra la tira contro la puerta de el hotel de puteria
"hôtel de passes"
un burdel
La Fatwa grita contro una otra puta travesta que se fué con su cliente:
maricones infelices grita y la jente de la ventana mira y llama la politia
ya sabe la puta que tanto no pasa nada
el chulo la cuida de la esquina
vee el coche de lo tios que ya vira por hay
y la llama chucha apurate
y la coje por el brazo
como fuera una pareja feliz
Los policias para el carro y le pregunta si por se a caso saben
que pasa por hay?
!Yo non sé nada! creo que es por allà!
Los tios miran la cara de los dos, puta y chulo,
el cabrón con su calentador adidas como un uniforme,
y entonces se hacen lo cojutos y
siguen su camino, cobardes como siempre
Extracomunitari : L’Arabo in me
l’afa, dentro il tram l’aria incondizionata la gente non abituata al caldo impazza, puzza,
una tipa cammina scalza sull’asfalto, l’amica le tiene le scarpe in mano mentre lei parla al cellulare
dal vetro sporco traspare il Boulevard Rogier
come su di uno schermo di un televisore mezzo sfasciato
sfilano immagini che non so leggere
o forse questa vita é un film di David Lynch
e tutti i marocchini chini ai tavoli ci vediamo inschiallah
tu kiffes le soleil?
Due nere ridono ghanesi o chissà questo sole brilla stupore di equatori lontani
chissà dove
chissà dove
ridono forte come una savana e mettono allegria
e il marocchino ventenne nato a Bruxelles, né carne né pesce né porco, in tuta adidas e maglietta puma con la sua infibulata velata al lato
comincia a dire alle due nere:
perché cazzo mi guardi?
che cazzo ridi?
Loro restano stupite, poi vogliono rispondere qualcosa, ma prima che pronuncino una parola:
"chiudi il becco Negraccia" (ferme ta geule espèce de negresse).
nessuno fiata,
poi il tipo scende dal tram e loro due a farle un gestaccio
e lui cerca di risalire, il conducente non dice nulla e aspetta solo che il tipo entri o esca dalle porte che sta tenendo aperte (multa 500 euro minacciata sui pannelli dentro il tram e bus)
alla fine un indiano che é li’ davanti le porte lo blocca e quello scende del tutto seguito dalla sua masochista.
poi l’indiano dice alle due: non siamo in africa, non vedete che nessuno parla forte, l’avete provocato, siamo stranieri dobbiamo seguire le regole del posto.
(non so se stia parlando di Agadir o di bruxelles)
fermata successiva: sale un enorme folla, un tipo con pizza in mano urta una signora, cercando di scendere, la pizza gli cade a terra
e quella resta interdetta:
che cazzo fai? gli dice il tipo,
con la gente che c’é entri con la pizza? chiede lei
e lui:
ferme ta geule
e scende seguito dalla sua muta barbapapà
SE SOLO TU VENISSI APOCALISSE
SE SOLO TU VENISSI APOCALISSE
a sterilizzare questo mondo di bestie feroci
per la quarta volta stanotte arrivo all’ hotel a ore, Venus, e Anversa piovischia e tergiversa una luna fatiscente mentre il cielo cambia ancora chiarore e vira al rossastro,
io respiro forte uscendo dall’auto del tipo e lui con mano tremante dice qualcosa in versi sciolti ma in una lingua tutta di consonanti ed io mi sporgo a vedere che armeggia con uno spray sul sedile su cui stavo seduto,
suoniamo al campanello della reception che in realtà é un casotto la cui parte superiore si apre come una finestrella o come le mezze porte delle case al pianterreno nei quartieri popolari di Palermo
ed io ho nastalgia di quella luce per un istante
solo uno
il tipo alla reception mi riconosce e non sorride quando gli dico gooden avond cercando di inventarmi l’olandese
il cliente prende la chiave con due dita e quando arriviamo al terzo piano con un lembo della camincia si aiuta ad abbassare la maniglia, mi dice non toccare nulla,
ed esce dalla ventiquattr’ore una specie di pareo, che pone sul letto ed io penso mioddio se si mette sto coso o peggio vuole che me lo metta io attorno alla cintura saro’ costretto ad ucciderlo.
si spoglia e resta solo in calze e scarpe, i suoi vestiti ben ripiegati e posti sul pareo sul letto, e mi dice di fare lo stesso
montami sulla spalle mi dice, e allora gli salgo sulla montagna di grasso e peli che si sparpagliano sulle sue scapole e dal collo a macchie scendono maculandogli il dorso, a cavalcioni e lui nitrisce un minimo e con una mano mi tiene le braccia attorno al suo collo in modo che non scivoli dal suo dorso e con l’altra si masturba, e poi un ultimo nitrito e sborra nell’istante in cui scivolo giu’.
this is most safe bareback I ‘ve ever done, dico e lui non ride affatto, ovviamente quando ironizzi sulla perversione altrui é come ingiurargli la madre, l’ho appreso in anni di marchette, ma non credo mi prenderà di nuovo, non ho la chiave di lettura del suo enigma.
con fazzoletti imbevuti si pulisce il corpo con cura e getta tutto nella pattumiera, apre la porta, e mi dice non ti spiace se non ti riaccompagno, e resta davanti la porta guardandola come se da un minuto all’altro dovesse aprirsi da sola,
l’hotel é poco distante, e poi resto un minuto a lavarmi per bene, gli rispondo lo saluto e per torglielo dall’imbarazzo e togliermelo dalle palle gli apro la porta e allora lui mi guarda e dice mi dai il tuo numero?
la Peladita chiama stanotte
non ne posso più dice, non ne posso più,
già FUI
Freddy Kruger le ha fatto visita, oppure
sta sul Titanic
cosi’ dicono le malelingue per dire che anche lei é passata fra i più,
sieropositivamente parlando
valica colli e in valli d’angoscia la trovo sbronza sul marciapiede,
mentre la Operata ride e piove dalle gambe aperte piscia per mostrare sotto la pelliccia la donna creata con mani chirurgiche
e mentre valica colli di seni posticci con un cliente dal finestrino vomita sullo sportello e tutto un dramma da circo
non ne posso più grida ed é in astinenza di luce
poi si reinfetta nella casa in construzione all’angolo, già fatiscente di vetri infranti e porte sprangate e sfondate e un gruppetto d’arabi scavalca le finestre al primo piano un paio gridano non si capisce più che ore sono
ho bevuto troppo e forse questo inferno é appena solido
forse quest’inferno ondope é appena solido
fatiscente
come il mistero
kidnappami il cuore again and again
prova a trovare l’uscita
e spegnerà tutte le luci in cielo, rapirà i tuoi occhi putrefatti, violerà la tua inutile vita perché nasca qualcosa di vero,
o perlomeno meno infetto
il serpente insano
si gonfia e si affloscia
come un serpente insano
che si spezzi nelle spire del midollo
albero nano
respira
come un pesciolino nell’incavo
della mano,
mentre tenta acrobazie
dalle foglie
in turbini funamboli
alle zolle
alla terra fragrante di dei
volute di seme folle
parafernali delle stagioni
oberate di avelli
anelli revoluti
m’ingorgo
in pie corolle
muti pistilli
sciamare di api
grilli
farfalle
feconde e tacite
faconde solo
alle sibille
La depressione postuma agli effetti della droga é un lavoro a tempo pieno
I’m sorry, there is no language for telling MY truth
a pill for sleeping please – dice Carlo
any G left?
glu glu ingoia la svuota la fucking little bottiglia
la Jenny in precoma sul letto in un tripudio di giubotti e parrucche e sciarpe
It’ s fucking freeze outside -say what– si gela
I’ll stay here
like forever
and ever
in this cocoon totally on dope.
listening my disaster song
A casa di
Bilé’ house, in Earls Court, his lover’s paying the rent and the bills and the council tax of course;
dove tutti i puttani italiani si danno concerto
e sbracandosi sulla moquette e passandosi una canna si racconta niente da dove veniamo e dove andiamo
da Piccadilly Circus a Villa Gianni
a Vauxhall the new gay area
stonando il giorno stonando i giorni come fossero catena infinita di albe promettentissime
Londrando i’m living the daylight londrando
I lond on, then I lond off
lond off the life
turn off the light
take a deep breath
and
andiamo a ballare c’é l’Orange stasera,oppure metti su un cd
si’ music
but nobody makes a move
nobody can
actually
The room is bright and totally white
nothing but us and some piece of basic furniture
just the carpet
moquette beige
on the floor
sedie di legno chiaro stile country rivestite di cuscini neutri
una étagère dello stesso colore e materia
nessun libro o rivista
cd & dvd
Bilé on the couch beige country di cotone bianco white
everybody around the room ‘s falling down
You know , the "Coming down" is Full time job.
Il suo amante lo sa, paga le fatture e gode il nero cazzo di Bilé un week end su due.
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
before:
arrivo puntuale tipo ora di londra e Lui in continente piscia dietro il vespasiano a muro perché l’arredo urbano é disegnato da e per l’uomo e la donna o piscia in piedi e dunque é un trans o sta a casa
it’s better like that actually
poi mi rivedo in occhi ridipinti di gioia
perché prima o poi tutti i puttani s’incontrano a Londra
cosi’ felice di ritrovarsi per caso.
Enea
let’s talking about the misterious way out of hell
London 9 p.m.
Tottenham Court Road Tube Station.
Lasciami in abbandono, su scale immobili, i neon coriandoli in vortici trepidano.
due uomini si fasciano
coperte sudice
vuoto
d’occhi
piccole stalagmiti fra i miei passi
e dal soffitto
nero ghiaccio.
e dunque lasciami
in abbandono
mentre mi dissanguo senza sonno
senza perdono
ai tuoi ginocchi.
la Salma tenia que crusar a la buena o a la mala
y justo se enfermo’ ahora que todo estaba listo
hasta el tickete habian separado
y ahora no se quien va a usarlo
de pronto una hermana de la Chicho
de pronto otra marica lista
por eso viaje a europa
esta eldorado de la puta vida
"Como que a mi que soy mujer me llamaban uevada, y piensaban que ero travesta
y la Salma si pasaba por chucha
hija de puta" isterica la Grace
bravissima cuando el la plaza de Lille que era de mujer originales con chepa y todo se pararon las travestas ecuatorianas
y esa Salma pasaba por mujer hacia drama de chucha a los campesino fraceses que ni siquiera se daban cuente
que in medio al drama de las piernas alborotaba algo si solo supieran buscar
y la Grace se riia
que al fin no trabajava y cuidaba las otras que contro tres macroses se peliaba a palo y a cuchillo
terribile cuchillera.
y ahora llora que la Salma se enfermo’ en Ecuador y si te enfierma alli’ esta ya muerto
que la cura no te la pagan como aqui
y una pastilla vale mas que el sueldo de uno
por la puta madre
y ahora la Salma esta muerta
y se va a podrir como el mundo
il profilo impaziente delle lune ondulate ieri
notti
era l’ambra vagheggiante alba immemore
alba oscilla
alba immemore
tutti gli squilli tronfi ed i trionfi
occhi delle stelle
quanto cielo:
desmasiado corason
Se murio’ la Salma, tenia 24 años,
que estaba por crusar
habia reglato los papeles ja, pagato
por que le hagan el tramonio eso de el pasaporte con visado, y la chica de la compañia aerea
azafata putona se compro’ quisecuantos pisos con eso que hacen crusar las illegales por donde pasan ellas
y las travestas creidissimissima que crusan la dogana y el control por donde crusan las azafata
pero eso no va a pasar con la chica esa
la Salma, que se morio’ de Ve hache,
y las otras van a reunir algo
por mandarlo a la mama’ que tiene cancer,
que tenga para enterar la Salma
con papele falsos
y nombre de mujer.