Ancora una mutazione: vorrei credere alla palingenesi, e che sono sacro e senza peccato pronto ancora a scagliarmi
lapidario.
o forse queste ombre dentro disegnano,
in ghirigori di grigiori,
solo variazioni di buio nel bosco.
Lond/on
so, switch on
lavo piatti a 5 pounds 35, e’ sempre lo stesso buio grigio umido fuori dalle vetrate del First-Out, all’ombra dei quaranta piani sfregiati del Central Point. Il tipo non mi riconosce subito, sara’ che avevo un pantalone militare e un gilet di pelle al nostro appointement, sara’ che stava pressocche’ tutto il tempo in ginocchio, aspettando di espiare un peccato di cui tutto ignoro pulendo le mie scarpe da tennis.
La prossima volta metti le boots, mi dice, immagino intenda gli anfibi, dovrei comprarli in Camdem Town.
A Candem Town la parlata terrona e polentona di tipi con crestine multicolor e fighe fucsia al braccio che dicono, fingendo di ignorare che tutta la provincia italica si e’riversata qui per l’estate e dunque tutti dobbiamo sopportare le loro cazzate:
Londra e’ fastastika, puoi fare quel cazzo ke te pare, puoi non lavarti un mese e nessuno te dice gniente.
la tipa accanto a lui con capelli fucsia e cardigan infeltrito messo al rovescio, cioe’ abottonato dietro, gli risponde, girandogli le spalle: senti mi abbottoni che cio’ fredo…
I see it’s coming this fucking vacuum,
when I loose my ego
just be ready for the huge vertigo
pagano a settimana, chiedo di fare piu’ ore al cafe’,
non ho lavorato molto, troppi italian students new in town popolano le riviste gay e sti negri ce l’hanno tutti 10 inches, porcodio, non voglio tornare in agenzia, non voglio tornare in agenzia, pago altri novanta sterile per un’altra settimana di advertising, magari metto una foto meno sbiadita, magari anch’io sto biadendo come lei.
poi finisce il mio turno, i sandwich rimasti li mettiamo via per i poveri, lasciandoli sul cornicione davanti la vetrata del cafe’, che magari passano e li prendono, col cellofan a proteggerli dalle piogge. Almeno nei giorni in cui non abbiamo fame noi.
sul bus tornando a casa, scarto un panino all’ Humus.
Commenti
io solo una cosa ti dico.
ti voglio un gran bene mala..e sono sempre felice quando appari qui.
come un piccolo angelo dorato portato a spalla nella processione del venerdi’ santo.
*Orsa
ciao orsa, nei giorni in cui piove davvero, anche una sola parola e’ un baldacchino che mi protegge la doratura…se solo queste stigmate smettessero di sanguinare…
se smetti di sanguinare diventi un angioletto qualsiasi 🙂
e forse in fondo noi non lo vogliamo, ma come sarebbe bello, mettersi in volo davvero, piuttosto che questo infinito precipitare
noi non possiamo piu’ scegliere..
stammi vicino mala.
certe volte ho paura.
l’ombra non è quasi mai abbastanza.
un bacio
ciccio
I see it’s coming this fucking vacuum,
when I loose my ego……..I see it’s coming this fucking vacuum,
when I loose my egoI see it’s coming this fucking vacuum,
when I loose my egoI see it’s coming this fucking vacuum,
when I loose my ego
..che bello! ho sempre sognato di leccare tutto di te….
monella
a camden io mi sentivo a casa ma certo io sono una povera ragazza di provincia li’ c’erano tutti i miei miti di ragazzina in una strada
e poi i manganelli degli sbirri a seven sisters mi hanno svegliato
ciao mala
qualche volta passa
mi fa piacere se ti vedo
*o
fratuzzu, degenerato? rigenerato? insomma, dammi tue notizie.
Mentre precipiti, trova un pò di tempo.
Baci siciliani.
aspettando di espiare un peccato ho fatto la muffa, malaca’
miseria.
ora mi tocca pagare a peso d’oro un uomo gobbo che mi dica cosa fare e come ricucire tutto.
però attardati un poco nella capitale d’inghilterra, se puoi. potremmo vederci in quel di camden town, io facendo finta d’essere autoctono imitando un accento cockney. o qualcosa del genere.
fratuzzu missing/desaparecido, ho scoperto l’inutilità dello star male ma non so dirti dove, fa un cenno che gaimmai mi arrivò nulla, magari se dico che sono klingsoror new look dici che può servire? si si
Vai, Malaca’, che sei il meglio! 🙂
(torna subbito, ‘stu bbloggh aspiett’a ttè :))) )
ciao fratè
arrivo qui grazie ad un link di orsa. sono i link che ti portano dritta in mezzo ad una storia. Tornerò.
cazzo,immagino che ormai l’avrai finito il panino all’humus e pure vomitato credo
insomma, vuoi farti vivo, da una parte o dall’altra??? niente blog, niente telefono, niente msn!
london: release our malacarne!
non ho mai viaggiato. mi vien voglia ogni volta che ti leggo così come mi vien voglia di di suonare (e vado depresso) ogni volta che sento un disco DECENTE…
buon natale sottovuoto.Raf.
Malacarne, seguo il tuo blog da anni.. l’ho linkato ai miei amici più stretti per renderli partecipi di cosa leggevo durante le mie giornate, davanti a chi piangevo leggendo un blog.
Ed ora ti ho ritrovato.
Quasi quasi piango.
Oppure vengo a trovarti nel cafè e cambiamo vita insieme.
Grazie di tutto quello che mi hai dato. Finalmente te l’ho detto.
🙂
non riappari nemmeno a natale?
°_Q